Inizialmente avevano negato le accuse. Poi, oggi, dal carcere, Dmitry ha lentamente iniziato a confessare: ha detto di aver ucciso due persone, senza movente. Secondo gli inquirenti, lui e la moglie mangiavano i loro resti, gli stessi di altre sette persone ancora da identificare trovati nella casa dell’orrore. Sarebbe stato un operaio addetto al rifacimento del manto stradale di una strada di Krasnodar ad aprire il vaso di Pandora (o meglio, il frigo) del macabro rituale de coniugi russi, Dimitry e Natalia, ribattezzati come i cannibali di Krasnodar. Un Samsung trovato per terra, una serie di immagini disgustose che andavano ben oltre i confini del macabro: teste mozzate di persone, foto di un uomo intento a mangiarne i resti, scalpi, parti del corpo mutilate. Mentre l’operaio stava osservando le foto insieme ad altri colleghi, un uomo con il cane al guinzaglio si è avvicinato per sapere se per caso avessero trovato un telefonino: era lo stesso cannibale delle fotografie. Gli operai hanno frettolosamente negato e sono corsi alla polizia. (agg. Eleonora D’Errico)



Il MACABRO RITROVAMENTO

Lui, Dmitry, lavora presso la foresteria della Scuola Superiore di Aviazione Militare di Krasnodar, dove vive insieme alla moglie Natalia, 42 anni, infermiera. Quando dopo aver visto le foto del cellulare gli agenti hanno fatto irruzione nel dormitorio della scuola dove vivevano i due coniugi, nel frigorifero ispezionato hanno trovato resti di carne umana. C’era anche un secchio, con resti di quello che sembrava sangue, e frammenti di cuoi capelluto: lo scalpo è stato trovato nei giardini poco fuori dallo stabile. Sulle pareti schizzi di sangue.



Avevano accumulato un bel po’ di cibo in casa, non si sa mai, per ogni evenienza. Metti che scoppia una guerra nucleare, è meglio essere riforniti di scorte. Peccato che tutto questo cibo in eccesso e destinato, hanno detto loro, a “un consumo successivo” erano resti di cadaveri umani fatti a pezzi. In Russia, a Krasnodar, scoppia un nuovo caso di cannibalismo, piuttosto frequente sembra da queste parti. Sotto accusa una coppia che avrebbe ucciso e mangiato almeno 30 persone: al momento solo sette di queste sono state identificate. Secondo le prime ricostruzioni, i due hanno cominciato la loro vita da cannibali nel lontano 1999, tutti e due legati all’ambiente militare, lei infermiera.



Dopo lunghe indagini che hanno portato dapprima alla scoperta del cellulare dell’uomo in cui erano presenti dei selfie con pezzi di cadaveri (lui ha detto che li aveva trovati per strada) si è risaliti all’orribile storia: in un dormitorio dove l’uomo si trovava gli agenti hanno trovato in un secchio i resti di una donna fatta a pezzi. Lui ha ammesso solo due omicidi, ma anche che la coppia si cibava delle persone uccise. Nel freezer della loro abitazione otto pezzi di corpo umano, ma non si esclude di trovarne ancora in giro per la casa. Tra le altre cose ritrovate nell’abitazione, un filmato in cui si vede la testa di una donna servita come piatto principale di una cena e una videocassetta con una sorta di documentario che spiega come si diventa cannibali. Dmitry Bakshaev, 35 anni, e sua moglie Natalia, 42, sono in stato di arresto: la donna, sottoposta a test psicologici, è apparsa del tutto lucida e senza alcun tipo di problema mentale. Forse si erano appassionati all’allucinante esperimento condotto negli anni trenta dal loro compatriota Stalin, che in una isola abbandonata della Siberia mandò 13mila persone, per lo più carcerati, per vedere come sarebbero riusciti a sopravvivere. Morirono quasi tutti di fame e freddo, il cannibalismo era il loro unico modo per cercare di sopravvivere.