Un nuovo vertice telefonico, l’ennesimo per Trump nelle ultime settimane di estrema tensione con venti di guerra mondiale che costringono ai lavori extra per i leader internazionali: oggi è stato il presidente cinese Xi Jinping a contattare il responsabile della Casa BIanca per ribadire la proposta della Cina (che è la stessa della Russia) sull’emergenza nordcoreana. «La Cina è determinata a perseguire la denuclearizzazione della penisola coreana con una soluzione possibile attraverso il dialogo e i mezzi pacifici»: i rapporti con Trump proseguono a corrente alternata, anche se secondo la “Nuova Cina” (rivista tra le più quotate a Pechino), il premier Xi dà grande importanza alla visita prevista da Trump in Asia entro fine anno.
PUTIN, “NON METTERE PYONGYANG IN UN ANGOLO”
Sempre a margine dell’incontro con il presidente sudcoreano Moon, il responsabile del Cremlino approfondisce una volta di più il suo intento diplomatico e di dialogo per scongiurare la terza guerra mondiale. «Non dobbiamo mettere la Corea del Nord all’angolo, bisogna mantenere la lucidità»: la “ricetta” di Putin nei confondi di Pyongyang finora non ha portato grandi risultati, ma nemmeno l’esatta politica opposta esercitata dagli Usa di Trump. Il presidentissimo russo è convinto che ulteriori sanzioni contro la Corea del Nord non risolveranno nulla, pur affermando in mattinata che lo status di potenza nucleare al regime di Kim Jong-un la Russia non lo assegnerà mai.
TRUMP, “SÌ A NUOVE ARMI PER GIAPPONE E SUDCOREA”
Gli Stati Uniti d’America rilanciano sul fronte militare con un invito insolito, almeno a livello pubblico: la Casa Bianca, confermando in questo modo una volta di più quel “vento” di guerra mondiale che aleggia in tutta la comunità internazionale. «Permetterò a Giappone e Corea del Sud di comprare un ammontare sostanzialmente incrementato di armamenti militari altamente sofisticati dagli Stati Uniti», ha twittato Donald Trump, cercando così di contrastare il peso mondiale (e di timori) della Corea del Nord. In mattinata la stessa Pyongyang aveva rilanciato altre provocazioni, questa volta a parole, contro gli Stati Uniti di Trump: «Le recenti misure di autodifesa della Corea del Nord sono un pacco regalo rivolto unicamente agli Stati Uniti, ne riceveranno altri», spiega l’ambasciatore nordcoreano all’Onu, Han Tae Song.
TEST NORDCOREA 10 VOLTE PIÙ FORTE DI HIROSHIMA
Il Giappone ha confermato i dati emersi subito dopo il test nucleare compiuto dalla Corea del Nord ormai 4 giorni fa e i risultati sono sconcertanti: davvero si rischia una guerra mondiale se si pensa che il test condotto con Bomba all’idrogeno ha liberato 160 chiloton di potenza, circa 10 volte l’energia maggiore della bomba atomica sganciata dagli americani su Hiroshima nel 1945 al termine della Seconda Guerra Mondiale. La stima rivelata dal Ministero della Difesa di Tokyo conferma i rischi che l’intera comunità internazionale ha annotato dopo l’ultima provocazione di Pyongyang. Ora si fa sul serio e il test nucleare – che tra l’altro ha provocato smottamenti nell’area della detonazione e alcune frane – potrebbe essere solo l’ultima avvisaglia prima di uno scontro, purtroppo, epocale.
ONU, “LA PIÙ GRAVE MINACCIA NUCLEARE”
L’Onu getta per una via il velo dell’ipocrisia e della diplomazia “controllata”: con la Corea del Nord si rischia la terza guerra mondiale, altro che scherzi. Le parole del segretario generale Onu Antonio Guterres arrivate ieri sera dopo le ennesime schermaglie durate un’altra giornata intensa tra Corea del Nord, Usa, Giappone, Sud Corea e Russia, e non solo. È infatti ancora di ieri la minaccia lanciata dalla Francia con il ministro della Difesa del governo Macron: «I missili nordcoreani potrebbero essere in grado di raggiungere l’Europa prima del previsto»: lo ha detto la ministra francese della Difesa, Florence Parly durante un incontro a Tolone. Con l’Europa implicata la dimensione mondiale del possibile e terribile conflitto nucleare purtroppo è all’ennesima potenza: «Impariamo dalle Guerre Mondiali. Non sono cominciate in un solo momento, ma a causa di un’escalation di decisioni prese da vari Paesi. E’ un rischio che dobbiamo evitare», ha riferito il n.1 Onu dopo le minacce mondiali sorte in questi mesi. Oggi da segnalare di importante il vertice bilaterale tra Russia e Corea del Sud con l’atteso incontro Putin-Moon Jae-in, i due leader che più di tutti hanno cercato e cercano ancora la via del dialogo diplomatico per scongiurare l’avvio della terza guerra mondiale.
IL RICATTO DI KIM JONG-UN
La Corea del Nord sta cercando da un lato di ovviare alla gravissima crisi interna con una propaganda bellica (sula scia delle altre terribili dittature del recente passato), dall’altro la terza guerra mondiale “in potenza” che potrebbe scatenarsi assomigli molto da vicino ad un grande ricatto per gli Stati Uniti d’America. La corsa alle armi atomiche nucleari, ormai quasi complete, potrebbero far scattare quanto ipotizzato dal New York Times questa mattina: «Kim potrebbe usare i suoi missili per costringere gli Stati Uniti a ritirare i loro militari attualmente stanziati in Corea del Sud e in Giappone. Oppure potrebbe usarli per costringere Stati Uniti e Cina a considerarlo un loro pari, una delle figure politiche fondamentali da consultare per qualsiasi questione riguardi l’Asia orientale». Ora reta da capire cosa e come Trump vorrà rispondere, se singolarmente o tornando ad un dialogo stretto con le potenze mondiali di G7 e Onu. Il presidente Usa dovrà decidere dunque se dar seguito alle sue promesse in campagna elettorale di lasciare la regione asiatica con tutte le truppe, o se invece continuare il braccio di ferro (che va detto, finora, non ha portato così tanti frutti positivi all’intera comunità internazionale).