Donald Trump ci ripensa: forse cercando di seguire la linea di Vladimir Putin, si “getta” nello sport mondiale di questi ultimi giorni ovvero “ingraziarsi” il dittatore nordcoreano. O almeno questo è quello che sembra in apparenza, in realtà i “giochi” di potere per affrontare il pericoloso tema di una possibile guerra mondiale vanno ben al di là delle dichiarazioni a volte “ambigue” che si sentono fare ai principali leader del mondo. In particolare, sentite cosa ha detto Trump in una lunga intervista rilasciata al Wall Street Journal: «mio rapporto con Kim Jong-un? Direi buono, anzi, probabilmente stimo. Con Pyongyang abbiamo buoni canali», insomma tutto pronto per riaprire il dialogo Corea del Nord-Usa. O forse no, almeno non è detto: quando infatti è stato fatto notare che finora le accuse di Trump a Pyongyang sono state gravissime e a senso unico, il tycoon ha risposto «per non ora non voglio commentare». E su eventuali colloqui fatti con Kim che avrebbero decretato il cosiddetto “buon rapporto”? Anche qui, «preferisco non fare commenti su questo Non sto dicendo che lo ho avuto il colloquio, è solo che non voglio commentare». Sibillino Trump e intanto le Olimpiadi si avvicinano e un possibile disgelo anti-nucleare, al momento, regge botta.. (agg. di Niccolò Magnani)
NUCLEARE IRAN, “SANZIONI CONGELATE PER 6 MESI”
Pare che nella “guerra” tra i media sulle possibili anticipazioni della decisione di Trump a riguardo del nucleare iraniano la spunti il New York Times: il presidente avrebbe infatti deciso di estendere il congelamento delle sanzioni per altri 120 giorni dopo il vertice d’urgenza convocato con lo staff per la sicurezza nazionale. Nelle scorse ore è emerso che Emmanuel Macron ha chiamato l’omologo americano per ribadire tutta la «determinazione della Francia a vedere l’accordo attuato e l’importanza di tutti i firmatari dell’intesa a rispettarlo». Un po’ quello, un po’ il non voler forse “spostare” nuovi equilibri in una fase delicatissima e a rischio di scontri mondiali continui, potrebbe aver portato Trump ad una decisione attendista che poco gli si confà tra l’altro. Al momento non vi sono conferme ufficiali ma la Casa Bianca ha fatto sapere che, nonostante una certa qual irritazione per l’intrusione francese di Macron, dovrebbe alla fine estendere il congelamento delle sanzioni e rispettare così, almeno per adesso, l’accordo sul nucleare firmato da Obama nel 2015. (agg. di Niccolò Magnani)
ACCORDO NUCLEARE IRAN, OGGI TRUMP DECIDE
Dovrebbe arrivare presumibilmente oggi la decisione finale di Donald Trump per l’accordo sul nucleare con l’Iran siglato da Obama e dall’Ue e messo in discussione dal nuovo presidente Usa che in più occasioni ha attaccato il regime di Teheran dicendo di non fidarsi per nulla dell’ayatollah e anche del premier “moderato” Rouhani. Si attende la decisione a ore e i giornali Usa hanno già dato le prime anticipazioni/previsioni (e non concordano): per Bloomberg, Trump avrebbe deciso di estendere le sanzioni all’Iran entrando così in contrasto anche con l’Unione Europea che invece difende ancora l’accordo raggiunto solo tre anni fa con Teheran. Per il New York Times invece le sanzioni saranno congelate anche se per breve tempo, onde evitare uno scontro in un periodo già delicato per i vare assetti geopolitici in clima di “terza guerra mondiale” dalla Corea fino al Medio oriente. «Il presidente americano Donald Trump prorogherà il congelamento delle sanzioni verso l’Iran previsto nell’accordo sul programma nucleare di Teheran. Trump dovrebbe però imporre una scadenza al Congresso e agli alleati europei per migliorare l’accordo altrimenti gli Stati Uniti ne usciranno. L’annuncio è atteso nelle prossime ore e dovrebbe essere accompagnato da ‘sanzioni mirate’ contro alcuni esponenti del governo di Teheran per corruzione e abuso dei diritti umani», scrive il NYT in attesa della decisione “imposta” dal Congresso nelle scorse settimane, avendo chiesto a Trump di decidere se certificare «la conformità dell’Iran con l’accordo ed emettere in questo caso la cosiddetta “rinuncia” per permettere che le sanzioni americane restino sospese», spiega Repubblica. (agg. di Niccolò Magnani)
PUTIN ELOGIA LA “MATURITÀ” DI KIM JONG-UN
Che gli Stati Uniti stiano cercando da tempo alleati di peso per isolare il regime nordcoreano di Kim Jong Un non è certo un mistero, vista la politica aggressiva intrattenuta da Donald Trump in merito da quando è stato eletto presidente. Atteggiamento che, col pericolo dello scoppio di una Terza Guerra Mondiale, è sempre stato tenuto in grande considerazione da parte della comunità internazionale. Ma la Russia non ha mai dimenticato che la Corea del Nord è sempre stata un alleato strategico sin dai tempi dell’Unione Sovietica, e dunque pur ascoltando sempre con attenzione le ragioni americane nello stato di tensione venutosi a creare con Pyongyang, non ha mai preso le distanze totalmente da Kim Jong Un. E le ultime parole di Vladimir Putin riguardo la situazione non fanno che confermare questo quadro, visto che il Presidente russo non ha esitato a definire il leader nordcoreano “un politico maturo”, dicendosi dunque sicuro del fatto che la situazione sia sotto controllo riguardo il pericolo dello scoppio di un conflitto nucleare.
TERZA GUERRA MONDIALE, “LA COREA DEL NORD HA IL SUO OBIETTIVO STRATEGICO”
Le parole di Putin sono inequivocabili riguardo la fiducia che il presidente russo sembra avere nelle decisioni che Kim Jong Un potrebbe prendere sul nucleare e nei rapporti con gli Stati Uniti: “Kim Jong Un è un uomo politico assolutamente competente e già maturo – ha dichiarato Putin in occasione di un incontro con la stampa russa in cui la crisi nordcoreana è stata uno degli argomenti principali – Penso che Kim Jong-Un abbia senza dubbio vinto questa partita. Ha risolto il suo obiettivo strategico: ha una carica nucleare, un missile d’una portata globale – che può arrivare fino a 13.000 km – che può raggiungere qualsiasi punto della terra, ad ogni modo qualsiasi angolo del territorio del suo probabile nemico”. Dunque secondo Putin l’interesse principale del leader nordcoreano in questo momento è quello di “armonizzare” la situazione e non creare ulteriore tensione.