Si può uccidersi per amore, si sa, è una storia vecchia come il mondo che attraversa la letteratura di tutti i secoli. Ma farsi uccidere da altri, con una semplice richiesta, approfittando delle legge che permette l’eutanasia e senza la regolare documentazione, è qualcosa che non trova precedenti, trova solo disgusto che in un paese come il Belgio siano arrivati a tanto. E’ il caso di una 38enne sofferente di autismo che aveva messo fine al rapporto con il suo fidanzato. A quel punto ha chiesto di essere uccisa e la sua richiesta è stata soddisfatta senza seguire la trafila imposta dalla legge, documenti, autorizzazioni dei familiari, solo la parola della donna. Ma non è un caso, si legge in un documento pubblicato dall’agenzia stampa della Chiesa cattolica belga, in cui si denunciano gli abusi compiuti dai medici che violano ripetutamente la legge sull’eutanasia che ha dei parametri ben precisi. In particolare a essere messa sotto accusa è la Commissione federale di controllo e valutazione sull’eutanasia: “E’ scioccante vedere che dopo 15 anni dalla sua fondazione, questa commissione non abbia riportato alcun caso di violazione da parte di un singolo dottore” si legge fra le altre cose.
Il suo comportamento, viene detto, “è quello di agire come giudice e giuria allo stesso tempo invece di eseguire il ruolo per cui è stata fondata, controllare il buon uso della legge”. I vescovi cattolici si legge in altre dichiarazioni, dichiarano la loro opposizione all’eutanasia in qualunque forma e sono pronti a sostenere ogni tipo di investigazione sui numerosi casi di violazione della legge in merito. Sono molti: recentemente un membro della Commissione ha dato le dimissioni dopo che una persona sofferente di demenzia è stato ucciso senza il suo consenso. Eutanasia e suicidio assistito sono legali in Belgio dal 2002 e i casi di applicazione aumentano del 27% ogni anno, secondo i dati del Ministero della salute. Per i vescovi belgi, visto che non è possibile pensare si possa cambiare la legge, l’impegno della Chiesa deve essere a un livello morale e pastorale nei confronti degli staff medici così come nella denuncia di ogni caso sospetto di eutanasia e suicidio.