Dopo una giornata di scontri e fughe di notizie non sempre “verificabili”, una parola ufficiale la mette il governo di accordo nazionale in Libia: il consiglio di presidenza ha infatti condannato gli scontri armati di questa mattina presso l’aeroporto internazionale di Tripoli-Mitiga. «Sono stati organizzati per destabilizzare la sicurezza nella capitale e terrorizzare i residenti», conferma il comunicato del governo libico di Tripoli. In un altro passaggio viene anche spiegato come le voci sulle possibili intrusioni delle milizie islamiste all’interno dello scalo internazionale per poter liberare prigionieri Isis e Al Qaeda sono altrettanto vere: «La risposta all’attacco denota l’allargamento della coesione tra le varie istituzioni deputate alla sicurezza dello Stato, che hanno riunito gli sforzi per rispondere all’assalto». Infine, il governo libico dichiara lo stato di emergenza intorno all’area dell’aeroporto di Tripoli fino a che le operazioni non saranno concluse del tutto e l’intero scalo riaperto e sgomberato.
14 MORTI, SCALO ANCORA BLOCCATO
Gli scontri avvenuti presso l’aeroporto di Mitiga, vicino Tripoli, continuano a mietere vittime. Dopo la morte di alcuni feriti ricoverati nel reparto di chirurgia coronarica dell’ospedale di Tajura, si registra oggi la morte di altre cinque persone in Libia. Lo ha comunicato il ministero della Sanità. Dovrebbe, dunque, essere salito a 14 il numero delle persone decedute, stando ai dati forniti dal ministero. Quattro ore fa le autorità sanitarie libiche avevano riferito su Facebook della morte di cinque persone dentro l’ospedale e di altre quattro persone a Tajura. La stessa fonte ha aggiunto che nelle strutture sanitarie private della municipalità di Tajura sono ricoverati tra dieci e dodici feriti. Infine, tre feriti in condizioni critiche sono stati trasferiti presso l’ospedale di Misurata. Intanto il Consiglio di presidenza, come riportato da Agenzia Nova, ha dichiarato sciolto il Battaglione (Katiba) 33, nota come milizia Bashir al Baqra, invitandola a consegnare le armi. (agg. di Silvana Palazzo)
MILIZIE RADA, “LO SCALO E’ OK”
Viene confermata la tesi secondo cui a scatenare gli scontri all’interno dell’aeroporto di Tripoli Mitiga sarebbero state le milizie di Bashir Khal Falah (detto The Cow”) entrate in azione per provare la liberazione di alcuni prigionieri Daesh dentro il carcere di Mitiga. Secondo quanto riporta l’Agenzia Nova sono ancora in corso gli scontri, anche se le forze anti-Daesh di Rada pare abbiano ripreso il controllo di tutto lo scalo tripolitano: «controlliamo ora tutto l’aeroporto, ma gli scontri continuano. La formazione armata e guidata da Bashir Khal Falah ha cercato di prendere il controllo dell’aeroporto di Mitiga e sarebbe legata alla galassia dell’islam radicale», spiega all’Agenzia Nova il portavoce delle Forze di Rada, Ahmad Salem. Secondo le fonti riportate in seguito, all’origine degli scontri vi sarebbe anche l’intenzione di controllare l’aeroporto e liberare alcuni prigionieri islamici dello Stato Islamico. I morti sarebbero 10 e non 15, ma il conto dei feriti è ancora altissimo e sopra la quota 40.
SCONTRI TRA MILIZIE ARMATE
Un violento scontro a fuoco all’aeroporto di Tripoli ha portato il blocco totale dello scalo, l’evacuazione di tutta l’area e purtroppo anche la presenza di numerose vittime. Sarebbero due le milizie armate opposte che si sono scontrate questa mattina nell’aeroporto centrale della Libia, come riportano le agenzia internazionali: disordini iniziati appena dopo l’alba con numerosi colpi di artiglieria che sono stati scagliati, pare, per liberare alcuni prigionieri dell’Isis tenuti dentro alla prigione di Mitiga, posta all’interno della maxi area dello scalo di Tripoli. Pare, dalle prime fonti raggiunte, che i morti siano almeno 15 e i feriti superino la quota 30: secondo il Libyan Observer, invece, ci sarebbero almeno 11 morti e 37 feriti. Insomma, la situazione è drammatica con gli scontri che continuano anche poco fa all’interno dell’aeroporto.
ATTACCATA LA PRIGIONE DI MITIGA
«Un gruppo di miliziani ha attaccato la prigione di Mitiga che si trova all’interno dello scalo, nell’area di Sooq Jumua, per liberare prigionieri di Daesh e di Al Qaeda», spiega in un comunicato la presidenza del governo d’accordo nazionale. Fonti di agenzia libica locale, le due milizie sarebbero legate al governo di Accordo Nazionale Libico e hanno causato nell’immediato la chiusura al traffico aereo dello scalo di Tripoli Mitiga. Questa era una base militare vicino al centro di Tripoli e lo è stato fino al 2014 quando agiva anche come aeroporto civile della città. «Annessa alla base si trova la prigione dove sarebbero avvenuti i combattimenti. A controllare scalo e carcere, l’unità militare islamica anti-terrorismo Rada, che ha confermato che tutta l’area è stato presa di mira da un gruppo di miliziani facenti capo a un personaggio di nome “Bashir ‘the Cow'”, nel tentativo di far fuggire dei detenuti», spiega Repubblica nel suo focus sugli scontri in corso in Libia. Secondo quanto riportato invece dal ministro dell’Aviazione civile libica, Nasseraldin Shaeb, «tutti i voli diretti a Tripoli sono stati deviati su Misurata».