Mentre è in corso il vertice canadese per decidere maggiori pressioni su Pyongyang – assenti però Cina e Russia – la Corea del Nord torna a fare la voce grossa riaprendo la polemica, stucchevole e inquietante, del “pulsante più grosso” con Donald Trump. In un periodo di forte timore per una guerra nucleare, prosegue dunque la stupida “sfida” su chi possa avere il “pulsante nucleare” più grande: «Trump è un cane rabbioso, è lunatico e pericoloso», scrive il quotidiano del partito di Kim, “Rodong Sinmun” in un lungo editoriale apparso oggi. La linea ufficiale del regime prosegue ancora contro gli Usa e il suo presidente: «quel tweet sul pulsante è frutto di uno spasmo di un lunatico impaurito dalla potenza nordcoreana e del latrato di un cane rabbioso. Riflette lo stato mentale disperato di un perdente che è affetto da un disturbo della personalità e da schizofrenia». Trump, ricordiamolo, aveva dato il “via” all’imbarazzante disfida con Pyongyang (specie perché si tratta un tema delicatissimo con una grossolaneria davvero raramente vista in politica internazionale, ndr) con queste parole: «Qualcuno di quel regime immiserito e affamato per favore l’informi che anche io ho un Bottone Nucleare, ma è molto più grande e più potente del suo. E soprattutto il mio Bottone funziona!». 



SUMMIT IN CANADA CONTRO LA NORD COREA

Gli Stati Uniti vogliono aumentare al massimo la pressione sulla Corea del Nord, per questo terrà con il Canada un summit internazionale nel quale si discuterà di nuove sanzioni per chi rifornisce di carburante il regime di Kim Jong-un. L’indiscrezione è stata lanciata dal Financial Times, secondo cui Russia e Cina non sono state invitate al summit. La reazione dei due Paesi è stata dura: l’iniziativa è stata definita un ritorno alla «mentalità della guerra fredda». L’idea è di colpire le navi che consegnano petrolio a Pyongyang. Come? Impedendo l’accesso ai porti nordcoreani. Il timore però è che una semplice introduzione delle sanzioni non sia sufficiente, quindi si sta pensando di concentrare l’attenzione sulle società che violano i divieti e rafforzare il controllo delle frontiere nella regione. L’assenza di Cina e Russia al summit rischia però di compromettere i tentativi di Washington di costruire una colazione internazionale contro la Corea del Nord.



USA E CANADA, SUMMIT SENZA RUSSIA E CINA SU NORD COREA

Dura critica da parte del Financial Times all’iniziativa degli Stati Uniti e del Canada, che hanno escluso Cina e Russia dal summit di Vancouver. Questa decisione non aiuterà a placare la tensione nella penisola coreana, visto che mancheranno all’incontro «i partecipanti importanti». La decisione è stata giudicata «inappropriata» da Maria Zakharova, rappresentante ufficiale del Ministero degli esteri russo, perché recentemente ci sono stati «segnali di un movimento verso il dialogo tra il nord e il sud della penisola coreana». Ma il fatto è che Trump è titubante di fronte alla prospettiva di colloqui militari tra Seul e Pyongyang, scaturita dalla decisione della Corea del Nord di partecipare alle Olimpiadi invernali. I funzionari statunitensi hanno quindi invitato la Casa Bianca ad astenersi da qualsiasi decisione che possa creare divergenze con la Corea del Sud. Per gli analisti cinesi gli organizzatori del summit stanno rischiando di resuscitare il conflitto coreano degli anni ’50.

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