Se la Corea del Nord decidesse di non risolvere la crisi internazionale attraverso i colloqui, potrebbe far scattare il piano di soluzione militare. È il segretario di stato americano Rex Tillerson ad esprimere questa preoccupazione. In una conferenza stampa congiunta a Vancouver con la controparte canadese Chrystia Freeland, ha parlato della possibile guerra tra Washington e Pyongyang. «La Corea del Nord ha continuato a fare progressi nelle sue armi nucleari e nei sistemi di missili balistici. Noi dobbiamo riconoscere che quella minaccia sta crescendo», ha dichiarato Tillerson. C’è una sola alternativa al percorso di discussione e negoziazione tra Usa e Corea del Nord per il segretario di stato americano: l’opzione militare. Il diplomatico statunitense ha parlato anche delle sanzioni imposte a Pyongyang e delle violazioni da parte di alcune navi: «La maggior parte delle azioni che sono state intraprese sono avvenute in realtà negli scali, quando si ritiene che le navi violino le sanzioni vengono trattenute nello scalo, dove il paese si conforma alle sanzioni, quindi a questo punto sono necessarie pochissime attività militari per far rispettare le sanzioni». (agg. di Silvana Palazzo)



KIM JONG UN SI GIOCA LA CARTA DELLE BALLERINE

La tensione tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti e i suoi alleati raggiunge picchi importanti. Nonostante questo, le prossime Olimpiadi invernali in Corea del Sud potrebbero rappresentare un’opportunità di apertura non indifferente. Questo perché ci sono stati diversi ammiccamenti tra le parti su una presenza di una delegazione da Pyongyang, un gesto che sarebbe visto come distensivo su tutti i livelli. C’è però da affrontare la questione relativa alle mosse a sorpresa che il leader nordcoreano Kim Jong Un potrebbe mettere a punto per stupire, con tutti gli occhi del mondo puntati addosso. E la mossa a sorpresa potrebbe essere proprio l’invio di un gruppo di ballerine, molto famoso in Corea del Nord, chiamato Moranbong, che spesso interpreta canzoni patriottiche in favore del leader, ma anche grandi classici della musica occidentale, come ad esempio la colonna sonora del film Rocky che grande successo ha avuto a Pyongyang. L’invio delle ballerine e cantanti sarebbe uno straordinario elemento di folklore, ma a Seul la cosa non viene vista propriamente di buon occhio.



IL RUOLO DEL MINISTERO DELLA RIUNIFICAZIONE

La Corea del Sud infatti non vorrebbe che l’esibizione si trasformasse in una parata ad uso e consumo del leader, con canzoni patriottiche e inni a favore del regime di Pyongyang. Le Moranbong potranno dunque esibirsi solamente se arrivasse l’ok di Seul, ma senza canzoni esplicitamente dedicate a Kim Jong Un. Più probabile la presenza invece dell’orchestra Samiyon, sempre provenienti dalla Corea del Nord, uno spettacolo musicale che si prospetta particolarmente affascinante. Insomma, bisognerà capire quali saranno le concessioni che la Corea del Sud farà ai cugini del Nord in un clima di distensione, ma che al tempo stesso non dovrà diventare di propaganda. Una situazione che vede gli Stati Uniti come osservatori interessati rispetto alle attività portare avanti dal ministero della Corea del Su per l’Unificazione delle due Coree, un’istituzione che proprio dal clima di grandissima tensione venutosi a verificare negli ultimi mesi, potrebbe trarre la spina decisiva per ottenere risultati impensabili. E in questo scenario lo sport e le Olimpiadi di Pyeongchang potrebbero giocare un ruolo decisivo.