Dopo 17 ore di combattimenti si è concluso l’attacco all’Hotel Intercontinental di Kabul, assaltato ieri da talebani armati. Quasi subito è divampato un incendio che ha avvolto i piani alti dell’edificio: le fiamme sarebbero state appiccate in una cucina del quarto piano. Nonostante l’immediato intervento delle forze speciali, l’attacco è durato un’intera notte. Le forze speciali intervenute hanno ingaggiato subito un conflitto a fuoco con gli assalitori. Le strade che conducono all’edificio, che si trova su una collina nella zona ovest della capitale dell’Afghanistan, sono state chiuse mentre fuori, nella notte, le ambulanze attendevano il via libera per far entrare i soccorritori. Risultano essere ospitati nell’hotel anche dipendenti della compagnia aerea Kam Air, in particolare ucraini, ungheresi, statunitensi, greci e norvegesi. Solo giovedì scorso il Dipartimento di Stato Usa aveva diramato un’allerta su possibili e imminenti attacchi contro alberghi a Kabul. Il ministero degli Esteri americano scriveva in un tweet: «Allerta sicurezza a Kabul. Notizie che gruppi estremisti potrebbero preparare un attacco contro hotel a Kabul, come l’hotel Baron vicino all’aeroporto Hamid Karzai». (agg. di Silvana Palazzo)
BILANCIO MORTI SALE A 43, UDITE 3 ESPLOSIONI
Come aveva detto in precedenza una fonte alle tv afgane, purtroppo il bilancio dei morti all’Hotel Intercontinental è destinato a salire: le vittime sarebbero 43 com detto da una fonte credibile della sicurezza di Kabul alla tv Tolo News. Per ora manca la conferma del Ministero degli Interni ma in queste ore convulse i vertici del governo afgano stanno cercando di capire come si evolvono i fatti prima di dare comunicazioni ufficiali in quello che pare essere un chiaro attacco terroristico contro lo stesso stato afgano dei talebani. Al momento sembrano essere stati uccisi almeno 3 assalitori, mentre altri complici potrebbero essere stati arrestati nel corso del lungo blitz delle forze anti-terrorismo: poco prima e anche durante l’assalto del commando talebano, sono state udite all’interno dell’Hotel di Kabul almeno tre esplosioni a poca distanza l’una dall’altra. «Non si può escludere che siano stati i terroristi asserragliati con un numero imprecisato di ostaggi. Dai piani alti dell’hotel si levavano alte fiamme. L’incendio sarebbe stato appiccato dai terroristi in una cucina del quarto piano, riferiscono fonti ufficiali afghane», comunica la raccolta fonti di Repubblica.
Video footage shows guests at the Intercontinental Hotel in #Kabul using bed sheets to climb down from a balcony during the hours-long siege that ended on Sunday pic.twitter.com/jPrWCjrb4M
— CGTN (@CGTNOfficial) 21 gennaio 2018
OSPITI LANCIATI DALLE FINESTRE?
Sarebbero almeno 18 i morti nell’Hotel Intercontinental, ma non è detto che il numero si fermi qui: il bilancio dell’attentato rilanciato dai media e dal governo afgano infatti potrebbe anche salire visto sia i tanti feriti (almeno 10) e anche le ultime fonti delle tv locali che riferiscono «si sentono ancora spari ed esplosioni». «Non ho il numero esatto delle vittime ma è molto più alto di quello che dicono i funzionari»: a parlare è Mumtaz Ahmad, impiegato del Ministero della Comunicazione di Kabul che ha trascorso 12 ore barricato con molti altri nella stanza del direttore dell’albergo protetta dalle sue guardia. «Ho visto almeno tre uomini armati che correvano al piano terra: ora sono tutti stati arrestati o uccisi», conclude l’addetto del ministero afgano. Emergono poi nuovi dettagli che spiegano come se da un lato i terroristi talebani cercavano ospiti stranieri e membri del governo impegnati in una importante riunione, al momento dell’assalto vi era anche una festa di fidanzamento nell’hotel con i killer che hanno iniziato a sparare all’impazzata contri gli ospiti presenti. Mistero poi su due testimonianze: una fonte a Tolo News ha spiegato di aver visto alcuni killer gettare fuori dalle finestre dell’Hotel Intercontinental alcuni ospiti al grido di Allah u Akbar; altri invece, come la Cnn, mostra immagini di gente che si lancia autonomamente dalle finestre, forse disperati dall’incendio propagato all’interno e dagli spari continui nei corridoi.
BLITZ FINITO, TALEBANI RIVENDICANO
Alle ore 6.30 in Italia (le 10 in Afghanistan) è terminato l’incredibile assalto e blitz delle forze speciali all’Hotel Intercontinental di Kabul: quasi 12 ore di assalto dei terroristi e poi l’assedio delle forze antiterrorismo con scontri e spari che hanno gettato ospiti e personale dell’albergo internazionale nel panico più totale. L’attentato è stato rivendicato questa mattina dai talebani – e non dunque dall’Isis come circolava ieri sera su alcune fonti di agenzia – con questo comunicato: talebani afghani hanno rivendicato oggi l’attacco portato ieri sera da un commando armato all’Hotel Intercontinental di Kabul, «abbiamo fatto decine di vittime fra nemici stranieri e loro mercenari». Come spiega il portavoce Zabihullah Mujahid, l’azione sarebbe stata condotta da 5 mujaheddin visto che all’interno dell’Hotel pare ci fosse un corso un incontro importante tra responsabili militari stranieri e personalità del governo afghano. Secondo quanto spiega l’Ansa, «Il bilancio dell’operazione, ha precisato, è di tre assalitori uccisi e 126 persone tratte in salvo, fra cui 41 stranieri. I morti sono invece cinque, sei i feriti. I vigili del fuoco sono ora al lavoro per spegnere l’incendio provocato ieri da una esplosione nella prima fase dell’attacco». (agg. di Niccolò Magnani)
SPARI CONTRO GLI ASSALITORI
Si fanno sempre più drammatiche le testimonianze dall’hotel Intercontinental di Kabul, dove quattro terrroristi stanno ancora tenendo in ostaggio diversi occupanti dell’albergo. Dalle prime testimonianze ci sarebbero circa 15 tra morti e feriti, ma in molti hanno affermato di aver visto persone lanciate dalle finestre della struttura. A riportarlo è stata l’emittente televisiva Tolo, che è riuscita a raccogliere la testimonianza di uno degli ospiti dell’albergo riuscito a fuggire: “Gli assalitori hanno lanciato alcuni ospiti dalle finestre al grido di ‘Allah u Akbar’.” Al momento però l’attacco non è stato ancora ufficialmente rivendicato, anche se sembra quasi scontato che i terroristi facciano parte di gruppi talebani ancora presenti in diverse regioni dell’Afghanistan e sempre particolarmente agguerriti. (agg. di Fabio Belli)
NON CI SONO ITALIANI COINVOLTI
Dalle prime seppur frammentarie notizie che stanno giungendo da Kabul, non ci sarebbero italiani coinvolti, n in maniera diretta né in maniera indiretta, nell’attacco terroristico presso l’hotel Intercontinental. La Farnesina sta comunque monitorando con grande attenzione la situazione in attesa di conferme e ulteriori sviluppi, ma le prime verifiche hanno dato tutte esito negativo. Al momento non ci sono altre notizie invece riguardo lo sviluppo della situazione all’interno dell’hotel, gli assalitori sono sempre quattro in azione e minacciano di sparare ai clienti chiusi nelle stanze e che stanno chiedendo soccorso, tramite i telefonini. Le teste di cuoio in azione stanno cercando di neutralizzare tutti e quattro gli assalitori, non ha fatto registrare ulteriori aggiornamenti la conta delle vittime e dei feriti, che complessivamente arriverebbero per il momento a 15 unità. (agg. di Fabio Belli)
SPARI TRA FORZE SPECIALI E ASSALITORI
Quattro uomini armati hanno attaccato l’hotel Intercontinental di Kabul, in Afghanistan, sparando ai clienti. Le forze speciali afghane hanno circondato la zona e, secondo alcune ricostruzioni riportate dal Fatto Quotidiano, si stanno scambiando colpi di arma da fuoco con gli assalitori. Al momento nessun gruppo terroristico ha rivendicato la responsabilità dell’attacco all’hotel frequentato dall’élite della capitale afghana e da molti ospiti stranieri. Fonti di intelligence fanno sapere che nessun italiano risulta essere ospite dell’hotel, quindi non vi sarebbero italiani direttamente o indirettamente coinvolti. Gli agenti del National Directorate of Security afghano hanno confermato che il quarto piano è in fiamme, mentre i quattro terroristi e gli ostaggi sono trincerati al secondo piano. Un cliente dell’albergo ha raccontato di aver «sentito il crepitare delle mitragliatrici», altri hanno riferito di essersi chiusi nelle stanze e con i telefonini hanno chiesto alle forze di sicurezza di andarli a salvare. (agg. di Silvana Palazzo)
KABUL, HOTEL SOTTO ATTACCO: ALMENO 15 TRA MORTI E FERITI
Attentato a Kabul, dove una cellula terroristica ha attaccato l’hotel Intercontinental. Un kamikaze si è fatto esplodere all’entrata, permettendo ad almeno quattro uomini armati di entrare nell’edificio, già obiettivo in passato di altri attentati. Entrati nell’hotel, hanno cominciato a sparare sugli ospiti e a prendere degli ostaggi. Secondo la polizia si contano diverse vittime: almeno 15 tra morti e feriti, ma non c’è ancora un bilancio preciso dell’accaduto. Non è ancora chiaro neppure il numero di ostaggi che sono stati presi dai terroristi. Il quarto piano dell’hotel è andato in fiamme, mentre gli occupanti si sono nascosti al secondo piano. Un testimone ha raccontato all’agenzia Afp di aver sentito dei colpi di arma da fuoco «provenienti da qualche parte vicino al primo piano». I terroristi, stando ad un agente delle forze di sicurezza che è giunto sul posto, sarebbero armati anche con Rpg, “rocket propelled grenade”, cioè lanciarazzi portatili anti carri armati.
TERRORISTI ATTACCANO HOTEL: IL PRECEDENTE E L’APPELLO
L’hotel Intercontinental è un albergo a 5 stelle situazione nella zona ovest di Kabul, in Afghanistan. Si tratta del primo hotel di lusso su stilemi occidentali costruito nel 1969 nella capitale afghana. Ha 200 stanze e ospita molti stranieri. L’attacco più sanguinoso, con modalità simili a quelle dell’attentato di oggi, risale al 28 giugno 2011 ad opera dei talebani: nove uomini armati si fecero strada con kamikaze e poi aprirono il fuoco nell’albergo prendendo ostaggi. L’assedio durò 5 ore e provocò la morte di 12 persone. L’attacco oggi è cominciato alle 21 ora locale, quando in Italia erano le 17.30. Le forze speciali oggi stanno provando a fronteggiare l’attacco, stando a quanto raccontato dal portavoce del ministero dell’Interno Najib Danish. «Chiedo alle forze di sicurezza di aiutarci il prima possibile prima che ci raggiungano e ci uccidano», l’appello di un ospite che si è nascosto in stanza per sfuggire agli assalitori.