La partecipazione della Corea del Nord alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang apre nuovi spiragli su una possibile fine della crisi coreana, ma il Giappone resta in allerta. A Tokyo si è svolta infatti la prima dettagliata esercitazione per preparare i residenti della capitale ad un eventuale lancio di missile dalla Corea del Nord. Sotto la prima neve dell’anno circa 350 persone hanno partecipato alla prova condotta all’interno di una stazione della metropolitana, al centro nord di Tokyo, e in un parco adiacente del comune di Bunkyo. Di recente sono state organizzate altre esercitazioni simili in diverse località giapponesi, in concomitanza con la crescente minaccia rappresenta dal regime di Kim Jong-un con il suo programma missilistico e nucleare. I partecipanti, al suono delle sirene del sistema di difesa antimissile J-Alert, hanno evacuato la stazione di Kasuga e altri palazzi circostanti. Agli impiegati del comune di Bunkyo è stato invece dimostrato come ripararsi durante la simulazione, mentre gli inservienti del parco hanno fatto vedere ai visitatori come bisogna cercare rifugio negli edifici più robusti. (agg. di Silvana Palazzo)



PACE TRA LE DUE COREE? “OLIMPIADI GRANDE CHANCE”

La partecipazione della Corea del Nord alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang può essere un impulso a ridurre le tensioni e a promuovere la pace nella penisola coreana. Di questo avviso è Yoon Young-Cha, portavoce dell’amministrazione presidenziale della Corea del Sud. «Appena un mese fa il lancio di missili dalla Corea del Nord avevano portato ad un rischio di guerra senza precedenti nella penisola coreana», ha dichiarato il portavoce, che poi ha espresso «fiducia nel fatto che almeno il periodo dei Giochi Olimpici sarà pacifico, per quanto sia possibile». I Giochi Olimpici potrebbero dunque rappresentare un’occasione per il raggiungimento di un accordo tra le due Coree. I partiti di opposizione in Corea del Sud hanno spesso espresso le loro preoccupazioni sulla partecipazione degli atleti nordcoreani alle Olimpiadi invernali che si terranno dal 9 al 25 febbraio. Un certo numero di politici teme che Pyongyang usi questa vetrina per raggiungere alcuni obiettivi politici. Intanto nell’incontro del 17 gennaio scorso tra le due Coree è stato raggiunto l’accordo sull’uscita congiunta delle squadre dei due paesi all’apertura dei Giochi Olimpici.



ASSAD ACCUSA LA TURCHIA DI SOSTENERE IL TERRORISMO

Dalla penisola coreana ci spostiamo in Siria, un altro fronte di tensione. Il presidente Bashar al-Assad ha lanciato pesanti accuse alla Turchia, insinuando che l’attacco ad Afrin sia legato ad una politica fondata sul sostegno dei gruppi terroristici. Inoltre, ha sottolineato che la posizione della Turchia è nota perché all’inizio della crisi in Siria ha collaborato con diversi gruppi estremisti. Stando a quanto riportato dall’agenzia SANA, questa affermazione sarebbe stata fatta da Assad durante un incontro con la delegazione del Consiglio strategico iraniano sulle relazioni estere. Il governo siriano ha fermamente condannato l’attacco della Turchia alla città di Afrin, mentre Ankara ha sottolineato che le sue azioni sono finalizzate solo alla lotta contro i terroristi. La Turchia deve poi difendersi dagli Stati Uniti: ieri il presidente Erdogan ha invitato a non fare provocazioni e a non invadere i confini turchi. «Non violate i nostri confini, non provocateci altrimenti non avremo più pazienza. Coloro che dicono che siamo sostenuti dagli Stati Uniti, non ha affrontato il popolo turco. È la nostra lotta nazionale», ha dichiarato a margine del Congresso delle donne nella provincia di Bursa, come riportato da NTV.

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