La Corea del Nord si starebbe preparando ad una grandiosa parata militare per l’8 febbraio prossimo, data fissata dal regime di Kim Jong-un per la celebrazione della Giornata delle Forze armate. Fino all’anno scorso veniva celebrata il 25 aprile, per quest’anno invece è stato scelto il giorno che precede quello in cui cominceranno le Olimpiadi invernali di PyeongChang. La scelta appare tutt’altro che casuale, anzi rischia di minare il dialogo avviato con Seul. Le prospettive di un confronto tra le due Coree per allentare le tensioni militari restano incerte. Secondo il quotidiano Korea Herald, i colloqui con la delegazione militare della Corea del Sud non si terranno prima dei Giochi olimpici. Per il momento Pyongyang non intende spingere i colloqui oltre il tema delle Olimpiadi, ma una fonte anonima del ministero della Difesa subornano ha ribadito che la loro «proposta di colloqui militari inter-coreani è ancora valida». L’idea che i colloqui militari potessero essere avviati dal primo febbraio appare ora irrealistica. Inoltre, anche il presidente sudcoreano Moon Jae-In sarebbe propenso a rinviare il confronto per non danneggiare la retorica delle “Olimpiadi della pace”.



TENSIONE NELLA PENISOLA COREANA TRA PARATE ED ESERCITAZIONI

Nelle ultime settimane la Corea del Sud ha adottato delle misure precise per ridurre il rischio di provocazioni o incidenti lungo il confine militarizzato con il Nord. Da qui è partita la richiesta di rimuovere dal confine i megafoni che diffondono propaganda anti-regime, musica pop sudcoreana e notizie del mondo estero. Ma è il tema delle esercitazioni militari congiunte tra Seul e Stati Uniti ad ostacolare la ripresa dei colloqui sul piano militare. Pyongyang chiede la loro cessazione, ma la Corea del Sud e Washington non hanno ancora annunciato ufficialmente la sospensione delle esercitazioni Key Resolve e Foal Eagle, previste in concomitanza con le Olimpiadi invernali. Inoltre, non c’è alcuna intenzione di rinunciare all’obiettivo di denuclearizzare la penisola coreana. «Non deve più esserci un’altra guerra nella Penisola coreana. L’obiettivo delle nostre politiche estera e di difesa è di scongiurare tale scenario», ha dichiarato nelle scorse settimane Moon Jae-in in conferenza stampa.

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