Il timore che quella in atto tra Seul e Pyongyang fosse esclusivamente una calma apparente raccontata dalla stampa della Corea del Sud alla vigilia delle Olimpiadi invernali prende man mano forma. Come spiega infatti Libero Quotidiano, il leader-dittatore nordcoreano, Kim Jong-Un, avrebbe già espresso il suo programma in vista del prossimo 8 febbraio, alla vigilia dei Giochi olimpici e le premesse sarebbero tutt’altro che rassicuranti. Il suo intento è quello di far sfilare una grande parata militare per le strade della Corea del Nord ostentando al mondo intero i suoi nuovi missili nucleari realizzati dagli esperti militari di Pyongyang. Queste potenti armi sarebbero in grado di raggiungere con estrema facilità e precisione anche le città sulla costa occidentale degli Usa. Per Kim l’occasione sarà rappresentata dalla festa nazionale delle forze armate, inizialmente prevista per il prossimo 25 aprile ma anticipata per espressa volontà del dittatore il quale ha scelto di celebrare il prima possibile quel giorno del lontano 1932 quando Kim Il-sung realizzò la sua prima unità di guerriglieri per combattere le truppe giapponesi occupanti. Il pretesto di questa celebrazione in netto anticipo è stata rappresentata dal 70esimo anniversario della fondazione dell’esercito regolare ma ancor di più, Kim ha voluto a tutti i costi far coincidere la parata con le Olimpiadi di PyeongChang in modo da poter avere i riflettori totalmente puntati su di sé.



RUSSIA, SENATORE SPIEGA COME FERMARE PROGRAMMA NUCLEARE DI KIM

La Corea del Nord non avrebbe alcuna intenzione di bloccare la realizzazione di test nucleari e missilistici, almeno fino a quando “sussisterà il rischio di ingerenza negli affari interni di Pyongyang e dei tentativi di cambiare il regime dall’esterno, come è avvenuto in molti altri Paesi”. Il clima da terza guerra mondiale non finisce qui ed a dirlo, come spiega Sputniknews, è stato il senatore russo e presidente della commissione Esteri del Consiglio della Federazione Konstantin Kosachev, rivolgendosi ai giornalisti. “Rompere questa spirale è possibile solo attraverso garanzie reciproche: la rinuncia al programma nucleare in cambio dell’abbandono dei tentativi di interferire negli affari interni della Corea del Nord e la garanzia del rispetto della sovranità”, ha aggiunto il senatore russo, ritenendo altrimenti interminabile la spirale. Secondo Kosachev, il Giappone sarebbe in linea con gli Stati Uniti nell’esercitare pressione su Pyongyang, mentre Russia e Cina riterrebbero necessario usare “un duplice approccio” poiché oltre alla pressione servirebbe una de-escalation militare non solo nella penisola coreana ma nell’intera regione.

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