Nelle polemica più dialettica che altro (finora) tra Kim Jong-un e Donald Trump, interviene la Cina che con un piede in entrambe le scarpe della contesa prova a richiamare ad una rinnovata moderazione per evitare guai peggiori e una terza guerra mondiale nel “pianerottolo di casa”. Dopo lo scambio di minacce tra Usa e Corea del Nord sul “pulsante nucleare”, il governo di Pechino in una nota invita tutti a «mostrare misura e dire cose utili per alleviare la tensione». Nello stesso comunicato il governo comunista ribadisce il profondo apprezzamento per il disgelo ripreso tra le due Coree: «L’auspicio è che le parti possano incontrarsi a metà strada». È ovvio che la Cina parteggia per un ridimensionamento della tensione, fosse solo per questioni economiche visto che con entrambi i Paesi Pechino è un partner più che privilegiato. (agg. di Niccolò Magnani)
SEUL-PYONGYANG: RIAPERTO UFFICIALMENTE IL DIALOGO
Dopo due anni le due Coree tornano a parlarsi. Il canale di comunicazione è stato riaperto e c’è stato un contatto telefonico di venti minuti. La conversazione telefonica, avvenuta tramite un canale di comunicazione transfrontaliero, è stata confermata dal ministero sudcoreano per l’Unificazione. La linea diretta è stata riattivata da Pyongyang alle 7.30 ora italiana al villaggio di confine di Panmunjom. Due funzionari dei rispettivi Paesi hanno testato il ritorno alla piena operatività, poi c’è stato il colloquio. L’Ufficio della Presidenza di Seul ha accolto positivamente la riapertura del canale intercoreano. «Credo segnali un passaggio verso un ambiente di comunicazioni possibili in ogni momento», ha dichiarato Yoon Young-chan, il capo della segreteria per i rapporti con i media. La storica riapertura è maturata all’indomani dell’offerta di colloqui da parte del presidente sudcoreano Mon Jae-in. Tra i temi affrontati c’è la possibile partecipazione ai Giochi olimpici invernali di PyeongChang e le strategie da adottare per migliorare i rapporti. La Corea del Nord ha, infatti, accettato l’offerta di Seul di discutere sulla sua partecipazione alle prossime Olimpiadi invernali. (agg. di Silvana Palazzo)
TRUMP VS KIM, ”MIO PULSANTE PIÙ GRANDE DEL SUO”
Mentre il dialogo tra le due Coree continua con sorprendente apertura di Pyongyang, ci pensa Donald Trump a riportare il livello di tensione – almeno comunicativa – ai toni da guerra mondiale, con un pizzico di non voluta ironia “ambigua”. Ieri Kim aveva detto tra le varie cose di avere il pulsante nucleare sul tavolo e di essere pronto ad usarlo se necessario; oggi Trump con il suo inseparabile account Twitter attacca, «Il mio pulsante nucleare è più grande e potente del suo. E il mio funziona». Ora, a parte la inconsapevole mezza gaffe sul possibile doppio senso che scatenano queste parole, la volontà di Trump è quella di mantenere il livello della tensione ancora molto alto, lanciando nuovi segnali in Corea del Nord che l’atteggiamento degli Usa non cambia, neanche davanti ai timidi segnali di dialogo dimostrati dal regime di Kim. Una politica internazionale dominata da un account Twitter e da un regime che cerca ogni giorno di convincere il popolo che la verità e la ragione stanno sempre dalla parte di Pyongyang: il 2018 che si apre non promette grandi risultati… (agg. di Niccolò Magnani)
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IL DISGELO OLIMPICO
L’agenzia di stampa Yonhap ha riferito le parole del ministro per la Riunificazione sudcoreano, Cho Myoung-gyon, che ha espresso il suo punto di vista nei confronti di Pyongyang e delle aperture nate da una possibile partecipazione di una delegazione nordcoreana alle prossime Olimpiadi invernali in Corea del Sud. “Il governo – ha annunciato ufficialmente Cho Myong-gyon durante una conferenza stampa appositamente indetta. – propone di tenere colloqui intergovernativi di alto livello tra il Sud ed il Nord il 9 gennaio nella Casa della pace di Panmunjon Le due parti dovrebbero “incontrarsi con urgenza per discutere la possibilità che la Corea del nord mandi i propri atleti alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang che si apriranno il 9 febbraio.”
CRESCE LA SPERANZA OLIMPICA
“Noi speriamo che il Nord ed il Sud possano sedersi faccia a faccia, discutendo la partecipazione della delegazione nordcoreana ai Giochi di Pyeongchang come le altre questioni di interesse reciproco per il miglioramento dei rapporti intercoreani”. Il punto di vista del ministro Cho Myong-gyon si accoda quello del presidente Moon Jae-in, che ha definito le prossime Olimpiadi: “Una chance rivoluzionaria, che dovrebbe portare a presentare rapidamente delle misure per la rapida ripresa del dialogo tra la Corea del Sud e la Corea del Nord. La speranza è che la Corea del Sud e del Nord possano risolvere pacificamente la questione nucleare nordcoreana insieme in stretta cooperazione con la comunità internazionale”. Dunque l’appuntamento Olimpico potrebbe davvero segnare una svolta inaspettata, considerando il clima di tensione crescente che ha contraddistinto i rapporti tra la Corea del Nord e le forze alleate degli Stati Uniti negli ultimi mesi.