“Non sono intelligente, ma un genio”: così il presidente degli Stati Uniti d’America ha risposto su Twitter alle pesanti accuse contenute in “Fire and fury”, libro scritto da Michael Wolff. L’autore ha attaccato l’imprenditore, sostenendo che “quest’uomo non legge. Non ascolta. E’ come un flipper”, e il numero uno americano non ha perso tempo per rispondere per le rime. Ma, come sottolinea l’Ansa, quello di Wolff non sarà l’unico libro scomodo per Trump. I media sono alla ricerca di altri dettagli inediti, ma prossimamenti usciranno nelle librerie libri di altri ‘ex eccellenti’ dell’amministrazione. Da Sean Spicer, ex portavoce, a Omarosa Manigault-Newman, star del reality show The Apprentice, passando per James Comey, capo dell’FBI definito “ratto” da Donald Trump. Un periodo complicato per il presidente USA, con il caso Russiagate che potrebbe avere importanti aggiornamenti a breve: il procuratore speciale Roberto Muller sta infatti esaminando alcuni episodi, come la possizione ostruzione della giustizia. (Agg. Massimo Balsamo)



“NON SONO INTELLIGENTE, MA UN GENIO”

Donald Trump risponde alle accuse di Michael Wolff con l’unica strategia che conosce: il contrattacco. «Un imbecille, un idiota, un bambino», così lo scrittore e giornalista ha definito il presidente americano nel suo libro “Fire and Fury”, nel quale racconta i retroscena della Casa Bianca. La reazione del tycoon non si è fatta attendere: «Non sono intelligente, sono un genio!», ha scritto su Twitter. Per Trump c’è un piano per delegittimarlo: «Ora che la storia della collusione con la Russia, dopo un anno di intense ricerche, si è rivelata una bufala totale, i democratici e i loro tirapiedi, i media produttori di fake news, hanno tirato fuori il manuale Ronald Reagan e sbraitano sulla stabilità mentale e l’intelligenza». Il presidente Usa ha evidenziato come questa strada sia stata già percorsa dalla sua avversaria alle elezioni, Hillary Clinton, definita nel suo post «la corrotta». A tal proposito ha spiegato: «Ha provato a giocare queste carte e come tutti avete notato, le si sono bruciate tra le mani». Insomma, Trump si sente tutt’altro che un imbecille: «In realtà per tutta la mia vita le mie qualità migliori sono state la stabilità mentale ed essere veramente intelligente».



TRUMP RISPONDE ALLE ACCUSE DEL LIBRO DI WOLFF

«Sono passato dall’essere un imprenditore successo, a una star della tv a presidente degli Stati Uniti (al primo tentativo)». Per questo motivo Donald Trump non si sente un uomo intelligente, ma «un genio. E un genio molto stabile!». Le accuse di Michael Wolff nel suo libro sono pesanti: «Quest’uomo non legge. Non ascolta. È come un flipper». E come se ciò non bastasse, ha preso di mira anche la famiglia presidenziale: «Il 100% delle persone che lo circondano, il genero Jared Kushner, Ivanka, mettono in dubbio la sua capacità di governare. Tutti lo hanno descritto allo stesso modo, dicono che è come un bambino. Intendono dire che ha bisogno di gratificazione immediata. Tutto ruota intorno a lui. Dicono che è un cretino, un idiota». Il libro è andato a ruba e, come riportato dal Wall Street Journal, oggi la Sec, la commissione Usa preposta alla vigilanza della borsa, ha cominciato a indagare sulla società immobiliare di Kushner per l’uso del programma di investimento legato ai visti Eb-5, che offre la green card ad aspiranti immigrati che investono almeno 500mila dollari in certi settori economici creando almeno dieci posti di lavoro. 

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