La Corea del Nord parteciperà alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang. La clamorosa svolta è arrivata durante i colloqui che si stanno tenendo tra le due Coree a Panmunjom, villaggio a cavallo della frontiera del 38° parallelo dove fu firmato il cessate il fuoco della guerra nella 1953. Il regime di Kim Jong-un, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, ha espresso la volontà di inviare una delegazione di atleti e funzionari ai Giochi. La delegazione nordcoreana sarà, dunque, composta da un gruppo di dirigenti politici di alto livello, atleti, un team di supporto e uno di artisti dello spettacolo, oltre a un gruppo di turisti, una squadra di dimostrazione di Taekwondo e un gruppo di giornalisti. Lo ha fatto sapere Chun Hae-sung, vice ministro per l’Unificazione sudcoreano. La Corea del Sud ha anche proposto alla controparte di sfilare insieme in occasione della cerimonia di apertura e chiusura e di tenere un meeting della Croce Rossa il mese prossimo per discutere del ricongiungimento delle famiglie divise dal confine al termine della guerra. Da stabilire però quali atleti nordcoreani potranno iscriversi alle Olimpiadi. I pattinatori della coppia di artistico Ryom Tae Ok e Kim Ju-Sik non erano stati iscritti entro i termini previsti, ma il Cio potrebbe sbloccare la situazione. Potrebbero, ad esempio, usufruire di una wild card. (agg. di Silvana Palazzo)
COLLOQUI TRA LE COREE, ‘DISGELO’ BEN OLTRE LE OLIMPIADI?
È giunto finalmente il giorno che potrebbe, forse, cambiare le sorti di questa “terza guerra mondiale” schizofrenica che da mesi si vocifera, minaccia e teme in Corea del Nord. Diciamo “forse” perché con gli equilibri in campo non ci sono praticamente certezze su nulla che viaggi sull’orbita Pyongyang-Resto del mondo, eppure la duplice apertura di Sud Corea e Corea del Nord dei giorni scorsi – ufficialmente sulla possibile presenza di atleti di Pyongyang alle prossime Olimpiadi Invernali di Pyeongchang 2018 al via in Sud Corea tra esattamente un mese – potrebbe significare una politica di “diplomazia” per la prima volta affermata con forza dopo la salita al potere di Kim Jong-un. «Il governo guarda oltre la partecipazione alle Olimpiadi di PyeongChang per considerare come migliorare le relazioni intercoreane e cercare una collaborazione stretta con la Comunità internazionale per tentare di portare alla denuclearizzazione della Corea del Nord», ha detto ieri il Ministro degli Esteri di Seul, Kang Kyung-wha, ribadendo con forza la sua speranza per un reale disgelo con la Corea del Nord in quel “cono” di terra in cui si teme ancora oggi lo scoppio di una guerra atomico-nucleare. «Se la Corea del Nord si unirà alle Olimpiadi di PyeongChang, rafforzerà il profilo dell’evento come Olimpiadi di pace», ha continuato il diplomatico del presidente Moon Jae-in, che più di tutti ha cercato questo accordo da prima della sua elezione.
CIO “APRE” ALLA COREA DEL NORD
L’incontro storico si terrà oggi a Panmunjom, il villaggio della pace lungo la Zona smilitarizzata che divide le due metà della Corea fin dalla sigla di fine della Guerra in Corea negli Anni Cinquanta. Ufficialmente si discute della presenza di Pyongyang alle Olimpiadi al via tra un mese dopo che il leader del Nord Kim Jong Un ha detto che invierà una delegazione al Sud, attesa proprio per oggi. Di contro, Seul ha ottenuto un faticoso ma prezioso “Sì” dall’alleato presidente Usa Donald Trump che ha anche promesso di sospensore ogni qualsivoglia test militare congiunto fino alla fine dei Giochi Olimpici. «Le due parti hanno concordato di intensificare gli sforzi diplomatici per rendere la recente apertura ala pace, creata nella Penisola coreana da sviluppi come i colloqui intercoreani di alto livello del 9 gennaio per discutere una possibile partecipazione alle Olimpiadi di PyeongChang, si tramutino in una risoluzione pacifica del problema nucleare», ha concluso poi il Ministro degli Esteri sudcoreano. Intanto alla vigilia dell’incontro “disgelo” interviene anche il Comitato Olimpico Internazionale per allargare ancora di più i cordoni di un possibile accordo. «Abbiamo tenuto la porta aperta affinché a Corea del Nord possa inviare una squadra ai Giochi di Pyeongchang», si legge in un comunicato ufficiale del Cio. I vertici dello sport mondiale hanno deciso di tenere i limiti di iscrizioni ancora aperti per consentire fino all’ultimo un accordo che da sportivo potrebbe davvero tramutarsi in un piccolo ma decisivo tassello politico per il ritorno al “dialogo” tra i due paesi coreani. «In tal modo abbiamo tenuto la porta aperta, estendendo il termine per l’iscrizione e offrendo sostegno agli atleti nordcoreani nel processo di qualificazione, pur rispettando sempre le sanzioni delle Nazioni Unite».