“Il peggior pedofilo russo”, è stato definito, probabilmente anche il peggiore del mondo. Gli incredibili vuoti legislativi e di controlli nel campo delle adozioni hanno fatto sì che questa orribile tragedia avvenisse però in Russia, il paese che si vanta di non dare in adozione bambini a coppie omosessuali. Nel corso di cinque anni tale Viktor Lishavski era riuscito a farsi nominare tutore legale di ben cinque ragazzine minori di 13 anni, abusandone sessualmente circa 900 volte. Una mattanza, una sorta di harem dell’orrore. Di giorno calzolaio, di notte stupratore (in passato a capo di una setta evangelica nell’estremo oriente russo), l’uomo è stato arrestato lo scorso giugno ma solo adesso, secondo quanto riporta il Daily Mail inglese, stanno emergendo i particolari della vicenda. L’incubo durato anni è finito solo quando una delle ragazzine ha avuto il coraggio di dire a un suo insegnante quello che stava accadendo. In totale è accusato di 248 stupri e 358 atti di violenza sessuale ai danni di ragazzine di 13 anni e anche meno.
Lishavski ha ammesso altri undici casi di attacchi sessuali brutali in cui minacciava di morte le vittime. Fortunatamente le autorità hanno messo sotto accusa anche i servizi sociali della regione, accusati di negligenza nell’aver messo delle bambine tra cui orfani nelle mani di un tale personaggio. L’uomo, sposato, ha anche tre figli avuti dalla moglie e negli anni ha adottato nove ragazzine in tutto. Con i soldi che lo stato gli dava per ogni ragazza adottata, aveva affittato un appartamento dove aveva rapporti sessuali con le bambine: in tutto riceveva 265 sterline al mese per ciascuna ragazza. Il ministro per gli affari familiari della regione si difende, dicendo che nessun tipo di sospetto era mai venuto fuori durante le visite dei servizi sociali alla famiglia, cinque nel primo anno e due negli anni successivi. Addirittura, le bambine adottate erano state mostrate in televisione come un esempio di adozioni di successo. Ma ci sono accuse anche per Vladimir Putin, la cui decisione di chiudere gli orfanotrofi in Russia, molti dei quali risalenti all’epoca sovietica, ha dato il via libera ad adozioni troppo facili, rese di interesse dati i soldi che lo stato dà alle famiglie che adottano.