Come sempre le iniziative del governo ungherese suscitano reazioni opposte. Nell’ultimo caso, previsto dall’emendamento fatto all’articolo 22 della costituzione, si legifera che tutte le persone che abitualmente dormono per le strade delle città, non potranno più farlo. Il nuovo decreto dà alle forze di polizia l’autorità di rimuovere chiunque sia trovato a dormire per strada e a confiscare i loro averi. Provvedimenti analoghi sono stati presi anche in diverse città italiane ma sempre con scarsi risultati. Nel decreto si chiarisce che saranno cacciati “tutti coloro che si rifiutano di dormire nelle apposite strutture per senza tetto”, il che sembra una buona iniziativa, vista la sorte a cui sono condannati molti di coloro che dormono per strada specie di inverno, cioè morire di freddo. Il ministro per gli affari sociali e l’inclusione spiega che l’Ungheria ha abbastanza di queste strutture per assicurare il ricovero per tutti gli “homeless”, anche se è una dichiarazione che andrebbe verificata.
UNGHERIA, LA COSTITUZIONE VIETA DI DORMIRE PER STRADA
In Italia, ad esempio, se la Chiesa non offrisse accoglienza, lo stato non avrebbe certamente il numero di strutture sufficienti. Sul caso, quando la legge è stata approvata dal parlamento ungherese, sono intervenute anche le Nazioni Unite preoccupate che l’iniziativa possa colpire “in modo disumano e degradante le persone senza una casa”, aggiungendo che in Ungheria non ci sono sufficienti strutture per queste persone, calcolate in circa 10mila sul territorio nazionale. Molti dei senzatetto poi, hanno affermato di preferire di dormire nei rifugi che offrono le strade piuttosto che in strutture strapiene di persone dove mancano i minimi servizi necessari per tutti. Soprattutto si sono lamentate le organizzazioni non governative che si occupano dei poveri, che percepiscono questa legge come un ulteriore tentativo del governo di colpire tutte le associazioni indipendenti non governative. Ma il governo ha risposto assicurando l’esistenza di 19mila strutture e la spesa di circa 32 milioni di sterline per assicurare il sostegno di queste persone.