Un nuovo regolamento dai tratti abbastanza bizzarri e denominato “Protocollo speciale di viste, comunicazioni e cure mediche” rivolto a Julian Assange, oramai da quasi sei anni rifugiatosi negli edifici dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra per evitare l’arresto e che sta facendo discutere nelle ultime ore. Oltre a ricevere una tirata d’orecchie sul modo di accudire il suo gatto, secondo il portale ecuadoregno Codigo Vidrio il fondatore di Wikileaks ad esempio potrà accedere alla rete Internet ma solo a sue spese attraverso il wifi dell’ambasciata stessa, mentre “bollino rosso” per quanto riguarda qualsiasi tipo di attività, comunicazioni e attività social e online che abbiano dei contenuti politici o vi facciano solamente riferimento. (agg. R. G. Flore)
NUOVE ‘REGOLE’ DALL’AMBASCIATA DELL’ECUADOR
Il casodi Julian Assange, di Wikileaks, della chiusura in ambasciata dell’Ecuador a Londra da anni e di tutti i presunti “casi-leak” che hanno incendiato la politica internazionale degli ultimi anni si “aggiunge” di un nuovo e “immancabile” capitolo: la cura del gatto. No, non stiamo impazzendo, è esattamente quello che sta avvenendo all’interno delle ormai amiche mira ecuadoriane dove dall’agosto 2012 è accolto come attivista richiedente asilo politico. Giovedì scorso l’ambasciata dello stato sudamericano a Londra, con una lettera, ha invitato Julian Assange a rispettare alcune regole di comportamento da tenere all’interno dell’edificio. La notizia “politica” riguarda, ovviamente, il ripristino delle comunicazioni dell’attivista più chiacchierato (e discusso) al mondo: lo scorso marzo, venne sospeso l’accesso ad internet per Assange perché aveva violato – secondo il governo di Quito – «un impegno scritto, firmato alla fine del 2017, per non divulgare messaggi atti ad interferire con la politica e le questioni riguardanti altri stati». Nello specifico, il fondatore di Wikileaks aveva condannato l’arresto del leader catalano Carles Puigdemont e l’espulsione dei diplomatici russi dall’Inghilterra dopo il caso Skripal.
ASSANGE, L’ASSURDA REGOLA SUL GATTO
Lo status di asilante è rimasto tale, ma l’Ecuador decise di sospendere l’accesso ad internet come “pena”: oggi però, si torna alle origini e con la lettera ufficiale di cui mezzo Regno Unito sta parlando (non di solo Royal Baby vivono gli amici inglesi, of course) riabilita la connessione internet. Secondo le nuove norme Assange potrà utilizzare Internet a sue spese attraverso il wifi dell’ambasciata e dovrà astenersi da qualsiasi attività che abbia un contenuto politico, spiega l’Ansa. Ma ritorniamo all’origine dell’articolo, anche per giustificare quel senso assurdo della “cura del gatto” (sappiamo che la suspense vi stava consumando..): tra le altre misure disposte anche l’invito a tenere pulire il proprio bagno e ad accudire il gatto. Il celebre felino – comparso in molte foto con Assange sui social – sarebbe denutrito e in cattive condizioni: perciò l’Ecuador impone quanto segue: «Allo scopo di garantire l’igiene delle installazioni dell’ambasciata, il signor Julian Assange e i suoi visitatori manterranno la pulizia del bagno e degli altri spazi che utilizzano dentro l’ambasciata. Per le stesse ragioni, il signor Julian Assange si incaricherà del benessere, dell’alimentazione, della pulizia e della cura adeguati al suo animale domestico. Se non verrà prestata la dovuta attenzione all’animale domestico, il capo della missione chiederà al signor Assange di consegnare l’animale o a un’altra persona o a un rifugio per animali fuori dalla missione diplomatica».