Sono destinate a far discutere le affermazioni di Vladimir Putin, il presidente russo che ha dichiarato che la strage all’istituto tecnico di Kerch, in Crimea, dove uno studente ha ucciso 20 persone, “è, tra le altre cose, il risultato della globalizzazione, per quanto possa apparire strano”. Come riportato dall’Agi, intervenuto nel corso di un incontro con esperti di relazioni internazionali a Sochi, l’inquilino del Cremlino ha spiegato la sua lettura del massacro compiuto dal 18enne Vladislav Roslyakov:”Sui social network, su internet, vediamo che c’è un’intera comunità che è stata creata. Tutto è cominciato con i tragici eventi in scuole negli Usa”. Putin ha poi aggiunto che “noi dimentichiamo molto velocemente le cose brutte”, ricordando però come nella storia della”Federazione russa” vi siano state tragedie molto gravi”. (agg. di Dario D’Angelo)



KILLER VOLEVA UCCIDERE VICEPRESIDE E INSEGNANTE

Sale purtroppo il numero delle vittime nello spregevole attacco di Crimea: sono 21 i morti, con gli ultimi due che erano in condizioni gravissime dopo le ferite inferte dagli spari e gli esplosivi del killer 18enne Vladislav Roslyakov. I feriti invece restano 43, di cui alcuni ancora molto gravi: la situazione delle indagini invece prosegue parallelamente e vede impegnate sia le autorità ucraine che quelle russe, per capire più che altro se il killer abbia agito da solo e quali condizioni possano aver portato alla follia di un gesto del genere. Durante l’incontro a Sochi con il presidente egiziano Al Sisi, Vladimir Putin ha chiesto un minuto di silenzio alla platea per commemorare i morti di Kerch: «Si tratta chiaramente di un crimine e i motivi saranno indagati accuratamente». Dai primi racconti degli inquirenti, pare che Vladislav covasse vendetta per diverse condizioni di disagio che viveva nell’istituto e i suoi veri obiettivi potevano essere il vicepreside e l’insegnante ammazzati per primi, dopo essere entrato nei rispettivi uffici. 



RUSSIA-UCRAINA “UNITE” NEL LUTTO

Se capita che Russia e Ucraina si ritrovano, per un giorno, unite nel lutto è un fatto eccezionale: purtroppo è dovuto accadere una tragedia come quella di ieri in Crimea per poter vedere Putin e Poroshenko “con lo stesso obiettivo” che per un giorno non è la guerra, non sono i ribelli e non è la strategia politica. In un primo momento, quando si pensava fosse un attentato, il livello dello scontro era destinato a salire ulteriormente visto che oltre al radicalismo islamico la possibile matrice terroristica poteva ovviamente essere riferita all’insana e tremenda guerra civile in atto da anni tra Kiev e Mosca. Poi la tesi dello studente killer si è diffusa e sono cominciati gli attestati di lutto e condoglianze: «Quando dei nostri concittadini ucraini vengono uccisi, non importa dove accade, è una tragedia», commenta il presidente ucraino Poroshenko. Sulla stessa linea d’onda prima Putin, poi ora anche il portavoce di Lavrov (Ministro degli Esteri di Mosca), Maria Zakharova: «In questo momento di tragedia siamo grati per le sincere parole di conforto e il supporto che riceviamo».



“CADAVERI OVUNQUE”

Una vera e propria strage quella registrata oggi in Crimea: un attacco al college Kerch ha provocato la morte di diciotto studente, con il killer che si è tolto la vita. Il diciottenne Vladislav Roslyakov ha iniziato a sparare alla cieca con un fucile da caccia, per il quale aveva ottenuto la licenza appena qualche giorno fa, per poi togliersi la vita una volta giunto in biblioteca. Igor Mikhailichenko, vice premier della Crimea, ha confermato: “La sparatoria è avvenuta dopo l’esplosione: il killer ha aperto il fuoco con un fucile e le ragioni sono ancora tutte da chiarire”. Una ferita per la Russia, un dramma che ha colpito decine di famiglie. Ed emergono altre testimonianze dagli studenti, che hanno parlato di “cadaveri di ragazzini ovunque”. Un altro giovane, raggiunto da Russia Today, ha sottolineato: “Prima abbiamo avvertito un’esplosione, poi il rumore di spari: siamo riusciti a scappare saltando giù dalle finestre”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

STRAGE IN STILE COLUMBINE

Una strage “alla Columbine”, la terribile sparatoria nella scuola americana cui potrebbe essersi “ispirato” il 18killer suicida nel cuore della Crimea. «L’autore dell’attacco si è suicidato con un’arma. È un allievo del quarto anno. Il suo corpo è stato scoperto all’interno della biblioteca», ha confermato in serata il primo ministro di Crimea Sergei Aksionov. Una terribile strage che per molte ore ha dato l’impressione di un commando terroristico alla base dell’azione omicida, mentre oramai è appurato che si tratta dell’opera di un unico soggetto completamente impazzito, anche se non si sa ancora il perché. Dopo Putin, anche Matteo Salvini – in visita all’Assemblea generale di Confindustria Russia – lancia il suo cordoglio alle vittime della strage di Crimea: «cordoglio, anche come padre e non solo come ministro, per le vittime della follia umana». 

KILLER 18ENNE OSSESSIONATO DA PUTIN

Si aggiorna il bilancio dell’attacco alla mensa del Politecnico di Kerch, in Crimea. Diciannove persone (compreso l’assalitore) sono morte e almeno altre 40 sono rimaste ferite in seguito all’azione dello studente 18enne Vladislav Roslyakov. Il killer, come chiarito in tv dal leader della Crimea, Sergei Aksyonov, “si è sparato. Era al quarto anno dell’istituto professionale di Kerch. Il suo corpo è stato trovato in biblioteca al secondo piano”. Stando a quanto riferito da Il Messaggero, l’autore della strage viene descritto da chi lo conosceva come uno studente normale, ma con un tarlo per la “grandezza della Russia” e in particolare un’ammirazione maniacale per le politiche di Putin, di cui condivideva la decisione di annettere la Crimea. Da quanto emerso finora, il killer avrebbe posizionato 4 ordigni all’interno dell’università, i quali sarebbero esplosi in circa 7 minuti. (agg. di Dario D’Angelo)

PUTIN, “VERA TRAGEDIA”

Si allontana sempre di più l’elemento terroristico, si “conferma” invece la tesi di uno studente (o forse più?) entrati in azione nel Politecnico per uccidere quanta più gente possibile sparando all’impazzata e piazzando una bomba. Sarebbe addirittura 18enne l’attentatore, confermano i principali canali russi anche in questi ultimi minuti: intanto il Presidente Vladimir Putin ha mandato le «mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime, è una vera tragedia». Non solo, il Cremlino assicura che «le autorità sanitarie faranno del loro meglio per garantire una pronta guarigione ai feriti»: l’indagine è aperta e tutt’altro che chiara, ma al più presto i primi dati degli investigatori «verranno resi pubblici», spiega Putin dopo le terribili notizie giunte da Kerch. 

KILLER UNO STUDENTE POI SUICIDA

Il bilancio delle vittime dell’esplosione seguita dalla sparatoria nel College Tecnico di Kerch, in Crimea, si aggrava con il passare delle ore. Come spiega Repubblica.it si parla al momento di almeno 18 morti e 50 feriti, quasi tutti studenti, rimasti vittime di quello che per il Cremlino ha assunto sempre di più i contorni di un drammatico atto terroristico. Ipotesi questa al momento smentita da Rt (ex Russia Today), secondo cui si starebbe indagando per omicidio. Le prime ricostruzioni parlano di un ordigno pieno di schegge metalliche che sarebbe stato fatto esplodere nella mensa dell’istituto scolastico all’ora di pranzo al quale avrebbe fatto seguito una sparatoria. Secondo il governatore della regione Serghej Aksionov, l’attentatore sarebbe uno studente del quarto anno che si sarebbe poi suicidato. Il suo corpo sarebbe tra quelli delle vittime. Il suo nome non sarebbe stato diffuso ma pare si tratti di un abitante locale. I media avrebbero invece dato alcune informazioni importanti: si tratterebbe del 18enne Vladislav Rosljakov, giovane molto introverso che prima di compiere la strage avrebbe cancellato tutti i suoi profili social. Il canale Telegram Mash avrebbe già diffuso la sua presunta foto in cui si vede un giovane biondo mentre impugna un fucile. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

“UOMINI SPARAVANO SUGLI STUDENTI”

Sale a 13 il conto dei morti nella strage del politecnico di Kerch che somiglia purtroppo sempre di più ad un attentato terroristico: lo scoppio della bomba viene confermata nella mensa del college, mentre il comitato investigativo ha spiegato che l’ordigno aveva al suo interno numerosi elementi metallici volti a ferire più persone possibili. Si tratta al momento di un ordigno esplosivo non identificato che, assieme ai testimoni sul luogo che riportano di “uno studente che sparava sulla folla” danno l’insieme di una situazione tutt’altro che risolta: Russia Today riporta una versione più dettagliata in cui la “follia di alcuni studenti” lascia spazio ad una operazione terroristica a pieno regime, «due testimoni oculari hanno raccontato di avere visto diversi uomini a volto coperto che correvano per l’edificio e uccidevano studenti». Intanto dal Cremlino, parla il portavoce di Putin – Dmitri Peskov – spiegando che «Viene studiata la possibilità che la strage al politecnico in Crimea sia la conseguenza di un atto terroristico». 

BOMBA NEL COLLEGE IN CRIMEA: MORTI E FERITI

In un primo momento si pensava fosse una fuga di gas, ma ora arrivano le conferme da Mosca: l’esplosione avvertita nell’istituto scolastico di Kerch in Crimea (terra ucraina ma ora “sotto la giurisdizione” della Russia dopo i ben noti fatti degli scorsi anni, ndr) è stata una vera e propria bomba. Lo spiega la Tass, avvertendo che il Centro Regionale di Medicina delle Catastrofi in Crimea ha dato parere positivo purtroppo: «secondo i dati preliminari, si tratta di una bomba esplosa nel college». 10 morti e quasi 70 feriti e soprattutto il timore fortissimo che possa trattarsi di attentato terroristico: lo scoppio sarebbe avvenuto nella mensa dell’istituto, con un ordigno precedentemente lasciato come nelle più classiche operazioni di terrorismo. Nel frattempo, annuncia ancora l’agenzia russa Tass (la stessa che questa mattina ha intervistato il Ministro Salvini in missione proprio in Russia, ndr): «Il comitato antiterrorismo sta prendendo tutte le misure necessarie per chiarire le cause dell’esplosione e per prevenire nuove possibili esplosioni».

RUSSIA: “NON ESCLUDIAMO IPOTESI ATTENTATO TERRORISTICO”

Secondo quanto spiega invece l’ufficio stampa del distretto di Kerch, sono stati inviati immediatamente 200 militari nel sud Crimea e addirittura 10 mezzi pesanti su ordine diretto del comandante delle forze armate (che risponde al Cremlino). Il timore è un serio attentato terroristico, per di più serve nell’immediato un servizio di emergenza che possa aiutare le autorità locali nel ripulire la scuola e il quartiere da macerie, oltre che soccorrere vittime e feriti. Secondo però quanto riporta il sito Meduza, le versioni che giungono dalla scuola colpita sarebbero addirittura più gravi: «un viso familiare ha iniziato a sparare agli studenti, sembra sia uno dei nostri compagni», spiega uno studente del politecnico. Stando ad altri media russi, gli assalitori potrebbero essere due con le esplosioni che invece sarebbero 4: si attendono ovviamente conferme per stabilire, con certezza, cosa sia successo a Kerch qualche ora fa.