Ci han messo un mese a tirar furi dal cesto della vergogna le parole pronunciate da Emmanuel Macron a un evento benefico, e merci al Guardian che ha osato mostrare il re nudo. Monsieur le président ha ragionato sulla necessaria legge di pianificazione delle nascite in un paese moderno e progressista, con qualche anno di ritardo rispetto al modello Cina, dove infatti han capito che significava la débâcle, e sono tornati indietro.
Invece, dopo anni in cui la Francia è stata per l’Europa intera un esempio nel welfare a tutela delle madri, l’en marche diventa una marcia indietro, e l’invito dall’Eliseo è a fare meno figli, perché si sa, solo le donne ignoranti figliano, chi desidera un’educazione all’altezza e un lavoro di successo i figli li progetta al momento, secondo estro e tempo libero. Si fa prima a sposare una donna in menopausa, in modo da evitare di porsi il problema, in effetti. Ora, chi sono le famiglie numerose in Francia? Quelle dei Pieds-noirs, che intasano le banlieues parigine che al confronto Tor bella Monaca e Quarto Oggiaro sono Eden. Quelle che arrivano ai nostri confini e che i gendarmi francesi ricacciano sulle montagne, in mezzo alla neve, e se il morto che scappa è una donna incinta, abbiamo una nascita in meno. Africa, sprezzantemente Africa, che deve civilizzarsi e imparare e crescere in consapevolezza e istruzione; l’ultimo rampollo degli illuminati e liberali di Francia non si esime dall’umiliarla culturalmente, l’Africa: dopo averla colonizzata, depredata e devastata con guerre infinite e assurde a vantaggio della République, or s’ingegna a indicare uno sviluppo sostenibile selezionando la specie. “Presentatemi una ragazza che voglia sette o otto figli”, ha sentenziato l’enfant prodige. “Una ragazza che decida di lasciare la scuola a 10 anni e sposarsi a 12”.
Incredibile. Caso imparagonabile. Nessuno decide di essere abusato, è un reato grave. A 12 anni se si fanno figli tocca arrestare chi te li ha fatti fare e strapparti alla famiglia che l’ha permesso. Ma se ne hai 25, 30, e decidi di avere sette figli, sono affari tuoi, e te lo puoi permettere se hai condizioni economiche dignitose. Ma evidentemente per un primo ministro sempre più isolato e odioso alla stessa gente che ne ha decretato il trionfo, i figli non sono una risorsa, un dono per tutta la società, ma un costo, peggio una segno di minorità culturale.
In effetti, pochi ma buoni, e benestanti, è davvero un principio di eguaglianza, fraternità e libertà da siglare nella sacra costituzione che ha risvegliato i diritti nel mondo. Ci sono degli studiosi cattolici sicuramente codini che spiegavano come dai principi della Rivoluzione francese sono derivati tutti i totalitarismi dell’era contemporanea. Ci sono regimi culturali che non puoi neppure combattere con la dissidenza e la resistenza. Perché pervadono le scuole, le università, i media, le menti. Ti fanno credere di essere difensore delle libertà individuali se tratti le creature a tua immagine, se pretendi di plasmarle a tuo piacere, di ergere a pretesa ogni tuo desiderio, di considerare prioritarie le categorie economiche. Ti fanno anche credere di essere aperto, buono, gusto, morale e di sinistra se agisci così. Poi si stupiscono che il popolo bue non li vota più, i radical-chic, i gauchistes in cachemire che non perdono il vizio di spiegarti come devi essere per essere organico al potere. E pensare che Macron ha fatto commuovere Renzi e amici, che ancora lo cercano come leader sovranazionale per le prossime elezioni europee. Hanno scelto l’estinzione. Si fa prima che a ridurre le nascite.