Orribile omicidio in Brasile, purtroppo non è una novità. Casi del genere sono già accaduti ad esempio negli Stati Uniti, dove madri in stato di gravidanza sono state aggredite, il loro ventre squarciato e il feto che portavano rapito. Le autrici di questi orridi atti sono sempre donne che non riescono o non possono avere figli, colte da raptus di gelosia nei confronti di donne che stanno per diventare madri e che poi si autoconvincono di essere loro le madri. Ma questa volta in Brasile si è trattato di un gesto di violenza sadica senza precedenti. Il corpo dal ventre squarciato di Mara Cristiana da Silva, 23 anni, è stato trovato legato con del filo spinato al collo e alle braccia a un albero in aperta campagna. La donna era all’ottavo mese di gravidanza. Nel mentre un’altra donna, una 40enne si presentava in ospedale con un neonato coperto di sangue dicendo di aver appena partorito, ma rifiutava di sottoporsi a qualunque esame medico.



L’ORRORE IN BRASILE

I dottori, insospettiti, hanno chiamato la polizia e con una breve indagine hanno saputo cosa era successo e ritrovato il corpo martoriato della madre del piccolo. La donna ha confessato dicendo di “aver sempre sognato di avere una bambina” ma negando ci fosse qualcun altro con lei ad aiutarla nel delitto. Invece si è riusciti a dimostrare che ad aiutarla c’era anche il marito. Anzi, secondo le autorità sarebbe coinvolta anche una terza persona non ancora identificata. Sempre secondo le ricostruzioni del caso, le due donne erano diventate amiche dopo che Angelina Rodrigues, questo il suo nome, aveva scoperto che Mara era in stato di gravidanza. Ha deciso così di farla ubriacare e l’hanno portata nel bosco per strapparle il bimbo dalla pancia. Bambino che fortunatamente sta bene anche se ha una ferita sul capo. La speranza è che non sappia mai cosa è successo alla madre.



Leggi anche

PATTO RUSSIA-NORD COREA/ "Si rafforza l'alleanza anti-Nato, meglio trattare al più presto"