Non solo attentati, le elezioni afgane come già in passato sono a rischio frodi e imbrogli. Per questo per la prima volta i seggi sono stati dotati di macchinette elettroniche per evitare imbrogli, cosa che però ha comportato operazioni ai seggi più lunghe del previsto. I risultati del voto di ieri e oggi non si saprà come minimo prima di dieci giorni, vista la lentezza burocratica del sistema politico afgano e la volontà di non permettere brogli. Ma come dicono i commentatori, per questo popolo martoriato già aver avuto la possibilità di votare è stata una vittoria (Agg. Paolo Vites)
LA SFIDA POPOLARE AI TALEBANI
Per la prima volta dalla fine della missione militare della Nato nel 2014, il governo afgano è responsabile della sicurezza durante le elezioni e i risultati purtroppo si vedono. Nonostante siano stati schierati intorno ai seggi circa 70mila soldati, ieri si sono registrati centinaia di attentati che hanno fatto almeno 150 vittime e un numero indefinito di feriti. Oggi, secondo giorno del voto, sono già morte altre 11 persone. Ma il popolo afgano si sta dimostrando molto coraggioso e si reca comunque a votare: “Sono venuto per votare rischiando la mia vita, sono preoccupato”, dice Asadula’, 22 anni, davanti a seggio a Mazar-i-Sharif, nel nord. “Ma dobbiamo sfidare i talebani perché è un giorno storico” ha detto. I talebani avevano chiesto di boicottare le elezioni e ai candidati di ritirarsi, dieci di loro sono stati uccisi nelle ultime settimane. (Agg. Paolo Vites)
NUOVO ATTENTATO A KABUL
Se a Kabul i seggi sono di nuovo tutti presidiati per evitare nuovi attentati e sparatorie sulla folla diretta alle urne, la mattina del secondo giorno di Elezioni politiche si apre con una bomba per strada nella provincia orientale di Nangarhar: 11 persone morte, tutti civili, tra cui addirittura ci sarebbero 6 bambini. L’ordigno è stato piazzato a bordo strada mentre la gente si stava recando a votare per le elezioni parlamentari: al momento l’attentato non è stato rivendicato ma in quella zona agiscono tanto i talebani quanto l’Isis. Secondo quanto riportato dalle agenzie internazionali riprese da Rai News, nella giornata di ieri hanno votato circa 3 milioni di persone sui circa 8,8 milioni di votanti attivi: la partecipazione maggiore è stata a Kabul e la più bassa nella provincia meridionale di Uruzgan. In totale circa 50 le vittime, centinaia i feriti ed enorme la paura nell’uscire per strada per la concreta possibilità di nuovi attacchi durante l’intera giornata di voto. (agg. di Niccolò Magnani)
EMERGENCY: “NON ABBIAMO PIÙ POSTI IN OSPEDALE”
Emergency lancia l’allarme: le vittime saranno più delle 50 fino ad adesso annunciate dal governo afgano e soprattutto non c’è quasi più posto per ricoverare i tantissimi feriti. Le elezioni come molti avevano previsto, rischiano di diventare una delle giornate di sangue più gravi della storia del paese. All’ospedale di Emergency a Kabul continuano ad arrivare feriti, oltre i 100 di cui si era parlato. Tra le vittime anche bambini, uno dei quali ricoverati all’ospedale ma poi morto. In tutto il paese i pronto soccorso sono pieni di persone ferite. Secondo il ministro degli interni afgano ci sarebbero stati 192 attacchi terroristici in tutto il paese, i talibani ne rivendicano 300. Purtroppo la gente non ha prestato attenzione sufficiente alle minacce dei talebani che avevano promesso un giorno di sangue e si è recata a votare senza paura, trovando accoglienza di bombe.
QUASI 200 ATTENTATI AI SEGGI
Era prevedibile e infatti le misure di sicurezza sono state notevoli, ma non è bastato. Le prime elezioni in Afghanistan dopo che quelle del 2015 erano state rinviate per via del caos elettorale verificatosi nel 2014 (soltanto le terze dal 2001, quando i talebani sono stati scacciati), sono state segnate da alcuni attentati terroristici ai seggi. Per adesso si ha notizia di oltre 50 vittime e 100 feriti a Kabul, ma non si conosce ancora un bilancio definitivo nonostante il voto sia finito alle 13 e 30 italiane. Attentati a opera dei talebani o dell’Isis, al momento non è dato saperlo, che si combattono fra loro per prendere il potere in Afghanistan.
AFGHANISTAN, ELEZIONI NEL SANGUE: ALMENO 50 MORTI
Eppure erano stati impiegati ben 70mila fra soldati e poliziotti mentre un terzo dei 7mila seggi sono rimasti chiusi per paura di attentati. Da luglio a oggi ben dieci candidati alle elezioni erano stati assassinati dai talebani. Si è votato per eleggere i 250 membri della camera bassa del parlamento, 2565 i candidati, quasi tutti indipendenti: meno dell’8% di loro è membro di un partito. In Afghanistan quello che conta è l’appartenenza a una etnia mentre il panorama politico è completamente frammentato. Schede enormi: a Kabul 800 candidati in 33 seggi. Almeno 68 deputati devono essere donne, mentre 10 seggi sono riservati di ufficio alla minoranza nomade dei Kuchi. La camera alta del parlamento non è eletta direttamente dai cittadini è infatti composta da persone scelte dai consigli locali eletti nelle elezioni amministrative o scelte dal presidente.