Probabilmente il sindaco di Barcellona, Ada Colau, avrebbe dovuto fare i conti di quanti soldi ha incassato negli anni la sua città grazie ai milioni di turisti attirati per vedere uno degli edifici più straordinari al mondo, la basilica della Sagrada Familia. Avrebbe visto quanto ha guadagnato Barcellona prima di infliggere all’ente responsabile della costruzione cominciata nel 1882 e la cui conclusione è prevista nel 2026 una multa del valore di 36 milioni di euro. Motivo? L’edificio non ha mai ottenuto i permessi edilizi, ci hanno messo solo 133 anni per accorgersene. Così l’ente e il comune si sono accordati per “una sanzione una tantum”, cioè chiudere il caso con una mega multa e allo stesso tempo un maxi condono, una cosa probabilmente mai vista al mondo, una contraddizione in termini.



SAGRADA FAMILIA, MAXI CONDONO DA 36 MILIONI DI EURO

Forse il sindaco si è accorto dopo 133 anni che il comune aveva un buco nel bilancio e aveva bisogno di soldi, fregandosene di trovarsi davanti a uno dei capolavori architettonici dell’umanità. La somma verrà dilazionata in un periodo di 10 anni e sarà spesa per migliorare i servizi nell’area della chiesa: 22 milioni per il trasporto pubblico, 3 nella riqualificazione degli spazi, 7 per costruire un accesso diretto alla chiesa alle fermate della metropolitana. Nell’ultimo anno la Sagrada Familia ha fatturato 80 milioni di euro, 50 dei quali spesi nei lavori di costruzione. Adesso però si pone un altro problema. Nel progetto originale dell’architetto Gaudi è infatti prevista una grande scalinata davanti alla chiesa che darebbe su Calle Maiorca, ma per realizzarla bisognerebbe radere al suolo un intero isolato di condomini residenziali, costruiti dopo l’inizio dei lavori della Sagrada Familia senza dare importanza al progetto dell’edificio.



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