Steve Bannon alla conquista dell’Europa? Ormai non ci sono più dubbi, l’ex guru di Donald Trump ha intenzione di accelerare i tempi in vista delle elezioni del maggio 2019, quando con il suo ‘The Movement’, il movimento per sostenere i populisti anti-Ue, tenterà di far saltare il banco a Bruxelles. Per non arrivare impreparato all’appuntamento elettorale ha fissato un primo vertice a metà gennaio. Lo ha svelato in un’intervista rilasciata all’EUobserver il politico belga, Mischael Modrikamen, cofondatore insieme a Bannon di The Movement:”Quando avremo il vertice avremo 20, o 25 o 30 gruppi, movimenti dall’Europa, o forse da altre parti del mondo, con uno o due rappresentanti, e forse uno o due presidenti onorari”. In trattativa per entrare a far parte del movimento che conta tra le proprie fila Matteo Salvini vi sarebbe anche Jair Bolsonaro, il candidato presidenziale di estrema destra del Brasile. Corteggiati anche il deputato nazionalista francese di destra Nicolas Dupont-Aignan e i democratici svedesi di Jimmie Akesson. (agg. di Dario D’Angelo)



STEVE BANNON METTE A DISPOSIZIONE “WAR ROOM”

Modello diretta redazionale Sta facendo discutere, come peraltro era ampiamente prevedibile, l’intervista rilasciata da Steve Bannon, giornalista, politico oltre che stratega della vittoriosa campagna presidenziale di Donald Trump negli Stati Uniti: il 64enne originario della Virginia, infatti, da tempo estimatore del governo giallo-blu formatosi in Italia, si è detto sicuro che nell’ottica delle elezioni europee del prossimo anno il nostro Paese diverrà il centro dell’universo politico, lasciando intendere che alle nostre latitudini stanno ribollendo fermenti nuovi e un modo di intendere la stessa politica che anticipa le tendenze del futuro. Non a caso, parla in termini entusiastici dell’azione dell’esecutivo che vede in Salvini e Di Maio i suoi leader carismatici e, per dare sostegno al fronte sovranista, si è offerto proprio in vista della tornata elettorale che interesserà centinaia di milioni di cittadini in tutto il continente di mettere a disposizione la sua “war room” e i dati raccolti per “scovare i potenziali elettori”. Tuttavia, Bannon ha tirato anche le orecchie all’attuale Governo in merito alla Manovra economica, ricordando i rischi legati al sottovalutare l’importanza dei mercati. “Serve una attenzione maniacale e nel contratto di Governo c’erano elementi di una agenda per la crescita che poi non sono stati ripresi nella legge di bilancio” ammonisce Bannon dato che a suo giudizio vanno tenute in conto anche le condizioni finanziarie dell’Italia in relazione ai mercati globali. (agg. R. G. Flore)



LA SUA PREVISIONE, “COSI’ VINCERANNO I SOVRANISTI”

Steve Bannon: “Italia centro dell’universo politico”: l’ex stratega di Donald Trump in un’intervista al Corriere della Sera fa il punto della situazione sul Governo Lega-Movimento 5 Stelle e sulle prossime elezioni Europee, in programma nella primavera del 2019. Bannon ha esordito così: “L’Italia è il centro dell’universo politico. Addirittura? Sì, perché state ridefinendo la politica nel ventunesimo secolo”. L’ex capo della comunicazione della Casa Bianca ha infatti evidenziato: “Ascolti, ho seguito la vostra campagna elettorale, i 5 stelle e Matteo Salvini. L’intensità, il dinamismo, l’energia, l’entusiasmo, i giovani. Loro tiravano fuori le questioni fondamentali: la sovranità, cosa significa la cittadinanza, le migrazioni. E dopo ho visto la capacità di fare un governo che mette insieme Nord e Sud, sinistra e destra, una forza più populista e una più nazionalista. È l’equivalente americano di Trump che lavora con Bernie Sanders, si intendono su certe cose e governano insieme. È importante che gli italiani capiscano il profilo e il coraggio di Luigi Di Maio e Salvini. Amazing, incredibile”.



STEVE BANNON, ITALIA CENTRO DELL’UNIVERSO POLITICO

Prosegue Steve Bannon ai microfoni del Corriere della Sera: “Entrambi hanno preso ruoli di governo dei quali dovranno rispondere, e non c’è politico al mondo il quale, avendo vinto, accetti che il capo del governo sia un altro. Invece si sono messi d’accordo che chi va al G7 o all’Oval Office a sedersi con Trump sarà una terza persona. Un mix unico al mondo. E nessuno dei problemi che devono gestire è stato causato da loro”. L’ex collaboratore di Donald Trump ha poi analizzato la perdita di fiducia verso il nostro Paese: “Non lo definirei un collasso della fiducia. Credo si stiano facendo le loro sea legs. È un governo nuovo, stanno un po’ improvvisando. A Roma le strade saranno anche piene di buche, ma il M5S rappresenta la rivolta contro la corruzione. È una cittadinanza consapevole, che non è perfetta ma migliorerà. E sì, ci sono intoppi lungo la strada: ci saranno controversie tra il 2,4% o l’1,8% di rapporto deficit-Pil e sul contenuto di quel 2,4%”. Infine, una battuta sul progetto in vista delle elezioni europee 2019: “La possibilità di fare eventi insieme, dove la gente condivide idee. Poi faremo sondaggi in profondità, che non sono mai stati fatti per le europee, su base nazionale e provinciale, sui segmenti sociali. Costerà molto, ma ho dei donatori, europei facoltosi che vengono da origini operaie e vedono nei populisti una voce per la gente umile, come me”.