Non c’è ancora un quadro chiaro dietro a quello che si può definire di fatto un “attentato” a George Soros, il miliardario tra i principali finanziatori dei Democratici Usa, finito da tempo nel mirino dei partiti dell’estrema destra per le sue posizioni progressiste, soprattutto in materia di immigrazione. Come riportato dal New York Times, l’ordigno fatto brillare dagli artificieri è stato rinvenuto nella cassetta della posta dell’abitazione di Soros, fuori casa in quel momento, a Katonah, New York, una frazione nella città di lusso di Bedford, nel nord della contea di Westcheste, nota per la riservatezza che viene garantita ai residenti. Per il momento l’FBI non è ancora riuscita ad identificare gli autori di questo gesto: difficile però immaginare che questo atto sia scollegato alle vicende politiche che vedono protagonista l’88enne sopravvissuto all’Olocausto. (agg. di Dario D’Angelo)



SOROS: ORDIGNO NELLA CASSETTA POSTALE, FATTO BRILLARE DA ARTIFICIERI

Paura per George Soros: un ordigno è stato trovato all’interno della cassetta della posta della sua residenza a New York. Come riportato dal Times of Israel, l’attivista ungherese naturalizzato statunitense, tra i principali finanziatori del Partito Democratico e da tempo finito nel mirino delle destre (negli Usa ma non solo) per le sue posizioni a favore dell’immigrazione, quando la bomba è stata rinvenuta non si trovava in casa. Stando a quanto riportato dall’Huffington Post, a segnalare la presenza di un pacco sospetto nella cassetta delle lettere è stato un dipendente del residence che ha avvertito le forze dell’ordine. Sul posto sono dunque arrivati gli articficieri, che hanno fatto brillare in sicurezza l’ordigno. Fortunatamente non si conta nessun ferito, ma l’episodio di oggi segna una pericolosa escalation: qualcuno ha pensato di passare dalle critiche all’imprenditore liberal direttamente ai fatti.

SOROS, TROVATO ORDIGNO NELLA CASSETTA DELLA POSTA: LE CRITICHE DI TRUMP

Si può dire che il ritrovamento dell’ordigno nella cassetta della posta di George Soros a New York non rappresenti quello che si è soliti definire un “fulmine a ciel sereno”. Negli Usa il Presidente Donald Trump non è mai stato tenero nei confronti di Soros e ultimamente i repubblicani lo hanno accusato di essere il vero regista dietro alla carovana di migranti che si dirige verso gli States. L’indagine sul pacco-bomba è stata adesso affidata all’Fbi, che in un tweet ha rassicurato sull’assenza di pericoli per il pubblico. Soros, 88 anni, è sopravvissuto all’Olocausto, è miliardario e tramite la sua fondazione Open Society ha finanziato il partito Democratico negli Stati Uniti oltre che diverse organizzazioni della società civile impegnate nella difesa dei diritti umani, divenendo il bersaglio preferito dei partiti populisti e nazionalisti, specie nell’Ungheria di Orban. L’avvocato di Trump ed ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, poco tempo fa ha persino ritwittato un cinguettio in cui Soros veniva definito come “l’anticristo”.

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