Quando nel 1987 Ronald Reagan e Michail Gorbachov firmarono il trattato Intermediate Range Nuclear Forces Treaty (Inf) il mondo tirò un sospiro di sollievo: la Guerra fredda e soprattutto il continuo proliferare in Europa di missili nucleari erano finiti, era cominciata una nuova era. Nonostante la distruzione di circa 2mila missili terra-aria ciascuno da parte di Usa e Urss, non è invece stato così. “La Russia sin da subito non ha mai rispettato il trattato” ha detto Carlo Jean al Sussidiario, “continuando a modernizzare e ad aumentare la gittata dei suoi missili in Europa”. Già Obama nel 2014 aveva denunciato questo. “Trump per l’opinione pubblica con l’annuncio di volersi ritirare dal trattato Inf passa per guerrafondaio, ma non è così” spiega Jean.



Più volte da quando venne firmato il trattato Inf gli Usa hanno denunciato il fatto che la Russia non lo rispettasse, è così?

Sì. Oggi la Russia dispone di una versione migliorata dei missili a corto raggio, quelli che il trattato permetteva di continuare ad avere, che superano i limiti stessi del trattato, raggiungendo anche i 500 chilometri di distanza.



Dunque Trump non ha torto a denunciare i russi, oppure anche gli americani hanno continuato ad armare i propri missili in Europa?

Non sul terreno: gli americani dispongono di missili nucleari a lunga gittata sulle navi, sui sottomarini e sugli aerei, ma questi non erano previsti nel trattato del 1987.

Questo riarmo russo a dispetto dell’Inf si è verificato da quando Putin è al potere?

Assolutamente no, i russi hanno trasgredito l’Inf sin dall’inizio. Soprattutto negli anni 90 quando la Russia, più che avere problemi con l’Occidente, li aveva con la Cina.

In che senso? C’era il pericolo di una guerra Russia-Cina?



La Russia, sapendo di essere in inferiorità rispetto alla Cina sulle armi convenzionali, ha avuto solo l’opzione di aumentare il suo armamento nucleare, tenendo conto che l’Inf non copre la Cina.

Tornando all’Europa, si dice che la Russia abbia agito così per intimorire gli ex paesi del blocco sovietico che sono entrati nel blocco Nato, è corretto?

Sì, in realtà i paesi più vicini alla Russia, cioè i Paesi Baltici, ma anche la Polonia sono raggiungibili dai missili russi con una gittata di 400 chilometri, oggi aumentata a 500 chilometri. Questi paesi però sono coperti dalla dissuasione operata dagli Stati Uniti.

Se è vero che i russi non rispettano il trattato, perché l’Europa non ha mai reagito?

Perché ha sempre sperato di europeizzare e democratizzare la Russia, in particolare la Germania ha sempre cercato accordi con la Russia e lo fa ancora ancora oggi. Di conseguenza non hanno mai voluto creare attriti di carattere strategico. 

Cosa faranno gli americani se usciranno davvero dal trattato?

Il capo della Difesa Usa ha detto che la risposta americana più logica sarebbe di aumentare il numero di missili a media gittata sistemati su navi nel Baltico, nel Mediterraneo, nel Mare del nord e nel Pacifico.

Il Pentagono però ha detto che una volta fuori dal trattato gli Usa penseranno a dispiegare missili con testate nucleari in Asia, per contrastare la crescente influenza cinese. Le risulta?

La Cina continua ad aumentare il suo armamento, ha circa 2000 missili aria-terra di cui 3/4 però rientrerebbero nei limiti del trattato. Uno degli scopi di Trump dietro a questo annuncio infatti potrebbe essere quello di premere sulla Russia perché convinca la Cina a entrare nel trattato, tanto più che gli equilibri in gioco non sono solo fra Usa e Russia ma anche fra Cina e Russia. E’ difficile che Pechino accetti, perché troppi dei suoi missili rientrano nella categoria di quelli che verrebbero eliminati. Dovrebbero fare grossi investimenti per ammodernare l’allestimento militare.

Trump allora persegue la sua classica linea di politica estera, fare la voce grossa per portare a casa risultati positivi?

E’ così. Lo ha fatto con il trattato Nafta, lo ha fatto con la Corea, lo ha fatto con l’Europa. Il problema oltre che militare è politico: gli Usa agli occhi dell’opinione pubblica sembrano guerrafondai che vogliono riportare al clima della guerra fredda, ma è il contrario. Gli unici che li stanno sostenendo sono gli inglesi, tentando di riallacciare la loro strategica alleanza con gli Usa, che hanno detto che le violazioni russe non potevano rimanere senza risposta.

Mentre Putin accusa Washington…

C’è da dire che Putin non può permettersi una nuova guerra fredda con gli Usa: la Russia non è più l’Unione Sovietica, è troppo debole. L’America poi grazie all’Arabia Saudita controlla il prezzo del petrolio e potrebbe metterla in ginocchio.