«Sono molto contento della visita. Mi è stata riservata un’accoglienza meravigliosa. Un’accoglienza molto calorosa. Direi che sia nato anche un rapporto di amicizia. Alla fine, prima di salutarci ce lo siamo detti», spiega il Premier Conte al termine dell’incontro con Putin, raggiunto dall’agenzia Tass. «Abbiamo passato tutto il pomeriggio insieme, molte ore, abbiamo parlato di numerosissimi temi. Sono state questioni di politica estera e interna, cooperazione bilaterale. E’ stato un incontro veramente molto fruttuoso», sottolinea il n.1 del Governo italiano in missione strategica ed economica con il Presidente russo. Un altro passaggio alquanto delicato dell’intervista di Conte riguarda la sfida internazionale che la Russia ha posto in oggetto, da tempo ormai, per poter essere riabilitata nelle “stanze che contano” dopo la parentesi mai del tutto conclusa con la guerra ucraina. «Se ci sedessimo assieme in un gruppo di otto al summit” in Canada a giugno sarebbe più facile risolvere molte questioni, incluse quelle che riguardano le crisi globali più serie e urgenti» ha detto Conte alla Tass, ricordando che la Russia fu esclusa dal G8 nel 2014 dopo l’invasione della Crimea.
UNIVERSITÀ MOSCA: “FIDUCIA IN GOVERNO ITALIA”
«Non c’è alcuna remora politica all’acquisto dei vostri titoli di Stato perché l’Italia ha basi economiche molto solide», ha spiegato ieri Putin durante l’incontro con il Premier Conte, dando in un certo modo l’impressione che lo stesso Presidente italiano andasse in giro ad elemosinare l’acquisto di Btp durante la crisi della Manovra bocciata dall’Ue. Per questo la rettifica giunta poi questa mattina – come vedete qui sotto – mentre resta il senso di un legame molto forte a prescindere tra Mosca e Roma, con quest’ultimi ad essere tra i pochi oggi in Europa a sostenere maggiormente le cause del Cremlino che non quelle di Bruxelles. «n generale in Russia c’è un certo consenso sul governo italiano: il vicepremier Matteo Salvini è molto conosciuto, anche nell’establishment politico russo. Salvini ha tenuto discorsi, alcune posizioni che ha preso sono molto vicine alla visione russa in politica estera, era così ancora prima di arrivare al governo: e qui va sottolineato che poi non ha cambiato le sue posizioni dopo essere diventato vicepremier», spiega Henry Sardarjan direttore della Facoltà di Governance e Politica all’Università MGIMO di Mosca, raggiunto da Askanews mentre si trova a Roma per il varo del programma Double Degree con l’Università Luiss. «Quanto al Movimento 5 Stelle, è una forza politica che non era conosciuta tanto dall’élite politica russa, tuttavia buona parte dei punti del loro programma coincide con la nostra agenda di politica estera. Quindi il governo italiano dal punto di vista russo è molto promettente», conclude l’esperto dei rapporti Italia-Russia. (agg. di Niccolò Magnani)
I TITOLI DI STATO “IN VENDITA”
Conte giura di non aver chiesto “nulla” al Presidente russo e di non essere andato a Mosca per quel motivo, ma intanto il Governo italiano ha incassato l’appoggio di Putin sull’acquisto dei nostri Btp: «solida amicizia tra i due Paesi, impegno reciproco non solo a sostenere la ripresa dell’interscambio e a potenziare gli investimenti, ma anche a cooperare sui dossier più delicati della politica internazionale, primo tra tutti la soluzione della crisi in Libia», riassume il senso dell’incontro l’Agi questa mattina. Il Fondo Sovrano Russo fa gola anche a Conte però, che fa orecchie da mercante quando gli viene chiesto se ha implorato “la mano di Putin” per le ben note difficoltà dei Btp italiani dopo la sonora bocciatura della Manovra gialloverde: «Non sono qui per chiedere al presidente Putin di comprare i titoli italiani», ha tenuto a precisare Conte, insistendo però che «i fondamentali dell’economia italiana sono solidi e se il Fondo volesse procedere in tal senso, farebbe un affare». Insomma, chi voglia intendere… (agg. di Niccolò Magnani)
DESERTI: “40 MILA FORMA DI PARMIGIANO IN RUSSIA”
Tra gli accordi commerciali in cantiere tra Italia e Russia, per i quali ha gettato le basi il Premier Conte nella sua visita a Mosca al Presidente Russo Putin, dovrebbe esserci anche un grosso affare che riguarderà un marchio storico del Made in Italy, Parmigiano Reggiano, come ha raccontato Riccardo Deserti, direttore del Consorzio facente capo all’importante marchio caseario: “Il mercato russo era certamente interessante in termini di margini. Crediamo tuttavia che il vero danno dell’embargo non siano i 5-6 milioni di euro di export persi, ma l’opportunità che ci è sfuggita in questi anni: al momento dell’entrata in vigore i consumi di Parmigiano Reggiano erano in rapida espansione, e, senza embargo, oggi nel 2018 saremmo arrivati certamente ad almeno 20-25mila forme esportate (circa 15 milioni di euro). Quando finirà l’embargo, l’obiettivo del Parmigiano Reggiano dovrà essere di arrivare in 4-5 anni ad un volume di export in Russia tra le 30 e le 40mila forme.” (agg. di Fabio Belli)
13 ACCORDI COMMERCIALI TRA ITALIA E RUSSIA
Durante la sua visita a Mosca, il premier Conte ha ricordato quanto la Russia sia un partner strategico per il nostro Paese. L’intento è stato dimostrare a Putin la “costante disponibilità dell’Italia al dialogo” e per tale ragione, ha spiegato, “le sanzioni non possono essere un fine ma un mezzo per risolvere le divergenze”. Inevitabile l’invito di Conte a Putin, il quale sarebbe assente da troppo tempo dal nostro Paese. L’incontro, come confermato dal presidente del Consiglio, nonostante il delicato contesto internazionale ha confermato “l’alta qualità dei nostri rapporti: è stata confermata l’amicizia solida malgrado la difficoltà del momento”, ha dichiarato, come riferisce Repubblica.it. L’obiettivo è quello di “rafforzare la cooperazione industriale”, che si pone quasi come un vero e proprio dovere. Successivamente, sempre Conte ha annunciato la firma di numerosi – ben 13 – accordi tra le aziende italiane e quelle russe. A parlare anche Putin che in conferenza ha spiegato come la cooperazione con l’Italia vada in varie direzioni: dal gas, alle infrastrutture alla cultura. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PUTIN E IL CREMLINO A FIANCO DEL GOVERNO
E’ stato senza dubbio un successo la visita in Russia del presidente del consiglio, Giuseppe Conte. Il premier ha incontrato il presidente Vladimir Putin, e i due si sono stretti la mano alla presenza del ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, del ministro dell’Industria e del Commercio russo Denis Manturov, del consigliere del Cremlino per la politica estera Iuri Ushakov, dell’ambasciatore italiano Pasquale Terracciano, e infine, del consigliere diplomatico della presidenza del Consiglio Pietro Benassi. Ovviamente Conte non è volato fino a Mosca per chiacchierare con Putin ma per stringere alleanze fra i due paesi. Il risultato è una joint venture fra Rosneft e Eni, due realtà che operano nel campo del petrolio, del gas naturale e della chimica, e che hanno interessi comuni in Egitto e Golfo del Messico. Martedì l’ad di Eni, Claudio Descalzi, aveva già incontrato il collega di Rosneft, Igor Sechin, un’occasione per parlare degli scenari futuri a seguito della loro collaborazione. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“ITALIA SEMPRE DISPONIBILE AL DIALOGO”
Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha incontrato a Mosca una delegazione di imprenditori italiani del settore delle calzature. Il primo ministro italiano ha teso la mano al presidente russo Vladimir Putin: «Sono qui oggi per dimostrare al presidente Putin – le parole di Conte riprese dall’agenzia Ansa – la costante disponibilità dell’Italia al dialogo: le sanzioni non possono essere un fine ma un mezzo per risolvere le divergenze». Conte parla della Russia come di un partner strategico dell’Italia, sottolineando l’attenzione che lo stesso premier ha avuto fin da subito nei confronti della nazione straniere. «Voglio dimostrare i sentimenti veri degli italiani – ha proseguito – la simpatia e attenzione particolare verso il popolo russo. E’ un sentimento comune degli italiani malgrado le difficoltà della congiuntura attuale».
“ECONOMIA ITALIANA SOLIDA”
Conte ha incontrato il premier russo Dmitri Medvedev, ribadendo il fatto che le tensioni economiche che si sono create negli ultimi mesi fra oriente e occidente, minano la stabilità dei rapporti. Il presidente del consiglio, alla presenza dell’ambasciatore italiano in Russia Pasquale Terracciano, e del direttore dell’Ice di Mosca, Pierpaolo Celeste, ha altresì voluto precisare come l’economia italiana sia «solida e il governo farà la sua parte: dobbiamo fare squadra, sistema, governo, imprenditori e lavoratori». Quindi si è rivolto così agli imprenditori presenti, a cominciare dal presidente di Assocalzature, Annarita Pilotti: «stiamo riservando attenzione nella manovra anche con sgravi fiscali. L’Italia è la seconda manifattura in Europa, nel 2018 l’export con la Russia ha ripreso slancio e mi auguro che anche voi possiate prendere questo treno».