Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è finito al centro delle critiche dopo la sparatoria di ieri di Pittsburgh. Sono molti infatti quelli che puntano il dito nei confronti del tycoon americano, colpevole di fomentare con le sue dichiarazioni e le sue azioni, l’odio razziale. Fra i detrattori dell’uomo più potente al mondo vi è Cecilia Wang, vice direttore dell’American Civil Liberties Union, che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: «Le numerose dichiarazioni che rilascia, il fatto che si definisce un nazionalista, e i cori di minacce contro George Soros ai suoi comizi: è tutto collegato». Nel contempo si è riacceso il dibattito sulla pena di morte, a cui ha preso parte lo stesso Trump. Secondo il ministro della Giustizia americano, Jeff Session, bisognerebbe inasprire le pene: «Tutti gli americani hanno il diritto di frequentare in sicurezza i loro luoghi di culto. Oggi 11 persone innocenti sono state uccise durante un servizio religioso e diversi agenti sono stati feriti. Questi presunti crimini sono riprovevoli e completamente ripugnanti rispetto ai valori di questo Paese». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



IL POST SOSPETTO SU GAB

Robert Bowers, il killer di Pittsburgh aveva forse premeditato e di fatto annunciato la sparatoria di ieri. Il 46enne anti-semita era iscritto al social network Gab, usato dai militanti di destra che ritengono Facebook e Twitter troppo censurato. Proprio ieri, sul suo profilo, aveva postato il seguente messaggio: «All’HIAS (una ong ebraica ndr) piace accogliere gli invasori che uccidono il nostro popolo. Non posso stare seduto a guardare la mia gente che viene sgozzata. Fate attenzione, io vado». Riletto ora, dopo la strage in cui sono morte 11 persone, e 6 sono rimaste ferite di cui due in condizioni gravissime, appare evidente come quel messaggio preannunciasse la sparatoria di ieri. Robert Bowers si è quindi recato presso la sinagoga di Squirrel Hill, un quartiere dove il 26% della popolazione è di fede ebraica, e dove era in corso una funzione religiosa molto importante a cui stavano prendendo parte più di un centinaio di persone. Bowers ha sparato contro la folla, per poi uscire e scontrarsi con la polizia dove è rimasto ferito; a quel punto, braccato, è rientrato nell’edificio dove si è rintanato in una stanza del terzo piano, per poi arrendersi. Attualmente si trova ricoverato presso l’ospedale di Pittsburgh in condizioni stabili. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



“UN ATTACCO ALL’UMANITA'”

Il marito aveva parlato nelle scorse ore in merito alla strage di Pittsburgh definendola «un attacco all’umanità», ora a parlare è Melania Trump che dalla Casa Bianca prova a dare un messaggio di netta condanna e insieme però di “distensione” per diminuire la tensione di questi ultimi tempi negli Usa. «La violenza deve fermarsi. Che Dio benedica, guidi e unisca gli Stati Uniti», scrive la First Lady davanti al sabato di sangue terribile nella comunità ebraica di Pittsburgh. A farle eco la figliastra Ivanka che su Twitter aggiunge «Tutti i buoni americani sono a fianco agli ebrei nell’opporsi ad atti di terrore e condividono l’orrore e il disgusto per il massacro di Pittsburgh». L’attentato nella sinagoga di ieri è il terzo negli ultimi tre anni in un luogo di culto negli States: prima una Chiesa di Sutherland Springs, in Texas, dove nello scorso novembre morirono 26 persone trucidate da un folle estremista; nel 2015 invece in altro estremista di destra aveva ucciso 9 persone in una chiesa di Charleston, nel South Carolina. (agg. di Niccolò Magnani)



ORA RISCHIA LA PENA DI MORTE

Rischia la pena di morte il killer di Pittsburgh. Robert Bowers ha ucciso 11 persone ferendone 6, ed è stato incarcerato per 29 capi d’accusa fra cui il crimine d’odio. Quello avvenuto ieri nello stato della Pennsylvania é l’attacco più sanguinoso della storia, nei confronti della comunità ebraica statunitense. Ricordiamo infatti che Bowers è entrato nella sinagoga Tree of life, sparando all’impazzata al grido “Gli ebrei devono morire”. Un evento che sta facendo discutere e che ha acceso il dibattito politico, visto che i detrattori del presidente Donald Trump accusano lo stesso di non condannare abbastanza i crimini a sfondo razziale. Il tycoon è uscito allo scoperto subito dopo i tragici eventi di Pittsburgh, sottolineando la necessità di rafforzare la legge sulla pena di morte. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

“SUPERIAMO LE DIVISIONI”

La sparatoria avvenuta in una sinagoga di Pittsburgh ha causato undici morti e quattro feriti: una vera e propria strage. Si tratta di uno degli attacchi più terribili e sanguinosi che hanno coinvolto la comunità ebraica nella storia degli USA. Dopo l’accaduto il presidente Trump si è scagliato contro Il killer Robert Bowers, rafforzando la sua posizione contro i crimini d’odio: “Bisogna rafforzare le leggi sulla pena di morte” ha dettp Donald Trump secondo quanto riporta TgCom, “negli Stati Uniti circola odio, dobbiamo superare le divisioni. L’antisemitismo va condannato ovunque, non c’è tolleranza negli Stati Uniti”. Secondo il presidente Trump, dunque, il killer di estrema destra andrebbe condannato a morte: “Le leggi al riguardo dovrebbero essere rafforzate” ha ribadito. Un tema, quello della pena di morte, che ha sempre dato adito a polemiche e visioni differenti nel mondo. In questo senso il presidente Trump sembra avere le idee chiarissime. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)

UNDICI MORTI E SEI FERITI

È salito a undici morti e sei feriti il bilancio ufficiale della polizia sulla sparatoria nella sinagoga di Pittsburgh. Lo ha reso noto Wendell Hissrich, il direttore della sicurezza pubblica di Pittsburgh, spiegando anche che «tra i sei feriti quattro sono poliziotti». L’attentatore, Robert Bowers, 46 anni, attivo sui social di estrema destra, è rimasto ferito ed è stato fermato. Secondo i media americani, Robert Bowers postava regolarmente contenuti neo-nazisti e criticava il presidente Donald Trump per non essere un vero nazionalista. Sulla vicenda è intervenuto l’organizzazione ebraica internazionale Anti-Defamation League, secondo cui questo «è l’attacco più sanguinoso contro la comunità ebraica nella storia degli Stati Uniti, con il maggior numero di vittime». Per la polizia di Pittsburgh si tratta di «crimine d’odio, che sarà oggetto di un’indagine federale». L’Fbi ha aggiunto che al momento sono sconosciute le ragioni che hanno spinto a questa azione. «Riteniamo abbia agito da solo», ha aggiunto però l’Fbi. (agg. di Silvana Palazzo)

TRUMP: “RAFFORZARE LEGGI PENA DI MORTE”

Clima tesissimo negli Usa a pochi giorni dalle elezioni di midterm: dopo l’invio dei pacchi-bomba ad esponenti di rilievo dei democratici ecco la sparatoria all’interno della sinagoga “The Tree Life” di Pittsburgh ad opera di un uomo armato che ha fatto fuoco uccidendo 8 persone e ferendone almeno altre 6, secondo il bilancio fornito dalla Cbs. Sull’attentato contro la comunità ebraica è intervenuto poco fa il presidente Trump, che in un incontro coi giornalisti – come riporta La Repubblica – ha dichiarato:”E’ terribile quello che sta avvenendo con l’odio nel nostro Paese e in tutto il mondo. Qualcosa deve essere fatto. Un matto è entrato e non c’era protezioni. Se ci fosse stata qualche sorta di protezione all’interno del tempio, allora la situazione sarebbe stata molto diversa”. L’inquilino della Casa Bianca, rifiutando ogni associazione tra la strage e la facilità di  entrare in possesso di armi negli Usa, ha aggiunto:””Dovremmo rafforzare le nostre leggi sulla pena di morte per chi compie atti come questi”. Concludendo: “So che alcuni non la pensano come me”. (agg. di Dario D’Angelo)

KILLER, “GLI EBREI DEVONO MORIRE TUTTI”

Arriva un nuovo bollettino in merito alla tragica sparatoria avvenuta nelle scorse ore negli Stati Uniti, precisamente nei pressi di Pittsburgh, in Pennsylvania. Come riferito dai media americani, il bilancio è gravissimo: 8 morti e 12 persone ferite. Il killer è un 46enne americano, bianco e presumibilmente spinto da un movente razzista, visto che entrando nella sinagoga “Tree of Life Congregation”, ha iniziato a fare fuoco gridando “Gli ebrei devono morire tutti”. Fra i feriti vi sono anche degli agenti di polizia, mentre l’assassino è rimasto a sua volta colpito e si trova attualmente in ospedale piantonato dagli agenti. Sulla vicenda è intervenuta Melania Trump, la first lady, che attraverso Twitter ha espresso il proprio rammarico per quanto accaduto: «E’ una cosa terribile – scrive – l’odio negli Stati Uniti è una cosa terribile, qualcosa deve essere fatto. Dovremmo rafforzare le nostre leggi sulla pena di morte». L’attentatore aveva con se un fucile AR-15, un mitra d’assalto la cui versione più performante è usata dall’esercito, nonché diverse pistole. Dopo la cattura, l’aera è stata interdetta al pubblico. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SALE A 8 IL NUMERO DEI MORTI

Un attacco razzista contro gli ebrei. E’ questo il folle gesto compiuto da un 46enne americano, che è entrato nella sinagoga Tree of Life di Pittsburgh, ed ha iniziato a fare fuoco. Stando alle ultime circolanti sui media americani, i morti sarebbero 8, ma il numero potrebbe essere purtroppo ancora parziale. Il killer, un bianco con la barba di corporatura robusta, sarebbe stato preso in custodia dagli agenti di polizia, come riferiscono alcuni media statunitense. L’uomo avrebbe gridato “Tutti gli ebrei devono morire”, mentre sparava sulle persone indifese all’interno della sinagoga. Non si sa se vi siano dei feriti fra i fedeli, mentre tre agenti sono stati colpiti nel tentativo di catturare il folle. Si è trattato di una sparatoria spinta da un movente razziale, visto che il sabato corrisponde alla nostra domenica per gli ebrei, che si erano ritrovati come ogni weekend nella sinagoga per pregare: il killer sapeva di trovare l’edificio pieno. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ALMENO 7 MORTI

Nuova sparatoria negli Stati Uniti. In questi istanti è in corso uno scontro a fuoco a Pittsburgh, nota città dello stato della Pennsylvania, dove un uomo armato è entrato nella sinagoga “Tree of life” “L’albero della vita” ed ha sparato sui presenti. Stando a quanto riportato dal Messaggero, citando fonti locali, gli scanner di riconoscimento di calore in dotazione alla polizia, hanno identificato almeno 7 morti all’interno dell’edificio, e un ferito. La Cbs parla di 7 o 8 vittime, ma il bilancio è ancora parziale proprio perché la sparatoria è attualmente in corso. Feriti anche due agenti della polizia che avrebbero cercato di fermare l’aggressore, fuggito dopo il massacro.

L’APPELLO DELLA POLIZIA

La polizia ha diramato un appello chiedendo a chiunque abbia visto il sospettato, ne segnali la presenza, nel contempo, è stato chiuso il quartiere e i residenti sono stati invitati a non uscire di casa, bloccando porte e finestre. L’università Carnegie Mellon, che sorge vicino al luogo della sparatoria, è stata messa in lock down, una procedura utilizzata dalle forze dell’ordine americane in questi casi. Un episodio preoccupante che giunge dopo i noti 13 pacchi bomba spediti agli oppositori di Donald Trump, e la sparatoria in Kentucky, dove un bianco ha ucciso due uomini di colore.