Mentre imperversa il nuovo scandalo per il presidente degli Stati Uniti a seguito dell’inchiesta del New York Times, c’è chi considera Donald Trump il “Messia”. E’ quanto viene raccontato nel film, “The Trump Prophecy”, “La profezia di Trump”, in uscita in queste ore in più di mille sale cinematografiche negli States. Nella pellicola viene raccontata la storia di Mark Taylor, ex pompiere di Orlando che è stato costretto a ritirarsi dal proprio lavoro a seguito del PTSD, disturbo post-traumatico da stress. Durante quel complicato periodo della vita, Mark stava guardando nel 2011 una puntata del reality show The Apprentice (L’apprendista), condotto da Donald Trump, mentre ricevette un segnale da Dio che lo informava sul fatto che il tycoon sarebbe diventato il prossimo presidente degli Stati Uniti. L’ex pompiere si convinse quindi che la nomina a uomo più potente della terra di Trump sia voluta da Dio. Chissà se il film arriverà mai in Italia… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



IL COMMENTO DELLA PORTAVOCE DELLA CASA BIANCA

Dopo il tweet del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che si è scagliato sdegosamente contro il New York Times e le accuse di aver frodato il fisco per la fortuna ereditata dal padre (sarebbero 413 i milioni di dollari evasi) è arrivata la nota perentoria anche dalla Casa Bianca, che smentisce a livello ufficiale i contenuti dell’inchiesta del New York Times, col giornale che ha comunque già annunciato di voler andare avanti nell’approfondire la questione. La portavoce della casa bianca, Sarah Sanders, ha emesso dunque questo comunicato: “Fred Trump non c’è più da quasi venti anni ed è triste assistere a questo attacco contro la famiglia Trump da parte del fallimentare New York Times. Molti decenni fa l’Irs (il fisco Usa) ha revisionato e approvato queste transazioni. Non c’è stata frode o evasione fiscale da parte di nessuno.” (agg. di Fabio Belli)



IL TWEET DI DONALD

Un nuovo giorno e una nuova (o quantomeno presunta) grana per Donald Trump che pare essere finito nel mirino del fisco americano per una vicenda che, a detta del diretto interessato che ha prontamente ribattuto alla accuse su Twitter, risale a molti anni fa e quindi sarebbe “una storia vecchia”. Alla morte del padre Fred, il tycoon di New York, avrebbe aggirato proprio il fisco per ereditare ancora più soldi di quanti gliene spettassero: la cifra di cui si parla ammonterebbe a circa 413 milioni di dollari evasi, a fronte di solamente 52,5 pagati è l’accusa del New York Times che per primo ha pubblicato questa storia. Prima della replica di The Donald in persona, c’era stata già la smentita da parte di Sarah Sanders, portavoce della Casa Bianca, a cui hanno fatto seguito poi le parole al vetriolo del Presidente: “Il fallimentare NYR ha fatto qualcosa mai visto prima: ha usato il concetto di ‘valore temporale del denaro’ per fare un pezzo contro di me”, accusa Trump, ricordando che, a suo dire, si tratta di roba vecchia e perlopiù scontata. “Non si sono ancora ripresi dalle elezioni” è la caustica conclusione del tweet su un argomento che al diretto interessato sta molto a cuore, dal momento che nella sua narrazione l’essersi “fatto da solo” è da sempre un motivo di vanto e cardine fondamentale appunto di questo storytelling. (agg. R. G. Flore)



IL FISCO USA INDAGA

Solo 52,2 milioni di dollari di tasse pagati invece di 550 milioni: è questa l’ultima accusa dei media americani (il solito New York Times) nei confronti del presidente Donald Trump. La frode che viene agitata riguarda l’eredità dei genitori di Trump, un totale di oltre un miliardo di dollari. In realtà l’eredità era destinata a tutti i figli, ma l’evasione fiscale rimarrebbe. Sarebbe stato proprio Trump ad aiutare i genitori a evadere le tasse, viene detto: “Il dipartimento delle tasse sta rivedendo le accuse lanciate nell’articolo del Nyt e seguirà con decisione tutte le piste di indagine adeguate”, afferma il portavoce del New York State Department of Taxation and Finance. (Agg. Paolo Vites)

ACCUSA DI FRODE FISCALE

Si rifiuta Donald Trump: a passare per il classico “figlio di papà” non ci pensa proprio. Lui che negli anni ha descritto se stesso come il perfetto esempio dell’imprenditore arrivato al successo grazie al sudore della propria fronte, rifiuta il ritratto che ora il New York Times dà di lui: quello di un uomo che grazie all’aiuto del papà miliardario ha pagato meno tasse del dovuto sull’imposta di successione e ha ereditato 413 milioni di dollari, cioè una vera e propria fortuna. Anche il fratello di The Donald, Robert Trump, ha preso posizione in difesa del presidente Usa:”Tutte le dichiarazioni dei redditi e dei beni immobiliari sono state archiviate e le imposte richieste sono state pagate”. Tuttavia è stato proprio il NYT a chiarire come la linea di demarcazione tra evasione fiscale e il tentativo legale di pagare meno tasse sia spesso talmente sottile che lo stesso Fisco americano è spesso di “manica larga” nel valutare eventuali imprecisioni da parte dei miliardari. Resta il fatto che da quanto emerge dall’inchiesta ogni epoca della vita di Donald Trump è stata intrecciata a livello finanziario con quella del padre. Fin da quando il piccolo Donald, all’età di 3 anni, come riportato da Il Sole 24 Ore intascava l’equivalente di 200mila dollari di oggi dall’impero di papà Fred. Cifre diventate ben più consistenti all’età di 40 e 50 anni, quando Donald riceveva dal papà “aiutini” da 5 milioni di dollari la volta. (agg. di Dario D’Angelo)

TRUMP SI DIFENDE DALLE ACCUSE

Non ci sta Donald Trump e l’intera Casa Bianca, e dopo la nuova inchiesta del New York Times che accusa il presidente degli Stati Uniti di aver evaso milioni di dollari di tasse, arriva la replica. Charles Harder, avvocato dell’uomo più potente del mondo, ha fatto sapere attraverso una nota che: «Le accuse di frode e di evasione fiscale sono al 100% false e totalmente diffamatorie. Il presidente non aveva virtualmente alcun contatto con le questioni fiscali che venivano totalmente delegate ai professionisti». The White House ha invece diffuso un comunicato ufficiale, che cerca di gettare ombre sull’inchiesta della rivista newyorkese: «Fred Trump è morto quasi vent’anni fa – recita la Casa Bianca – ed è triste osservare questo attacco menzognero contro la famiglia Trump. Molti decenni fa l’Irs (Internal Revenue Service – l’agenzia federale delle entrate) ha controllato e approvato quelle operazioni. Il New York Times e altri media sono ai minimi della credibilità e hanno l’ossessione di attaccare il presidente e i suoi familiari a tempo pieno, anziché dare le notizie». All’inchiesta hanno lavorato tre giornalisti per più di un anno, scartabellando documenti, fascicoli, dichiarazioni dei redditi, e consultando fiscalisti e decine di testimoni: davvero complicato affermare che sia falsa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CADE IL MITO DEL “SELF MADE MAN”

Nuovo polverone sul presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Un’inchiesta del New York Times accusa il tycoon USA di aver evaso centinaia di milioni di dollari di tasse. Donald e i fratelli hanno ereditato più di un miliardo dai genitori, ma invece di pagare 550 milioni al fisco in tasse, ne avrebbero pagati solo 55, praticamente un decimo. Un’inchiesta durata più di un anno a cui hanno lavorato tre giornalisti, leggasi David Barstow, Susanne Craig, Russ Buettner, con documenti fiscali, decine di interviste, esperti fiscalisti, e materiale scottante, a conferma di tutti i numeri pubblicati. Sembra tutto reale e comprovato, e ciò smentirebbe la fama di “self made man”, uomo che si è fatto da solo, di cui va molto fiero lo stesso presidente Usa. Resta però un grande interrogatorio: dato per scontato che quanto scoperto dal NYT sia reale, perché l’Internal Revenue Service, l’agenzia delle entrate, è stata a guardare senza muovere un dito? Forse lo scandalo più grande è proprio su questa immobilità… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

413 MILIONI DI DOLLARI IN EREDITÀ

Nuovo attacco del New York Times nei confronti del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. In base a quanto si legge sull’autorevole quotidiano della Grande Mela, il tycoon USA avrebbe ereditato 413 milioni di dollari dai genitori, gran parte dei quali avrebbero eluso il fisco. Analizzando dichiarazioni dei redditi riservate e una serie di documenti fiscali, il NYT realizza il nuovo affondo nei confronti dell’uomo più potente della terra, che tramite i suoi legali ha già fatto sapere che si tratterebbe di «accuse al 100% false e altamente diffamatorie». Stando al quadro che emerge, Donald e i fratelli avrebbero creato una società fittizia in cui nascondere i milioni ricevuti dai genitori, attuando delle frodi, sottostimando le aziende dell’impero di famiglia per centinaia di milioni di dollari.

PAGATE 55 MILIONI DI TASSE INVECE CHE 550

In tal modo, si ridussero drasticamente le tasse da pagare nel momento in cui Donald ereditò il tutto. Fred e Mary Trump, padre e madre del presidente degli Stati Uniti, trasferirono più di un miliardo di dollari sui conti dei figli, ma questi movimenti di denaro furono trattati solamente in maniera superficiale dall’agenzia delle entrate. Prendendo in considerazione l’aliquota del 55% su donazioni ed eredità, Trump avrebbe dovuto pagare 550 milioni di dollari di tasse, ma in realtà il tycoon e i fratelli ne versarono solo 52.2. Se lo scoop del New York Times venisse confermato, Trump potrebbe incorrere in multe salatissime, oltre a tutto ciò che ne conseguirebbe per la sua immagine.