Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è pronto ad un nuovo intervento drastico. Nelle scorse ore il tycoon a stelle e strisce è uscito allo scoperto annunciando l’intenzione di voler abolire il diritto di cittadinanza ai bambini nati negli USA da genitori non americani, il famoso Ius Soli. Parole che sono state apertamente condannate da Federico Rampini, noto giornalista e saggista italiano, naturalizzato statunitense, che attraverso il sito di Repubblica ha spiegato: «Dietro l’ultima sparata di Trump contro lo ius soli c’è intanto l’ignoranza del presidente che non sa che si tratta di un emendamento dello Costituzione americana e quindi non basta il decreto presidenziale che ha annunciato per modificarlo ma sarebbe necessario un voto a maggioranza qualificata del Congresso». Secondo Rampini, a spingere Trump a tale intervento vi sarebbe il falso mito americano degli anchor baby, ovvero, l’intenzione voluta di alcuni madri straniere di partorire in America, per permettere ai figli di ottenere la cittadinanza, e di naturalizzare quindi tutta la famiglia una volta raggiunta la maggiore età. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL JOLLY DEL PRESIDENTE
La scadenza delle elezioni di midterm è ormai distante soltanto una settimana e Donald Trump prova a mobilitare la base del Partito Repubblicano: da qui la sua proposta “choc”, abolire lo ius soli, privare cioè del diritto alla cittadinanza statunitense i bambini nati negli Usa da genitori non americani. Come riportato da La Repubblica, al di là del fatto che Trump possa o meno aggirare il Congresso – trattandosi di un emendamento costituzionale – e dunque possa realmente approvare l’abolizione dello ius soli senza una maggioranza qualificata attraverso quello che nel sistema americano viene definito “ordine esecutivo”, la sua proposta ha già ottenuto l’obiettivo di occupare l’agenda della politica a stelle e strisce prima del voto di metà mandato. Un appuntamento decisivo per l’amministrazione Trump, dal momento che la risicata maggioranza dei Repubblicani è a forte rischio. Secondo i sondaggi, infatti, i veri favoriti delle elezioni midterm sono i Democratici: il rischio, dunque, è quello di trovarsi di fronte non solo una forte opposizione, ma anche che il partito di Obama e Hillary Clinton abbia i numeri per avviare una procedura di impeachment nei confrotnti di The Donald. (agg. di Dario D’Angelo)
TRUMP PENSA AD UN “ORDINE ESECUTIVO” PER ABOLIRE LO IUS SOLI
Donald Trump contro lo ius soli: ad una settimana dal Midterm il presidente Usa lancia la sua nuova idea per contrastare l’immigrazione. “E’ una cosa ridicola”, ha sentenziato il tycoon a stelle e strisce parlando della legge che attribuisce in automatico la cittadinanza americana a chiunque nasca negli Stati Uniti indipendentemente dalla nazionalità dei genitori. Per questo ha già annunciato un “ordine esecutivo” per far fronte a quelle norme che fino ad ora permettono anche a figli di immigrati illegalmente di poter diventare a tutti gli effetti americani. Tuttavia, come hanno fatto notare molti osservatori, la trovata di Trump di eliminare lo ius soli non è poi così fattibile. Per riuscirci occorrerebbe una riforma costituzionale e questo chiamerebbe in ballo il Congresso che dovrebbe votarla a due terzi. Successivamente necessiterebbe della ratifica da parte della maggioranza di Stati americani. Dalle sue parole rilasciate nell’intervista ad Axios, però, sembra intuire che Trump avrebbe già qualcosa in mente per far fronte all’ostacolo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
TRUMP: NUOVA STRETTA SUGLI IMMIGRATI
Il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, in vista di Midterm non abbandona la delicata tematica dell’immigrazione. La sua ultima trovata consiste nell’intenzione di voler mettere fine al diritto di cittadinanza previsto dalla Costituzione, per i bambini nati negli Usa di persone non cittadine americane o immigrati illegali. “Siamo l’unico Paese al mondo dove una persona viene, ha un figlio e il bimbo è un cittadino degli Stati Uniti per 85 anni con tutti i relativi benefici”, ha affermato il tycoon in una recente intervista ad Axios sul canale tv Hbo. Tuttavia, come spiega l’Ansa, il diritto di cittadinanza che ora Trump vorrebbe far venir meno, è garantito dal 14esimo emendamento. Anche per tale ragione, sono in tanti a dubitare che solo attraverso il suo potere il presidente Usa possa riuscire a mettere in pratica il suo volere. Ora Trump ha replicato alle critiche asserendo di essersi già consultato con un legale della Casa Bianca. “Mi è sempre stato detto che è necessario un emendamento costituzionale. Indovina un po’? Non serve”, ha aggiunto.
USA, DIRITTO DI CITTADINANZA: LA LEGGE ATTUALE
La legge attuale sul diritti di cittadinanza negli Stati Uniti, spiega La Stampa, deriva da una interpretazione del 14esimo emendamento. “Tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti e soggette alla loro giurisdizione sono cittadini degli Stati Uniti e dello Stato in cui risiedono”, recita. E proprio tale interpretazione negli anni ha permesso di popolare gli Usa. Volgendo lo sguardo al passato, infatti, ad eccezione dei nativi, tutte le famiglie statunitensi hanno origine straniera. E tra queste non ne è escluso lo stesso Trump. A detta del presidente, però, la cittadinanza di nascita non solo sarebbe “ridicola” ma anche molto abusata. Ora il presidente Usa ha esposto la sua intenzione di abolire il diritto costituzionale ‘ius soli’ con un ordine esecutivo. Ma può bastare ciò? Gli esperti, infatti, concordano sulla necessità di un emendamento costituzionale. Molto probabilmente il giro di vite di Trump sui migranti è legato a quello che sta accadendo al confine con il Messico. Qui il tycoon ha inviato i suoi soldati per fermare la carovana di migranti verso gli Usa.