Prosegue lentamente la trattativa fra l’Unione Europea e la Gran Bretagna per l’uscita dalla zona Euro. E’ di questa mattina la notizia rilanciata dall’autorevole tabloid Times, in merito ad un accordo finanziario raggiunto fra le parti, come potete leggere qui in basso. Ma non sono solo rose e fiori. Poco fa è infatti uscito allo scoperto Sabine Weyand, il bracco destro del negoziatore capo dell’unione europea con Londra, Michel Barnier, che ha raffreddato le speranze in merito alla possibilità di raggiungere un accordo d’uscita nel giro di tre settimane, per la scadenza fissata al 21 novembre. Stando a quanto riportato dal tabloid inglese, Telegraph, la Wyand avrebbe spiegato in occasione di una riunione con i diplomatici a Bruxelles, che non sarebbe emerso “nulla di nuovo” dopo un colloquio avvenuto con il consigliere del premier britannico, Olly Robbins. La Weyand ha altresì spiegato che “Ora ci sono nuove idee”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“RAGGIUNTO ACCORDO FINANZIARIO”
Brexit, accordo raggiunto fra la Gran Bretagna e l’Unione Europea. A darne notizia é l’autorevole tabloid Times, secondo cui le due parti avrebbero trovato un’intesa sui servizi finanziari, di modo da mantenere l’accesso britannico al mercato europeo anche dopo la Brexit. «I negoziatori britannici ed europei – si legge sul quotidiano inglese, che cita fonti governative – hanno raggiunto un accordo di principio su tutti gli aspetti di un futuro partenariato nei servizi, così come lo scambio di dati». Il Times svela quindi i dettagli di questo accordo: «L’Ue garantirebbe alle aziende britanniche l’accesso ai mercati europei finché la regolamentazione finanziaria del Regno Unito rimarrà in gran parte allineata a quella europea. Nessuna delle due parti – prosegue il Times – negherebbe unilateralmente l’accesso al mercato senza prima passare attraverso l’arbitrato indipendente e fornendo un periodo di preavviso significativamente più lungo degli attuali 30 giorni».
ULTERIORE PASSO VERSO L’USCITA EURO
La questione dei servizi finanziari è sempre stata cruciale durante i negoziati per la Brexit, iniziati a giugno del 2017, a seguito dello storico referendum dell’anno precedente. Obiettivo di Londra era quello di ottenere un accordo che permettesse alle società finanziare britanniche di continuare ad operare nel Vecchio Continente anche dopo l’uscita dall’Unione Europea, di modo da proteggere il bilionario centro finanziario che si trova nella City di Londra, la città più ricca al mondo. Bruxelles ha sempre fatto ostruzionismo su questo punto, con l’obiettivo di preservare l’indivisibilità delle libertà del mercato unico, a cui invece vuole porre fine il governo britannico. Tale accordo finanziario rappresenta un ulteriore passo di avvicinamento nei confronti dell’accordo totale che la Gran Bretagna deve ancora raggiungere con l’Unione Euorpea per l’uscita dalla zona Euro. Resta a questo punto solo l’ultimo scoglio, quello cruciale dell’Irlanda del Nord, che la Commissione vorrebbe considerare a tutti gli effetti extra Ue, a differenza invece rispetto a quanto propone Londra.