Sono a dir poco impressionanti le immagini che arrivano dalla Giordania, dove almeno 11 persone sono morte a causa delle inondazioni che hanno messo in ginocchio il Paese. Il governo di Amman sta cercando per com’è nelle proprie possibilità di rispondere a questa emergenza senza precedenti autorizzando un massiccio dispiegamento di uomini e mezzi di soccorso. L’esercito giordano a tal proposito ha schierato elicotteri e jeep per aiutare nelle operazioni di ricerca e soccorso dei dispersi. In una di queste operazioni, come ha dichiarato il portavoce della difesa civile, ha perso la vita anche un soccorritore. Intanto la portavoce del governo Jumana Ghneimat, come riporta Quotidiano.net, ha riferito che l’autostrada è stata interrotta in entrambe le direzioni. A dir poco apocalittica la situazione a Petra, antica città desertica, dove le acque hanno raggiunto anche i quattro metri di altezza in alcuni parti del sito turistico e nel vicino deserto di Wadi Musa. (agg. di Dario D’Angelo)



TESTIMONE, “BOATO E POI DUE FIUMI GIU’ DALLA MONTAGNA”

Era da decenni che in Giordania non si verificavano fenomeni simili alle inondazioni che hanno messo in ginocchio il Paese provocando un bilancio purtroppo provvisorio di almeno 11 morti e diversi feriti e dispersi. Eppure alcune settimane fa la forza devastante della natura aveva fatto 21 morti, con un pullman carico di studenti travolto dalle forti piogge nella zona di Zara Maeen, vicino al Mar Morto. Fabrizio Martire, che si trovava lì con la fidanzata e i genitori, al ‘Giornale di Brescia’ ha raccontato il panico e la strage scampata nel sito archeologico di Petra grazie alla prontezza delle guide turistiche e dei venditori di souvenir:”Non mi spiego come quella che sembrava una semplice pioggerellina abbia potuto provocare un disastro simile. Vedevo che le guide locali continuavano a fissare le montagne e a parlottare fra loro, ma non capivo. Finché non abbiamo sentito un boato e dalle montagne sono spuntati due fiumi, che hanno iniziato a scorrere giù verso Petra“. (agg. di Dario D’Angelo)



INONDAZIONI GIORDANIA, 11 MORTI

E’ un bilancio devastante quello delle inondazioni avvenute in Giordania, dove 11 persone sono morte e altre 22 sono rimaste ferite in seguito alle violenti piogge che hanno colpito il Paese. Come riportato da La Repubblica, a fare i conti con la forza distruttrice della natura sono state soprattutto le aree centrali e meridionali del Paese, e in particolare il sito archeologico di Petra. Il conto delle vittime sembra purtroppo destinato a salire, in ragione dell’alto numero di dispersi che per il momento manca all’appello. A confermare la situazione di emergenza vissuta in Giordania anche la decisione da parte del governo di Amman di evacuare 4000 persone, tra cui moltissimi turisti, che erano rimaste bloccate a causa delle inondazioni. Particolarmente struggente la storia di una famiglia giordana travolta dalla piena nei pressi di Madaba, tra le mete turistiche più famose per i suoi mosaici: la polizia sta continuando a cercare due sorelline che hanno perso padre e sorella e risultano disperse.



INONDAZIONI IN GIORDANIA, 11 MORTI: LA STRAGE EVITATA DALLE GUIDE

Eppure si può dire che il bilancio delle inondazioni in Giordania avrebbe potuto essere ben peggiore se non fosse stato per la prontezza di alcune guide turistiche e venditori di souvenir che hanno impedito che l’alluvione provocasse una strage. Come riportato da La Repubblica, urlando hanno spinto i visitatori fuori dal Siq, la lunga gola che conduce ai monumenti più celebri, e li hanno fatti arrampicare sui percorsi che dominano la tomba del Tesoro. Una fuga quanto mai propizia, portata a compimento pochi istanti prima che l’acqua travolgesse tutto e trasformasse la parte bassa di Petra in un fiume tumultuoso. Sempre La Repubblica spiega che i soccorsi alle migliaia di turisti bloccati sulle cime di Petra sono stati comunque molto complicati e sono stati in tanti a dover passare la notte sulle alture, trovando riparo nei sepolcri monumentali.