La carovana di migranti partita settimane fa dall’Honduras, è giunta negli USA. Un gruppo di circa tre/quattrocento profughi, é arrivato al confine fra gli Stati Uniti e il Messico dopo essere sfuggiti alla povertà dell’America centrale. Il presidente Donald Trump aveva annunciato da giorni il rafforzamento delle difese e così è stato, visto che i migranti hanno trovato un enorme dispiegamento di militari ad attenderli. La carovana è stata in parte ospitata dai centri di accoglienza in precedenza allestiti presso la città di Tijuana, alla frontiera fra il Messico e la California, e in parte ha tentato di scavalcare le recinzioni sul confine, venendo però prontamente arrestati dalle forze dell’ordine. Stando alle ultime norme approvate dal presidente degli Stati Uniti, chi passa le frontiere in maniera legale non potrà più richiedere asilo negli Usa e di conseguenza sarà deportato. Ovviamente la carovana non è composta solamente da quattrocento persone, visto che la maggior parte di essa si trova ancora a 1.800 chilometri di distanza, che non appare comunque per nulla scoraggiata nonostante l’accoglienza ricevuta in queste ore. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CAROVANA ARRIVATA NEGLI USA
E’ composto da circa 400 migranti il primo gruppo della carovana arrivato al confine con gli Stati Uniti, esattamente a Tijuana, nello Stato messicano di Baja California. Qui aspetteranno i restanti immigrati partiti dall’Honduras e poi tenteranno l’impresa di entrare negli Usa. Impresa che con il passare del tempo si sta rivelando sempre più impossibile dal momento che ad attenderli si sono le truppe inviate dal presidente Trump. Al momento sarebbero almeno cinquemila i militari che stanno cercando di bloccare la frontiera impedendo quindi l’accesso ai migranti della carovana. Secondo quanto riporta Repubblica.it, i militari starebbero cingendo il confine con centinaia di metri di filo spinato e barriere in ferro. Intanto, la polizia di frontiera ha già allertato in merito alla chiusura di ben quattro corsie dell’autostrada che collega San Diego, in California, con San Ysidro e Otay Mesa. Restano invece aperte altre decine di corsie alla luce dell’intenso traffico di transfrontalieri che ogni giorno attraversano questo tratto. Si parla di circa 110mila in ingresso negli Usa, quotidianamente, con 40mila auto, 34mila pedoni e 150-200 autobus. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CAROVANA MIGRANTI, IN 400 AL CONFINE USA-MESSICO
I primi migranti della carovana partiti dall’Honduras e che da diverse settimane stanno attraversando il Centro America, sono arrivati al confine tra il Messico e gli Usa. Si tratta di un gruppo di circa 400 persone giunto a Tijuana, località messicana a Sud di San Diego, in California, mentre il gruppo principale della carovana si trova ancora a 2000 chilometri dal confine. I primi migranti giunti si sono separati dal resto della carovana formata da 5000 persone circa e da Città del Messico hanno proseguito la traversata a bordo di alcuni autobus. Molti di coloro che sono giunti al confine con gli Stati Uniti, come spiega SkyTg24, fanno parte della comunità Lgbt in cerca di asilo in quanto discriminati nei loro Paesi di origine. Gli stessi hanno dichiarato di aver subito discriminazioni anche all’interno della carovana. Ora vorrebbero entrare negli Usa, sebbene il presidente Donald Trump stia tentando di impedirlo schierando un esercito di circa 9000 soldati al confine. Circa una ventina di loro sarebbe riuscita a scavalcare la barriera metallica che funge da divisorio nonostante la presenza massiccia degli agenti.
CAROVANA MIGRANTI: PRIMO GRUPPO AL FINE CON GLI STATI UNITI
La maggior parte dei migranti della carovana si trova ancora a Città del Messico dove, stando all’ultimo bilancio delle autorità locali, 1200 di loro sarebbero state ospitate in un complesso sportivo nella parte orientale della Capitale. Altri 2000 originari di El Salvador, avrebbero invece lasciato Sayula, nello Stato messicano orientale di Veracruz, e sarebbero diretti a Puebla. Ci sarebbe poi un altro gruppo di circa 1800 migranti ancora in Messico tra gli stati di Oaxaca e Veracruz. Intanto, il segretario della Difesa statunitense Jim Mattis è atteso sul confine con il Messico per valutare la situazione dove valuterà l’attuale situazione dopo lo schieramento delle truppe che avranno il compito di impedire l’ingresso dei migranti senza documenti nel Paese. Trump nel frattempo sta alzando il tiro e già la scorsa settimana, in vista dell’arrivo di parte dei migranti della carovana, aveva firmato un decreto che limita la possibilità di richiedere asilo ai soli migranti che attraversano il confine con il Messico in uno degli accessi designati.