Starebbe per chiudersi il cerchio attorno all’assassino di Jamal Khashoggi. La giornata di ieri è stata scossa dalle tremende rivelazioni del Washington Post, secondo cui la Cia avrebbe identificato il mandante dell’omicidio del giornalista saudita, il principe Mohamed bin Salman. A riguardo sono giunte le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha spiegato: «Entro due giorni arriverà un rapporto completo sull’omicidio di Khashoggi, in cui ci sarà scritto anche chi l’ha commesso». Secondo il tycoon americano le conclusioni a cui è arrivata la Cia sono “premature“, e tale prudenza era del resto prevedibile visti i rapporti intercorsi fra gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita, riallacciati proprio a seguito dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca. Anche il dipartimento di stato è uscito allo scoperto, parlando di conclusioni inaccurate della Cia, e spiegando che «il governo americano è determinato a chiedere conto a tutti i responsabili dell’uccisione di Khashoggi». Ieri colloquio telefonico fra Trump e Gina Haspel, numero uno dell’intelligence. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ASSASSINIO KHASHOGGI: ESISTE UN ALTRO FILE AUDIO

Esisterebbe un secondo file audio in mano ai media turchi riguardante l’uccisione di Khashoggi nel consolato saudita di Istanbul. Secondo quanto riportato dai media di Ankara, in questo secondo audio, come riferisce Abdulkadir Selvi dell’Hurriyet Daily, vi sarebbe una registrazione di 15 minuti che per l’ennesima volta contraddirebbe la versione dell’Arabia Saudita in merito al fatto che Khashoggi sarebbe morto a seguito di un fallito tentativo di riportarlo nella nazione d’origine. Si tratta di una registrazione risalente ai minuti precedenti l’arrivo del giornalista all’ambasciata, e in cui si sentono i funzionari sauditi discutere su come uccidere Khashoggi, riesaminando i piani e ricordando il compito di ognuno di loro. Inoltre, sempre in base a quanto scrive Selvi, gli 007 turchi avrebbero in mano le telefonate successive all’uccisione di Khashoggi, altre prove concrete del coinvolgimento dei sauditi. I file audio svelerebbero la presenza di un ufficiale forense esperto nello smembramento dei corpi nel consolato, nonché di un sosia di Khashoggi, utilizzato per “fregare” le telecamere di sorveglianza. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



KHASHOGGI, LA CIA: “MBS E’ IL MANDANTE”

La “sentenza” della Cia in merito all’uccisione di Khashoggi è di quelle durissime: il mandante è il principe MbS. Come uno schiaffo in pieno volto, il Washington Post riporta quest’oggi le conclusioni della Central Intelligence Agency, che indicano appunto nel principe saudita il principale responsabile della morte del giornalista dissidente al consolato di Istanbul. Ed ora in molto si domandando cosa ne sarà dei rapporti fra Washington e Riad, alla luce anche dell’accordo siglato a maggio del 2017 fra Donald Trump e lo stesso principe Bin Salman, per una fornitura di armi superiore ai 100 miliardi di dollari, con l’obiettivo di accerchiare l’Iran e isolare la repubblica islamica. Tutto cambierà con il congresso, anche dalla sponda repubblica, che vorrà indagare a fondo la questione, facendo chiarezza. Si preannuncia una sorta di terremoto dalle parti di Riad, alla luce anche del recente Davos, l’incontro fra i massimi finanzieri mondiali, che è andato deserto proprio per via delle gravi accuse nei confronti dei sauditi. E’ attesa una reazione di Trump a breve. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



KHASHOGGI: SVOLTA NELL’INDAGINE

Clamorosa svolta nell’indagine riguardante l’omicidio di Jamal Khashoggi. Secondo la Cia, infatti, il mandante dell’assassinio brutale del giornalista saudita è il principe ereditario Mohammed bin Salman. Lo scoop clamoroso è riportato quest’oggi dal quotidiano Washington Post, la testata con cui Khashoggi, morto lo scorso 2 ottobre nel consolato saudita di Istanbul, collaborava. La Central Intelligence Ageny è arrivata a tali conclusioni dopo aver esaminato una serie di prove, fra cui una telefonata fra il giornalista ucciso e l’ambasciatore saudita a Washington, Khalid bin Salman, fratello del principe. Durante quella chiacchierata il diplomatico aveva invitato Khashoggi a recarsi presso il consolato di Istanbul per ritirare i documenti necessari al suo matrimonio con la fidanzata turca, senza alcun problema assicurandogli altresì che non gli sarebbe capitato nulla. Secondo la Cia fu una telefonata sollecitata dal Principe, e anche se non vi siano prove concrete, fanno chiaramente capire quanto MbS sia coinvolto.

KHASHOGGI: PER LA CIA IL MANDANTE E’ MBS

Ovviamente l’Arabia Saudita nega, e sia Khalid quanto il governo hanno rimandato al mittente tale accuse, smentendo l’esistenza di tale telefonata con Khashoggi. Ma il governo saudita ha sempre negato un suo coinvolgimento in tale vicenda, e nei primi giorni subito dopo la scomparsa aveva addirittura negato la morte del povero giornalista. La direttrice della Cia, Gina Haspel, è stata in missione in Turchia dopo l’assassinio, ed ha quindi aggiornato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ma per ora la Casa Bianca ha preferito non commentare. Fino ad oggi il profilo del tycoon è sempre stato basso, e il principe Mohammed bin Salman non è mai stato tirato in causa, ma dopo tali rivelazioni anche Trump potrebbe cambiare idea. Soltanto due giorni fa l’Arabia Saudita aveva annunciato sanzioni nei confronti di 17 funzionari, accusati di aver ucciso Khashoggi, ma secondo i maligni si tratterebbe solo di un modo per depistare le indagini.