Purtroppo per Asia Bibi l’incubo in Pakistan non si è concluso dopo l’assoluzione dall’accusa infamante (e mortale) di blasfemia: dopo la liberazione dal carcere e il ritorno in famiglia (dopo aver passato 8 anni in carcere senza averne alcuna colpa), la donna cristiana per cui il mondo e la Chiesa hanno pregato per diverso tempo è in serio pericolo. E non solo lei: la polizia ha avvertito tutti i leader e le istituzioni cristiane nel Paese islamico per la possibilità di «attentato terroristi connessi con il caso di Asia Bibi», conferma l’Agenzia Fides su fonti dirette dal Pakistan. I leader islamisti hanno visto la scelta della Corte Suprema come un oltraggio e uno sgarbo inaccettabile contro il Profeta, «siamo contrari all’espatrio della donna, una congiura dell’Occidente e della Cristianità per delegittimare l’Islam». Per questo motivo si attende con grande tensione la decisione della stessa Corte Suprema dopo l’istanza di revisione alla sentenza richiesta dall’accusa che vuole in ogni modo rimettere in carcere e condannare a morte la contadina cristiana.
VENEZIA “IN ROSSO” PER TESTIMONIARE I MARTIRI CRISTIANI NEL MONDO
In vista del Natale, la polizia e il Governo pachistano ha avvertito i cristiani presenti nel Paese sul vigilare attentamente per evitare possibili attentati purtroppo non da escludere. «Sappiamo che è un momento critico. I cristiani in Pakistan confidano nell’operato forze di sicurezza. Continueremo a svolgere il nostro ruolo nella società, in piena collaborazione con le forze dell’ordine e il governo», conferma all’Avvenire il vescovo anglicano di Peshawar, Humphrey Peters. Nel frattempo, domani il Patriarcato di Venezia ha organizzato che per un giorno intero tutti i monumenti simbolo della città verranno illuminati di rosso per testimoniare a favore dei tanti cristiani perseguitati nel mondo: su tutti, Asia Bibi e gli 11 partiti copti uccisi nell’attentato Isis a Minya, in Egitto.
LA FIGLIA DI ASIA BIBI: “GRAZIE AL GOVERNO ITALIANO”
«Accendere i riflettori su una realtà che non sempre viene illuminata. Quella della “Chiesa perseguitata”, con la quale vorrei che i giovani si confrontassero», ha spiegato il Patriarca Francesco Muraglia. Intanto proprio in occasione dell’iniziativa “VeneziaInRosso” (messo in atto da Aiuto alla Chiesa che Soffre), la figlia di Asia Bibi – Eisham – ha mandato un videomessaggio per ringraziare l’Italia e il Governo stesso che si sono proposti per accogliere e proteggere la famiglia sotto attacco in Pakistan: «Voglio ringraziare tutti voi – spiega Eisham, la figlia di Asia Bibi, nel messaggio pubblicato da AgenSir – che continuate a pregare per mia madre e voglio anche dire grazie a quei giudici coraggiosi e al sistema giudiziario pakistano che finalmente hanno riconosciuto l’innocenza di mia madre. Il mio grazie va anche a tutti quei governi come quello italiano che sono preoccupati per il nostro futuro e per la nostra salvezza. Spero che molto presto la nostra intera famiglia, riunita e finalmente felice e libera, possa visitare Venezia».