E’ particolarmente toccante la storia che ci giunge dal Regno Unito, riguardante una mamma di cinque figli che ha deciso di ritirare i bambini dalle scuole, facendoli studiare a casa, per via dell’alto costo dell’autobus. La vicenda è riportata stamane dal tabloid britannico Mirror, ed ha come protagonista Samantha Househam, una mamma che spende 200 sterline al mese solo in viaggi. Ha dovuto rinunciare ad alcune spese pur di pagare il “passaggio” per i figli a scuola, come ad esempio il combustibile utilizzato per riscaldare la propria casa. Una vicenda drammatica che ha come scenario il Lincolnshire, in Inghilterra, con la signora Househam che purtroppo non ha la patente, e di conseguenza è obbligata a pagare i mezzi pubblici per i figli: «Possiamo permetterci di accendere il riscaldamento solo quando fa molto freddo – racconta la 38enne madre – tutte le altre volte ci copriamo bene e ci coccoliamo sotto i piumoni».



MAMMA RITIRA I FIGLI DA SCUOLA: TROPPO CARO L’AUTOBUS

Ogni giorno la signora Househam spende circa 10 sterline, che moltiplicate per i 20 giorni in cui i figli vanno a scuola, si arriva alla cifra di 200. Oltre ai tre figli piccoli la donna ha anche altri due figli più grandi che sono accompagnati a scuola dal compagno, ma che sono costretti a tornare a casa a piedi sempre per lo stesso problema. Questa settimana, forse anche per via del freddo sempre più pungente, la donna ha deciso di consegnare una lettera all’istituto scolastico in cui spiegava la propria decisione di ritirare i figli: «Sono eccitata e nel contempo spaventata – ammette – ho scoperto che ci sono molti gruppi di supporto, ed ho parlato con i miei figli e anche loro sembrerebbero entusiasti». La signora Househam ha raccontato la propria storia attraverso la propria pagina di Facebook, ricevendo diversi preziosi consigli e il sostegno di altre mamme. Sulla vicenda è intervenuto anche il responsabile dei servizi sociali locale, John O’Connor, che ha ammesso un po’ polemico: «Invece di iscrivere i figli alla scuola più vicina disponibile, ha scelto di mandarli in un’altra scuola più distante, e così facendo non ha potuto godere del trasporto scolastico gratuito». O’Connor ha altresì aggiunto che sta cercando una soluzione.

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