L’Unione Europea continua a meditare sulla possibilità di porre nuove sanzioni contro la Russia dopo la bagarre nel Mar di Azov di queste ultime 48 ore: «Quelle tra Ucraina e Russia sono situazioni complesse, l’appello che abbiamo fatto formalmente ai due Paesi è di risolverle in modo pacifico con gli strumenti delle norme internazionali, quindi di non entrare in un’escalation militare», ha spiegato il Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, nel difficile ruolo di “equilibrista” tra le richieste di Bruxelles e il dialogo da lasciare aperto con Mosca. Intanto parla anche Vladimir Putin e attacca senza mezze misure il Governo di Kiev: «È senz’altro una provocazione organizzata dalle autorità e dal presidente prima delle elezioni in Ucraina del prossimo marzo. Poroshenko potrebbe non arrivare al ballottaggio e quindi deve fare qualcosa: sono certo che sia così», rilancia il capo del Cremlino nel giorno in cui vede confermarsi l’incontro con Donald Trump al prossimo G-20 in Argentina, «I preparativi proseguono, l’incontro è stato concordato, non abbiamo altre informazioni dalle nostre controparti statunitensi» conclude il Governo russo. (agg. di Niccolò Magnani)



MOSCA INSTALLA ALTRI S-400 IN CRIMEA

Rischiano di incrinarsi ancora di più i rapporti fra la Russia e l’Ucraina. E’ notizia dell’ultima ora, riportata da Asca News citando il capo del servizio stampa del distretto militare meridionale russo, Vadim Astafyev, che l’esercito di Mosca è pronto ad installare in Crimea una nuova divisione di S-400 entro la fine di quest’anno. Una mossa che getta benzina sul fuoco alla luce di quanto accaduto in questi ultimi giorni, dopo la battaglia navale di domenica scorsa. Nel frattempo sono stati incriminati 12 dei 24 marinai ucraini arrestati dalle guardie di frontiera russe, che resteranno in carcere per i prossimi due mesi, fino a gennaio, mentre nella giornata di oggi è atteso il verdetto per i restanti dodici. La posizione delle due nazioni confinanti e nemiche non cambia: secondo la Russia, infatti, l’azione dell’Ucraina è stata deliberatamente provocatoria, e le navi della marina sono entrate in acque non di loro competenza, ignorando gli avvisi di Mosca. Di contro, stando a quanto sostiene Kiev (appoggiato dall’Unione Europea, dagli Stati Uniti e dalla Nato), la reazione dei russi è stata aggressiva e spropositata. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



RUSSIA-UCRAINA, PROSEGUE LO SCONTRO

Rimane sempre alta la tensione fra la Russia e l’Ucraina a seguito dello scontro navale avvenuto nella giornata di domenica nello stretto di Kerch, in Crimea. Mosca ha iniziato a processare i marinai arrestati durante la battaglia, diffondendo altresì un video in cui ha reso pubblico l’interrogatorio di uno degli arrestati, il comandante Vladimir Lesovoy, che ha ammesso: «Le richieste radio (dalla parte russa, ndr) sono state deliberatamente ignorate, c’erano armi e mitragliatrici a bordo: ero consapevole che si trattava di una provocazione». Peccato però che siano in pochi a credere a tali parole, a cominciare da Kiev, che considera tali dichiarazioni false e proferite sotto minaccia. Intanto il presidente della Russia, Vladimir Putin, non si è ancora espresso sulla questione, ma ha parlato al telefono con Angela Merkel, addossando l’intera responsabilità all’Ucraina. Gli Stati Uniti hanno condannato fermamente il gesto, con Donald Trump che ha spiegato senza mezzi termini che «Non mi piace questa aggressione», mentre l’Unione Europea sta seriamente valutando di introdurre nuove sanzioni verso Mosca. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TENSIONE RUSSIA-UCRAINA, IL MONITO DELLA NATO

Al tribunale di Simferopoli, la capitale della penisola ucraina di Crimea annessa dalla Russia, sono in corso le udienze che decideranno il futuro dei 24 marinai della Marina di Kiev fermati da Mosca a bordo di 3 navi mentre tentavano di attraversare lo stretto di Kerch, compreso tra il mar Nero e il mar d’Azov. Per otto di loro, come riportato da La Repubblica, è stata già disposta la detenzione preventiva fino al 25 gennaio del 2019, con l’accusa di “aver attraversato illegalmente il confine” russo “con l’uso o la minaccia di usare violenza”. La pena massima prevista per il crimine contestato è di sei anni di carcere. Un nuovo appello alla loro liberazione è stato rivolto dalla NATO, che ha ribadito il proprio sostegno all’Ucraina in una dichiarazione di cui dà conto Agenzia Nova:”Non vi è alcuna giustificazione per l’uso della forza militare da parte della Russia contro navi e personale navale ucraini. Chiediamo alla Russia di liberare i marinai ucraini e le navi sequestrate, senza indugio. Invitiamo alla calma e al controllo e ribadiamo il nostro pieno sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini e le acque territoriali internazionalmente riconosciuti”. La ha ribadito di condannare “fermamente l’annessione illegale e illegittima della Crimea da parte della Russia, che non riconosciamo e non riconosceremo”. Gli alleati hanno aggiunto:”La Nato sta con l’Ucraina e continuerà a fornire sostegno politico e pratico al paese nel quadro della nostra cooperazione esistente”. (agg. di Dario D’Angelo)

RUSSIA, “NON ABBIAMO BISOGNO DI MEDIATORI”

Prosegue l’escalation di tensione fra la Russia e l’Ucraina, con lo scontro fra le due nazioni confinanti che si è riacceso due giorni fa, quando Mosca ha bloccato tre imbarcazioni al largo della Crimea, arrestando dopo uno scontro a fuoco i suoi marinai. Come fa sapere l’edizione online dell’agenzia Ansa, il tribunale di Simferopoli ha disposto l’arresto fino al 25 gennaio 2019, per due mesi, di due marinai della marina militare ucraina. Il duo è accusato di «Aver attraversato illegalmente il confine russo con l’uso o la minaccia di usare violenza», come riportato da numero media locali. A Simferopoli, in Crimea, è in corso l’udienza riguardante 12 dei 24 marinai ucraini fermati: la pena massima, come sostiene l’emittente radiofonica Radio Liberty, è di 6 anni di carcere. Nel frattempo è intervenuto Sergei Lavrov, il ministro degli esteri russi, attualmente a Parigi per la visita ufficiale in Francia: «Mosca non ha alcun bisogno di intermediari – ha specificato – nella vicenda del sequestro delle tre navi militari ucraine. Penso che questa situazione sia di carattere puramente pratico. Se la parte ucraina, come pure i suoi partner in Europa, sono interessati a che tali incidenti non si ripetano più, è necessario in primo luogo inviare un segnale chiaro a Kiev e non a noi, in modo che tali provocazioni non siano già consentite». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

UCRAINA-RUSSIA, I MARINAI CONFESSANO

Mosca fa segnare un punto a proprio favore nella guerra – per ora soltanto diplomatica – con l’Ucraina. Nella giornata di lunedì, come riportato dalla Tass, i marinai di Kiev sono stati interrogati da uomini dell’Fsb, l’intelligence erede del Kgb, che ha anche diffuso un video della sessione di domande. Durante il suo interrogatorio, uno dei marinai ha confessato la natura provocatoria delle azioni della marina ucraina: “Le richieste radio (dalle guardie di frontiera russe, ndr) sono state deliberatamente ignorate, c’erano armi e mitragliatrici a bordo: ero consapevole che si trattava di una provocazione”, ha dichiarato davanti alle telecamere il comandante Vladimir Lesovoy. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, l’Fsb ha interrogato anche Andrei Drach, ufficiale del servizio di sicurezza ucraino (Usb), che si trovava a bordo della nave Nikolpol, e il marinaio Sergei Tsybizov. (agg. di Dario D’Angelo)

UE E USA CONTRO PUTIN

C’è il rischio di una guerra fra Russia e Ucraina dopo i fatti accaduti negli ultimi giorni. Resta altissima la tensione fra le due nazioni anche se al momento Mosca sembrerebbe essere accerchiata. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha condannato l’intervento violento dei russi a danni delle imbarcazioni ucraine, e lo stesso ha fatto l’Unione Europea, che starebbe pensando ad ulteriori sanzioni nei confronti della Russia se la situazione non si dovesse risolvere in tempi brevi. Nelle scorse ore si è tenuto un colloquio telefonico fra Vladimir Putin e la presidente tedesca, Angela Merkel, durante il quale il russo ha addossato a Kiev la piena responsabilità in merito all’accaduto, chiedendo poi alla Germania di fare pressione sulle autorità ucraine di modo che le stesse evitino di prendere decisioni affrettate. Berlino ha accolto la richiesta, così come Parigi, mentre Donald Tusk, il numero uno del consiglio europeo, ha condannato pubblicamente l’aggressione russa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

TENSIONI RUSSIA UCRAINA: UE VALUTA SANZIONI

Nuovi aggiornamenti sul fronte Russia-Ucraina, con l’Unione Europea pronta a valutare nuove sanzioni nei confronti di Mosca. Come sottolineato dall’Ansa, l’Ue ha invitato le parti coinvolte alla massima moderazione per un allenamento della tensione. Non è da escludere l’eventuale aggiunta di persone o entità alla lista nera che vieta viaggi e prevede il congelamento dei beni per le pressioni russe su Kiev. Il ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi sulle sanzioni ha affermato che si tratta di «un punto di cui parleremo al vertice europeo di dicembre. Da qui ad allora definiremo la nostra posizione con i partner europei». E ha aggiunto: «Quelle tra Ucraina e Russia sono situazioni complesse, l’appello che abbiamo fatto formalmente ai due Paesi è di risolverle in modo pacifico con gli strumenti delle norme internazionali, quindi di non entrare in un’escalation militare». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

USA PUNTA IL DITO CONTRO MOSCA

Rimane altissima la tensione fra la Russia e l’Ucraina a seguito degli eventi degli ultimi due giorni. Tre imbarcazioni ucraine sono state sequestrate dalla marina di Mosca perché ritenute colpevoli di aver sconfinato in un’area a loro di non competenza, e come riferito dai colleghi de Il Giornale, a bordo dei tre natanti sono stati trovati ufficiali dei servizi segreti di Kiev. A confermarlo è stato Vasyl Hrytsak, il numero uno dei Servizi di Sicurezza ucraini (Sbu), che ha affermato appunto che sulle tre navi vi erano degli agenti del controspionaggio militare ucraino, come da prassi. La notizia era stata anticipata nella serata di ieri dai media russi, che avevano altresì aggiunto che le tre imbarcazioni avevano le armi puntate contro Mosca già dalla mattina del 25 novembre. Stando ad alcuni video diffusi dalla marina russa, Andrei Drach, un ufficiale del controspionaggio dello Sbu, ha ammesso che la Nikopol, la nave su cui era a bordo, era entrata in acque russe “dove la guardia costiera ha avvertito che stavamo violando la legislazione della Federazione russa”. Tali testimonianze sarebbero però false e “obbligate”, secondo la marina ucraina. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

TENSIONE RUSSIA-UCRAINA, LA RICHIESTA INIZIALE DI POROSHENKO

La richiesta del presidente Poroshenko di imporre la legge marziale in Ucraina in risposta al sequestro di tre navi da parte della Russia nello stretto di Kerch, tra il Mare di Azov e il Mar Nero, è stata approvata dal Parlamento ucraino. Come riportato da Il Post, oltre ad assegnare poteri straordinari all’esercito anche nella gestione delle faccende civili, la legge marziale potrebbe garantire al governo la possibilità di restringere la libertà di manifestazione e di stampa. Anche per questo motivo il Parlamento ha deciso di dimezzare la richiesta di Poroshenko, facendo sì che la legge marziale resti in vigore per 30 giorni anziché per 60, come richiesto dal capo dello Stato. Il timore degli oppositori di Poroshenko, infatti, era che la legge marziale venisse usata come scusa per rimandare le elezioni presidenziali di marzo, per le quali il presidente è dato molto in difficoltà. La riduzione da 60 a 30 giorni eviterà quindi sovrapposizioni con il periodo elettorale, che inizierà il 31 dicembre. (agg. di Dario D’Angelo)

RUSSIA-UCRAINA, ALTA TENSIONE

Aumenta la tensione fra la Russia e l’Ucraina. Dopo il sequestro di tre navi ucraine, accusate di essere entrate illegalmente nello stretto di Kerch, al largo della Crimea, si sono verificati una serie di eventi che potrebbero rompere nuovamente i già delicatissimi equilibri fra le due nazioni confinanti. Nelle ultime ore il parlamento di Kiev ha approvato l’introduzione della legge marziale nelle regioni di confine: 276 deputati, come riferisce l’edizione online di Rai News, hanno votato a favore della richiesta del presidente Poroshenko, per l’imposizione della legge marziale per 30 giorni. La decisione arriva come risposta al sequestro di cui sopra, fortemente condannato da Kiev e dagli alleati occidentali, che ritengono che la Russia abbia agito contro la legge internazionale. Grazie alla legge marziale, le autorità ucraine possono mobilitare tutti i cittadini con esperienza militare, nel timore di un’offensiva di terra da parte di Mosca.

RUSSIA UCRAINA: ALTA TENSIONE

Nel contempo la Russia ha mostrato i filmati della cattura dei marinai ucraini, ritenuti entrati illegalmente nel territorio controllato da Mosca. Il canale russo Rossiya 24 ha diffuso delle immagini in cui si sentono i marinari riferire “le azioni delle navi armate ucraine nello Stretto di Kerch avevano carattere provocatorio”, parole che di fatto confermano la versione di Putin. Sulla vicenda è intervenuto anche Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino, che ha aggiunto: «Il lato russo ha agito strettamente nel rispetto delle leggi interne e internazionali». Agitazione anche a livello internazionale, con l’Onu che ha tenuto una riunione d’emergenza temendo un’escalation militare. Nikki Haley, ambasciatrice americana, ha messo in guardia la Russia dal compiere delle azioni illegali, mentre il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha spiegato che «Non ci piace quel che sta succedendo, speriamo si risolva. So che in Europa non sono contenti. Ci stanno lavorando, tutti stiamo lavorando assieme».