Un caso che riassume tutte le contraddizioni relative a numerosi esempi di legislatura americana, ma non solo di quel paese, relative ai rapporti tra genitori separati e diritti dei minori. Innanzitutto il divorzio in cui la concessione di ogni diritto sui figli viene data alla madre, escludendo il padre, ma ovviamente bisognerebbe sapere perché si è arrivati a tal punto, anche se è abbastanza normale che i tribunali decidano in questo senso. Poi il cambio di sesso: non si conoscono i particolari, se cioè quanto il bambino in questione, James, 6 anni, abbia mostrato di non accettare il fatto di essere maschio e di voler diventare femmina, come invece la madre insiste. Secondo i report diffusi in Rete sul caso in questione, in Texas, la madre avrebbe portato il figlio da un pediatra convintamente a favore del cambio di sesso che ha diagnosticato al ragazzino la disforia di genere, cioè una condizione emotiva depressiva che comporta il disturbo dell’identità di genere. Nella storia, riportata dal sito LifeSiteNews, si cita l’opinione di Walt Heyer, un ex transgender che adesso si batte contro i cambi di sesso, in un articolo pubblicato dal giornale The Federalist, secondo il quale il piccolo James non dimostra motivazioni serie per essere diagnosticato in quel modo: “Per essere diagnosticato con la disforia di genere infantile, un conflitto mentale tra il sesso biologico di una persona e il suo genere percepito, un bambino deve essere persistente, coerente e insistente nell’essere il sesso opposto”. Cosa che non sarebbe il caso di James.
IL PADRE POTREBBE PERDERE LA GENETORIALITA’
Ma la cosa peggiore è il conflitto tra i genitori, che ovviamente sta portando il bambino in uno stato di confusione psicologica grave: il padre infatti si oppone al cambio di sesso. Quando è con la madre, James, che lei ha ribattezzato Luna, si deve vestire da femmina anche quando va a scuola, quando è con il padre invece viene vestito da maschietto. Il padre è anche stato denunciato per aver fatto tagliare i capelli al figlio, contrariamente al volere della madre. Il caso è già finito davanti a un tribunale, dove al padre è stato vietato di imporre al figlio il sesso (quello vero, datogli dalla natura), di impartirgli insegnamenti cristiani sul genere e sul sesso, tanto da condannarlo per abusi sul figlio per non permettergli di essere una bambina. Inoltre gli sono stati impartiti ordini restrittivi che rischiano di privarlo della paternità e che, secondo la legge del Texas, potrebbero obbligarlo a pagare lui i costi della trasformazione del figlio in una donna. Fra un paio di anni poi James dovrebbe cominciare il trattamento ormonale per prepararlo all’intervento chirurgico che lo renderebbe per sempre una femmina. Come si vede, un caso che non tiene in nessun conto i diritti dei minori.