L’avvocato di Asia Bibi, il legale che è a capo del collegio difensivo della ragazza cristiana assolta dall’accusa di blasfemia in Pakistan, è fuggito. Saif ul-Malook, questo il suo nome, è atterrato oggi a Fiumicino. «Dopo la sentenza di scarcerazione di Asia Bibi sono fuggito senza passare da casa, senza vestiti a parte quelli che indossavo, senza soldi, senza niente», ha dichiarato dopo essere atterrato a Roma nel primo pomeriggio. I fondamentalisti gli davano la caccia, ma non si fermerà in Italia: andrà ad Amsterdam dove l’8 novembre terrà una conferenza sul caso di Asia Bibi, su invito di una ong. Poi andrà a Parigi da alcuni amici e quindi si trasferirà a Londra, dove intende fermarsi. L’avvocato è riuscito a scappare in fretta e furia con un completo blu e camicia bianca, una bottiglietta d’acqua e un sacchetto di plastica con dentro alcuni indumenti per la notte. La situazione è molto delicata.
ASIA BIBI, L’AVVOCATO SCAPPA E FA SCALO IN ITALIA: “ACCOLTO DA TERRORISTA”
Saif ul-Malook, avvocato di Asia Bibi, ritiene che con l’assoluzione della ragazza in Pakistan sia diventato un bersaglio facile. «Ho firmato la mia condanna a morte, sono stato costretto a partire ma non ho nessun rimpianto per quel che ho fatto». In questi anni ha vissuto quasi da recluso, evitando le apparizioni in pubblico. «Non è facile lasciare moglie e figli per aver salva la vita», ha raccontato al Corriere della Sera. Saif ul-Malook è l’uomo che si è fatto carico del caso che i suoi colleghi rifiutavano per timore degli estremisti. Nel 2011 era stato il procuratore capo contro Mumtaz Qadri, l’ex poliziotto che ha ucciso il governatore del Punjab Salman Taseer che proteggeva Asia Bibi. Malook è stato trattenuto in aeroporto per controlli negli uffici della polizia di frontiera, poi è stato accompagnato a fare il biglietto per Amsterdam. «In 63 anni non ho mai avuto un trattamento così, se avessi voluto andare a trovare il Papa non avrei potuto, mi hanno scortato ovunque». L’avvocato di Asia Bibi è deluso per il trattamento ricevuto: «Mi sono sentito umiliato. Io musulmano, mi sono speso per 4 anni per la vita di una donna cattolica, e non mi aspettavo un trattamento simile».