Era la giungla di Raleogan, nel Maharashtra, Stato dell’India centro-occidentale, il terreno di caccia preferito di T-1, la tigre mangiatrice di uomini uccisa al termine di un inseguimento che ha coinvolto duecento persone, tra cui un cecchino e un cacciatore esperto, alla guida di un plotone di cui facevano parte anche cani, droni e videocamere. Eppure le associazioni animaliste hanno tentato fino all’ultimo di perorare la causa di T-1: il suo Dna è stato rinvenuto infatti su 5 corpi, non 13 come sostenuto da chi ha individuato in questo felino un pericolo ambulante da stanare ed eliminare. Come riportato da La Repubblica, la Corte suprema ha però respinto il ricorso, dando il via libera alla caccia, nonostante la tigre sia un animale a rischio estinzione. Dal canto suo il governo snocciola i progressi del programma di protezione della specie: secondo un censimento del 2014, in India sono presenti circa 2200 tigri. Il punto più basso di appena 1500 esemplari è stato toccato nel 2004. (agg. di Dario D’Angelo)
TIGRE UCCISA IN INDIA, ANIMALISTI INSORGONO
La sigla con cui le autorità forestali identificavano una tigre di sei anni responsabile della morte di 13 persone era T-1, ma del felino ucciso in India dopo due anni di terrore si parlava ormai apertamente come di una “mangiatrice di uomini”. Si spiegano così i festeggiamenti e i banchetti in corso da ieri nel Maharashtra, Stato dell’India centro-occidentale, al termine di una battuta di caccia imponente. Ma questo non ha comunque messo a tacere gli animalisti, che hanno lamentato il fatto che la tigre sia stata uccisa a sangue freddo. Una versione diversa da quella ufficiale, secondo cui una pattuglia di ranger avrebbe provato a catturarla senza ucciderla, colpendo T-1 con un dardo intriso di sostanza tranquillante. Come riporta La Repubblica, il felino avrebbe però reagito assaltando la jeep dei ranger, che a questo punto hanno reagito sparandole un colpo letale da una decina di metri di distanza. A questa ricostruzione non credono gli animalisti, che parlano di un’uccisione a sangue freddo e rispetto al dardo conficcato sul corpo dell’animale, mostrato da una foto, si dicono certi che questo sia stato sparato soltanto in un secondo momento, dopo la morte. Per dipanare la polemica sarà eseguita un’autopsia. (agg. di Dario D’Angelo)
TIGRE UCCISA, FESTEGGIAMENTI IN INDIA
Uccisa tigre mangiatrice di uomini. E’ stata ammazzata dopo una lunga caccia la tigre soprannominata “la mangiatrice di uomini”. Il felino era infatti ritenuto responsabile della morte di 13 persone, e di conseguenza le autorità indiane l’hanno ricercata e poi uccisa. La tigre femmina aveva terrorizzato dal 2016 i villaggi situati nella foresta di Raleogan, nel distretto di Yavatmal, presso lo stato del Maharashtra, e sono in molti della zona ad aver esultato, appresa la notizia dell’uccisione dell’animale: diverse persone hanno dati vita a dei veri e propri banchetti, con feste e dolci. Da tre mesi circa era in corso, come ricorda l’edizione online de Il Messaggero, una massica operazione di caccia, che aveva visto coinvolto ben 200 persone, fra cui anche un cacciatore esperto ed un cecchino, inoltre, per stanare la tigre, erano stati utilizzati dei droni, telecamere e infine dei cani.
UCCISA TIGRE MANGIATRICE DI UOMINI
Fra le tecniche usate per far uscire la tigre allo scoperto, anche lo spargimento del profumo di Calvin Klein, obsession for men, “ossessione per l’uomo” (e nome non poteva essere più azzeccato), che contiene al suo interno il civetone, un feromone che stando agli esperti serve per attirare i giaguari. E sarebbe stato proprio questo escamotage a permettere ai cacciatori di catturare il felino, per poi ucciderlo. La vicenda di questa tigre, detta anche Avni, aveva movimento numerosi gruppi di animalisti, che si erano schierato in favore dell’animale, chiedendo alle autorità che venisse catturata ma non uccisa, ma la Corte Suprema aveva rifiutato di sospendere l’ordine di sparare a vista, e di conseguenza il felino è stato ucciso dai cacciatori. Erano sorte delle polemiche anche in merito alle 13 vittime, visto che sugli stessi cadaveri erano state trovate tracce risalenti alla tigre “mangiatrice” solamente in cinque casi, mentre per le altre vittime vi era il forte sospetto che ad ammazzarle fosse stata un’altra tigre. Del resto l’India è notoriamente il paese delle tigre: basti pensare che nel 2015 ve ne erano in libertà ben 2.226 stando ai dati dell’ente per la conservazione del felino in questione.