In tempi non sospetti Matteo Renzi si era impegnato a favore della liberazione di Asia Bibi dall’indegna accusa di blasfemia nelle carceri in Pakistan: oggi, durante una diretta Facebook, l’ex premier rinnova il suo impegno a fianco del Governo (per una volta) per provare a fare di tutto nel portare in Italia la contadina cristiana. «Vorrei che il governo italiano sentisse tutto il nostro sostegno, la nostra piena disponibilità, senza alcuna polemica, per liberare Asia Bibi. Tutto quel che si può fare è fondamentale. L’Italia è famosa nel mondo per i valori di umanità che rappresenta», ha sottolineato Renzi dopo la prima risposta di Salvini all’appello del marito di Asia Bibi. Da Forza Italia è invece Mariastella Gelmini a scrivere una nota pubblica sul caso della donna in pericolo per le minacce islamiste: «Asia Bibi e la sua famiglia hanno chiesto di essere accolti in Italia. Apprezziamo l’importante passo avanti del ministro Matteo Salvini che dichiara la disponibilità del nostro Paese a proteggere donne e bambini in pericolo, a cominciare da Asia Bibi e i suoi cinque figli». Dalla Farnesina invece il Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi fa sapere di seguire con «massimo impegno e attenzione la situazione, pronti a dare seguito alle determinazioni che il Governo potrà assumere». (agg. di Niccolò Magnani)
TAJANI: “PAKISTAN RISPETTI IMPEGNI SUI DIRITTI UMANI”
Non solo Matteo Salvini, anche Antonio Tajani (Forza Italia) è intervenuto sulla vicenda di Asia Bibi dopo l’appello del marito, che si è appellato al nostro governo in cerca di aiuto vista la situazione di pericolo per la sua famiglia in Pakistan. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, Tajani ha invitato il marito della donna a Bruxelles per trovare una soluzione:”Il Parlamento è estremamente preoccupato per la sua sicurezza e per quella della sua famiglia – si legge nella lettera inviata a Masih – a seguito delle violenze degli estremisti in Pakistan”. Tajani prosegue: “Abbiamo chiesto alle autorità pakistane di fare in modo che venga garantita sia la vostra sicurezza sia quella delle persone che vi difendono. Il Pe (Parlamento Europeo, ndr) ha già chiesto alle autorità del Pakistan il rispetto degli impegni internazionali in materia di diritti umani e il rilascio dei documenti di viaggio necessari”. Islamabad sarà sorda anche dinanzi all’appello dell’Europa? (agg. di Dario D’Angelo)
ANCHE SVIZZERA PROPONE ASILO AD ASIA BIBI
Anche la Svizzera va in soccorso di Asia Bibi. La “dissidente” cristiana che è stata salvata dalla pena di morte, era accusata di blasfemia in Pakistan, proprio per via della sua religione differente da quella nazionale, l’Islam. Sulla vicenda è intervenuto anche Giorgio Ghiringhelli, politico del Canton Ticino svizzero, leader del movimento “Il Guastafeste”. La sua proposta per salvare Asia è quella di offrire alla stessa asilo politico e nel contempo di conferirle la cittadinanza onoraria cantonale. «L’avvocato di quest’ultima – spiega Ghiringhelli, come riporta Ticinoonline.ch – temendo per la propria vita, ha già abbandonato il Paese e dunque attualmente la signora Asia Bibi è ancora in prigione e senza avvocato, e la sua vita è legata a un filo che potrebbe spezzarsi in ogni momento». Secondo il Guastafeste, è necessario «votare nel corso dell’attuale sessione una risoluzione indirizzata al Consiglio federale con la quale si chiede innanzi tutto di intervenire con estrema urgenza presso il Governo pakistano», chiedendo appunto che la Bibi (il cui processo potrebbe venire riaperto a causa delle numerose pressioni interne al governo pakistano) possa lasciare il proprio paese per venire in Svizzera. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL COMMENTO DI SALVINI
All’appello della famiglia di Asia Bibi, l’Italia prova a rispondere subito il Ministro degli Interni Matteo Salvini in una intervista a Rtl 102.5 questa mattina: le parole del marito di Asia hanno sollevato compassione e indignazione, con il vicepremier che prova a rassicurare «Ci stiamo lavorando con altri Paesi occidentali, con discrezione per evitare problemi in loco alla famiglia che vuole avere un futuro». Non solo, Salvini aggiunge che da Ministro «ma anche da leghista, ci tengo che donne e bambini a rischio della vita, possano avere un futuro». Dopo la fuga dell’avvocato difensore – Saif ul-Malook – ora la famiglia chiede di poter uscire dal Pakistan visto la situazione di insostenibile pericolo: finora, ha spiegato ancora il marito della donna cristiana sotto accusa, «è stata proprio l’attenzione internazionale a tenerla in vita», cedere ora sarebbe non solo un peccato ma un voltarsi dalla parte opposto della verità e della giustizia. (agg. di Niccolò Magnani)
“SIAMO IN PERICOLO QUI IN PAKISTAN”
Si rivolge all’Italia, e più precisamente al governo, il marito di Asia Bibi, autore di un accorato appello per la salvezza della propria famiglia: “Chiedo al governo italiano e faccio un appello: aiutateci a fare uscire dal Pakistan me e la mia famiglia perché siamo in pericolo“. La situazione d’altronde è a dir poco precaria: Asia Bibi è la donna cristiana condannata 8 anni fa all’impiccagione per blasfemia nei confronti di Maometto che, nonostante la recente assoluzione da parte della Corte Suprema, si trova ancora dietro le sbarre. Il motivo? Le proteste infuocate messe in campo dai partiti estremisti islamici, che hanno obbligato il governo di Islamabad ad accettare una “revisione” del processo. Da qui la richiesta di aiuto all’Italia di Ashiq Masih in un videomessaggio ad Aiuto alla Chiesa che Soffre.
ASIA BIBI, L’APPELLO DEL MARITO ALL’ITALIA: “AIUTATECI”
Nel suo videomessaggio ad Aiuto alla Chiesa che Soffre, il marito di Asia Bibi, Ashiq Masih, non ha usato mezzi termini per descrivere la situazione della sua famiglia:”La nostra vita è in pericolo, abbiamo difficoltà anche a trovare da mangiare”. Come riportato dall’Ansa, il marito di Asia Bibi e la figlia Eisham erano stati in Italia lo scorso 24 febbraio in qualità di testimoni dell’evento di Acs “Colosseo Rosso”. In quell’occasione l’iconico monumento romano era stato illuminato in segno di solidarietà nei confronti di chi è perseguitato per ragioni di fede. Ashiq ha concluso nel suo videomessaggio:”È molto importante l’attenzione della comunità internazionale e dei media per mantenere viva Asia Bibi e per proteggerci“. Il governo italiano deciderà di rispondere al suo appello?