Il Governo di Francia ha riunito un vertice d’emergenza dopo le ultime ore choc per gli scontri in tutta Parigi (e non solo) con i Gilet Gialli ancora una volta protagonisti: il presidente Emmanuel Macron ha visitato la zona dell’Arco di Trionfo per rendersi conto dei danni prima del vertice con il Premier Philippe e il Ministro degli Interni. La terza vittima della protesta nel giro di poche settimane non fa che esacerbare un livello di tensione difficilmente immaginabile quando è scattata su internet la furia per l’aumento del prezzo dei carburanti dal prossimo gennaio 2019. Sul tavolo del nuovo vertice con Macron e i vertici del Governo ci sono tutte le opzioni ipotizzabili per fermare la gravissima protesta e la tensione sociale sempre più crescente dopo il terribile sabato nero dei Gilet Gialli. Come scrive Repubblica, il summit in corso potrebbe già avere a disposizione «i risultati della riunione straordinaria convocata dalla sindaco Anne Hidalgo per una prima valutazione dei danni». (agg. di Niccolò Magnani)
MORTO UN AUTOMOBILISTA
Un altro morto a seguito delle proteste dei gilet gialli in Francia. Come riferito dall’agenzia Ansa, un automobilista è rimasto ucciso precisamente ad Arles, nel sud della nazione transalpina, dopo un tamponamento provocato da un blocco stradale dei manifestanti, in una strada provinciale. E’ la terza vittima provocata indirettamente dai gilet gialli e dalle loro proteste nei confronti del governo iniziate tre settimane fa. Secondo quanto ricostruito, l’auto sarebbe finita questa notte, attorno alle ore 2:00 del mattino, contro un tir bloccato in coda, ed è poi stata a sua volta tamponata: nulla da fare per il conducente del mezzo che è morto sul colpo. Un episodio che va ad aggravare ulteriormente il bilancio già negativo di questa due giorni di manifestazioni, con i feriti che hanno superato le 130 persone, di cui 23 delle forze dell’ordine. 378 invece i manifestanti fermati. Peggio della settimana scorsa, quando gli arrestati erano stati solo 101, mentre i feriti 24, di cui 5 poliziotti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GILET GIALLI: SI STUDIA LO STATO DI EMERGENZA
Dopo la devastazione dei gilet gialli messa in atto ieri a Parigi, il governo francese sta studiando le mosse per evitare che si ripeti quanto accaduto negli ultimi due weekend. Di conseguenza, come riporta l’edizione online di TgCom24, non è da escludere che si possa proclamare lo stato d’emergenza, decisione che l’esecutivo sta prendendo in considerazione stando al portavoce dell’Eliseo, Benjamin Griveau. Una mossa che arriva dopo la guerriglia andata in scena nella giornata di ieri nella capitale, che ha portato a 378 arresti e 133 feriti, oltre a numerosi danni agli arredi urbani e non solo. Intanto il seno al governo si prospetta l’idea di un’apertura al dialogo con i gilet gialli, che protestano contro il caro carburante, le alte tasse e per avere un maggior potere d’acquisto. Secondo altri esponenti governativi, invece, le cause dei disordini delle ultime due settimane sarebbero da additare semplicemente alle autorità, che hanno gestito in maniera inadeguata l’ordine pubblico, permettendo appunto che la capitale d’oltralpe venisse messa a ferro e fuoco. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GILET GIALLI: PARIGI BRUCIA
Parigi brucia, ci sono le barricate e la devastazione in più quartieri de “La Ville Lumiere” è lampante: non solo, ci sono più di 130 feriti e oltre 378 arresti tra i Gilet Gialli (gli ultimi dati forniti da Rai News24 questa mattina, ndr): non siamo però nelle guerre civile in Francia di secoli fa ma nel moderno e “sobrio” 2018, eppure il grado di distruzione è incredibilmente preoccupante. In diretta tv da Buenos Aires durante il G20, il Presidente Emmanuel Macron ha commentato brevemente «Rispetterò sempre le contestazioni, ascolterò sempre l’opposizione, ma non accetterò mai la violenza». Secondo il capo dell’Eliseo, quanto successo ieri con i Gilet Gialli per la terza settimana consecutiva in piazza a Parigi «non ha nulla a che vedere con l’espressione pacifica di una rabbia legittima, è solo caos». Il segretario generale e portavoce della Conferenza Episcopale francese, Mons. Olivier Ribadeu Dumas, si dice costernato per quanto sta avvenendo nella civilissima Parigi: «I gilet gialli mostrano la reale difficoltà di alcuni di vivere, la profonda frattura tra le élite e coloro che si sentono messi da parte, la complessità di un mondo così rapidamente cambiato». Nello stesso tempo, è lo stesso Dumas a rivolgere come appello ai gilet gialli, «l’esasperazione e la legittima rabbia di alcuni non possono giustificare la violenza verbale o fisica». (agg. di Niccolò Magnani)
SCONTRI E DEVASTAZIONE
E’ il solito bollettino di guerra quello riguardante le manifestazioni a Parigi dei Gilet Gialli. Ieri sono scesi in piazza più di 5000 francesi nella sola capitale, esternando il proprio dissenso nei confronti del governo, ma facendolo ancora una volta in maniera violenta. Alla fine della giornata sono 270 le persone fermate, mentre i feriti sarebbero più di 100, fra cui una ventina di poliziotti. Scioccato il primo ministro francese, Edouard Philippe, che è uscito nuovamente allo scoperto denunciando scene «Di una violenza raramente raggiunta. Stamattina molto presto degli individui equipaggiati e determinati hanno dato prova di grande violenza. Le forze dell’ordine sono state obiettivo di attacchi che loro stesse hanno definito di una violenza raramente raggiunta. Abbiamo proceduto, nel momento in cui parlo, a oltre 107 fermi, che è un numero considerevole». Diverse le auto date alle fiamme, compresa quella di un’ambasciata, le gallerie Lafayette sono state evacuate, e gli Champs Elysees sono divenuti per il secondo weekend di fila teatro di guerriglia urbana. Oggi attese altre proteste. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GILET GIALLI A PARIGI: IL BILANCIO PARZIALE
140 fermi e 65 feriti, tra cui 11 poliziotti: questo l’ultimo bilancio della Prefettura di Parigi riportato da Le Monde riguardo la manifestazione dei gilet gialli. Gli scontri sono proseguiti nelle ultime ore, con la violenza dei contestatori che non si è placata: sui social circolano foto e video dei danni arrecati a negozi e strade. Philippe Martinez di CGT ha precisato che «le violenze perpetrate hanno l’unico risultato di screditare il movimento sociale. Le persone sono arrabbiate, ma questo non è valido motivo per giustificare ciò che sta accadendo in queste ore». Scontri ma non solo: continuano le operazioni di sabotaggio nei confronti di camion e automobili, con un gruppo di giubbetti gialli che alla frontiera franco-spagnola hanno deciso di bloccare l’accesso all’autostrada A9. Ricordiamo che nel corso della prima giornata di proteste morì una persona. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
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LA CONDANNA DEL PRIMO MINISTRO
I gilet gialli tornano a farsi sentire. Sono 5.500 i dimostranti di Parigi, 36.000 in totale in tutta la Francia. I numeri non sono quelli clamorosi degli scorsi weekend, ma la protesta contro il caro benzina, e più in generale contro il governo Macron, sta continuando. Ancora una volta, purtroppo, si sono registrati scontri e tafferugli con le forze dell’ordine. Episodi che non sono piaciuti al primo ministro Edouard Philippe, che come riporta Today ha commentato così le scritte sull’Arco di Trionfo e gli scontri nei pressi della tomba del Milite ignoto: «A rischio di essere fuori moda, sono rimasto scioccato dalle immagini che hanno indebolito i simboli della Repubblica». Nella giornata di ieri erano attesi nell’ufficio del primo ministro i sei rappresentanti dei “gialli”, ma solo due si sono presentati all’appuntamento, e uno di loro, Jason Herbert, ha parlato solamente per pochi minuti. Interrogato dai giornalisti sul vis-a-vis con Philippe, ha spiegato che è stata rifiutata la sua richiesta di trasmettere in diretta televisiva il loro incontro: «La mia legittimità non è superiore a quella degli altri – ha precisato – dovevano assistere tutti i francesi». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GILET GIALLI A PARIGI: 115 FERMATI
Sono 115 le persone fermate dalle forze dell’ordine, con almeno 20 feriti: questo il bilancio da Parigi riportato da Le Monde sugli scontri tra gilet gialli e polizia. Il primo ministro si è detto «scioccato» dalla violenza alla quale ha assistito. «La polizia è stata attaccata e abbiamo proceduto a un numero considerevole di arresti», la conferma del numero uno della Questura parigina, che ha sottolineato che sono 5500 i manifestanti sugli Champs-Elysees. Duro l’attacco di Laurent Nunez, con il Segretario di Stato che ha parlato di «3000 persone violente: non sono giubbotti gialli, ma persone che screditano il movimento». Situazione più tranquilla nelle altre città francesi: a Rennes i manifestanti si muovono in gruppi non organizzati. Per il momento non sono arrivate reazioni dal presidente Emmanuel Macron, bersaglio numero uno dei giubbotti jaunes. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GILET GIALLI A PARIGI: TENSIONI AGLI CHAMPS-ELYSEES
Nuova manifestazione dei gilet gialli, ancora una volta a Parigi. Dopo aver assediato la capitale francese lo scorso weekend, i manifestanti d’oltralpe si sono ritrovati questa mattina attorno agli Champs-Elysees. In realtà erano pochini, visto che, come riferisce l’edizione online de La Stampa, hanno protestato solo in 500/600. Non sono comunque mancati i tafferugli, e già dalle ore 9:00 di questa mattina i “gialli” si sono scontrati con la polizia, presente con circa 5.000 agenti per proteggere la grande avenue, letteralmente devastata la scorsa settimana. Le forze dell’ordine hanno respinto la folla con l’aiuto di gas lacrimogeni, e gli stessi manifestanti hanno lanciato a loro volta lacrimogeni nei confronti della polizia. Al momento i fermati sono almeno 16, ma il numero tenderà ad aumentare nel corso della giornata, anche perché l’intento di tale manifestazione sembrerebbe solo di creare disordini. Gli Champs-Elysees sono nuovamente chiusi al traffico e zona franca, mentre si segnalano tafferugli nei pressi dell’Etoile e dell’Arco di Trionfo. Manifestazioni anche in altre zone della Francia, comprese le solite autostrade bloccate. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GILET GIALLI: NUOVE ONDATE DI PROTESTA
Nuova giornata di tensioni in Francia: nuova protesta a Parigi dei gilet gialli, primi scontri con le forze dell’ordine nelle prime ore di oggi, sabato 1 dicembre 2018. Come riporta Le Monde, a Champs-Elysees sono venuti a contatto manifestanti e polizia: verso le ore 9.00, il corteo ha cercato di forzare un checkpoint a Place de l’Etoile e i militari hanno risposto usando dei gas lacrimogeni. E’ stata indetta la chiusura al traffico nella zona, con le forze dell’ordine che hanno formato un cordone di sicurezza. Sono già sedici i fermati, con molti gilet jaunes che hanno deciso di fuggire verso l’Arco di Trionfo con il volto coperto per non essere individuati. Centinaia di manifestanti hanno accettato le perquisizioni, a testimonianza della volontà di condurre una protesta civile, ma la situazione resta incandescente: appena sette giorni fa i contestatori appiccarono incendi e causarono gravi danni per le vie di Parigi.
PARIGI, PRESENTE IL MINISTRO DELL’INTERNO
Vigile sui fatti degli Champs-Elysees il ministro dell’interno Christophe Castaner che, insieme al segretario di Stato Laurent Nunez, si è recato sul posto alle 8.30 per “salutare” la polizia. AFP riporta le sue dichiarazioni: «La nostra responsabilità è quella di assicurare che tutto vada per il meglio», condannando «l’inammissibile violenza perpetrata nei confronti delle forze dell’ordine». «In un momento di scontro dobbiamo accettare il dialogo: non c’è ordine pubblico senza regole», ha aggiunto Castaner: «Possiamo fornirgli delle risposte». Ricordiamo che i cortei dei gilet gialli sfileranno in tutta la Francia: in programma manifestazioni a Bordeaux, Brest, Tolosa, Montpellier, Lille, Marsiglia, Orleans, Dunkerque e Pau, dove è stato tentato il blocco dei rifornimenti alle stazioni di carburante. Non sono ancora chiari i dati delle presenze a Parigi: alcuni portali parlano di centinaia di persone e chi addirittura di migliaia, vi terremo aggiornati su una nuova giornata di passione e tensione Oltralpe.