Il Time ha dedicato l’ultima copertina del 2018 ai giornalisti che sono morti o che sono stati arrestati nel corso di quest’anno che volge alla conclusione. Quattro diverse copertine sono state dedicate a singoli giornalisti «simbolo di una battaglia più ampia – dice il direttore della testata Felsenthal – combattuta da innumerevoli altri in tutto il mondo». Il Time ha sottolineato come sia la prima volta che una copertina venga dedicata ad una persona non in vita, visto che in una delle quattro versioni del mese di dicembre, campeggia Jamal Khashoggi, il columnist del Washington Post, ucciso brutalmente presso il consolato saudita presente in Turchia, precisamente ad Istanbul: «Dalla Russia a Riad alla Silicon Valley, la manipolazione della verità e il suo abuso sono stati il comune denominatore di tante delle maggiori storie dell’anno», le parole del direttore in merito a quanto accaduto in questi ultimi dodici mesi. Sulla vicenda si è espresso anche Can Dondar, fuggito in Germania dopo essere stato incriminato e quasi assassinato in Turchia: «A scuola di giornalismo – ha detto – impariamo che non dobbiamo essere al centro della storia. Non è colpa nostra se è così». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



COPERTINA TIME: I GIORNALISTI PERSONAGGI ANNO 2018

Come da tradizione il Time ha selezionato la persona da mettere in copertina per l’edizione di dicembre, come persona dell’anno. Questa volta il prestigioso mensile americano non ha voluto scegliere un solo soggetto, ma diversi, e precisamente tutti quei giornalisti che sono stati uccisi mentre stavano facendo il proprio lavoro, o che sono stati arrestati perchè scomodi a qualcuno. Il Time li chiama “The Guardians”, i “Guardiani”, i custodi della vera informazione, e fra questi non poteva non esserci Jamal Khashoggi, il cronista saudita del Washington Post, ucciso nel consolato di Istanbul, in Turchia, in circostanze ancora sospette. Il cerchio si starebbe stringendo attorno al principe ereditario Mohammad bin Salman, ma ufficialmente nessuno osa pronunciarsi a riguardo. Fra le persone dell’anno del Time, anche i giornalisti ammazzati alla Capital Gazette di Annapolis, uccisi lo scorso 5 giugno da un folle.



COPERTINA TIME A GIORNALISTI IN PERICOLO

Edward Felsenthal, il direttore della rivista, ha motivato tale decisione così: «Studiando le scelte per il 2018 ci è apparso chiaramente che la manipolazione e l’abuso della verità sono stati il comune denominatore di tante delle più grandi storie dell’anno». Per questa edizione speciale il Time ha deciso di pubblicare diverse copertine, una a seconda appunto della vittima, e oltre a Khashoggi e ai colleghi del Capital Gazette, troviamo Maria Ressa, la giornalista filippina che ha sfidato il potere di Duterte, ma anche i reporter della Reuters arrestati a Myanmar, Wa Lone e Kyaw Soe Oo. I “guardiani” hanno battuto Donald Trump, classificatosi al secondo posto per il ruolo di persona dell’anno 2018 (aveva già vinto nel 2016), mentre in terza posizione si è piazzato il procuratore speciale Robert Mueller, direttore dell’FBI: «Quest’anno era troppo presto per lui – ha commentato Felsenthal – ma per come stanno andando le cose potrebbe toccare a Mueller la copertina della Persona dell’Anno 2019».

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