Sta facendo il giro del mondo la tragica fine di Irina Rybnikova, 15enne morta fulminata nella vasca a causa dell’iPhone. Il motivo del decesso della giovane campionessa russa di pancrazio, disciplina a metà strada tra arti marziali e pugilato, per quanto le indagini siano ancora in corso sarebbe da attribuire alla cosiddetta “folgorazione”, cioè il passaggio di elettricità da un agente esterno al corpo mediante un conduttore, in questo caso l’acqua. Ma com’è stato possibile che uno smartphone abbia causato la morte della povera Irina? Come spiegato da diverse fonti, tra cui il Daily Mail e il Sun, la Rybnikova avrebbe messo a caricare il suo iPhone vicino alla vasca nella quale era immersa. Per motivi ancora da chiarire il cellulare, finendo in acqua (dove si afferma sia stato ritrovato) avrebbe causato un corto circuito fatale. Yury Agrafonov, capo del dipartimento radio-elettronica della Irkutsk State University, ha spiegato: “L’acqua è un conduttore di corrente ed è il motivo che ha scatenato la tragedia. Se il telefono non fosse stato collegato a una fonte di energia da 220 volt non sarebbe successo nulla“.



RAGAZZA MORTA FULMINATA NELLA VASCA PER IPHONE? IL PERICOLO E’ IL CARICATORE

La povera Irina è morta dunque per una caduta accidentale dell‘iPhone nella vasca? E a determinare il corto circuito è stato lo smartphone poiché “troppo carico” di corrente? Non la pensa così Il Corriere della Sera, che spiega come la potenza da 220 volt di cui parla Agrafanov non viene trasferita totalmente al cellulare perché ridotta e canalizzata dal trasformatore inserito nel caricabatterie. Se così non fosse, infatti, gli smartphone finirebbero per bruciarsi al primo caricamento. L’indiziato principale della tragedia non è dunque l’iPhone, che anche se staccato dalla presa di corrente sarebbe in grado di veicolare non più di 5 volt, una potenza non in grado di causare la folgorazione. Ma allora cos’è successo di preciso? Secondo Il Corriere della Sera, l’ipotesi più probabile è che a finire nella vasca sia stato lo smartphone con tutta la presa di corrente. I “dentini” della spina potrebbero aver essere causato il passaggio di corrente da una fonte primaria attraverso il conduttore, e da qui alla povera Irina. Una potenza sicuramente inferiore ai 220 volt citati dal capo dipartimento ma comunque letale in presenza di alcune condizioni: ad esempio l’assenza di un salvavita.

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