Più il tempo passa, più l’Hard Brexit sembra destinata a diventare realtà. Theresa May è certo in difficoltà a far approvare l’accordo raggiunto con l’Ue così come, ma d’altro canto Bruxelles non sembra intenzionata a rivedere i termini dell’intesa. Il che lascia aperto lo spazio a un “non accordo” con l’uscita comunque dall’Ue della Gran Bretagna e una serie di conseguenze non gestite e non regolate che danneggerebbero sicuramente ambo le parti. Secondo alcuni economisti a farne le spese sarebbe maggiormente Londra, per altri Bruxelles. E in ogni caso il Regno Unito avrebbe mani libere per cercare nuove alleanze commerciali, considerando che già può contare sull’esistenza del Commonwealth, oltre che su una moneta con molta più storia alle spalle rispetto all’euro e una Banca centrale che risponde a una sola capitale.
L’UE SI PREPARA ALL’HARD BREXIT
Secondo quanto riporta l’Ansa, l’ultimo vertice europeo non è certamente servito a fare passi avanti tangibili, ma sembra che ci sia chi si sta rendendo conto dei rischi che comporterebbe il fatto di veder bocciato dal Parlamento inglese l’accordo. Per questo si starebbe cercando di tenere comunque la porta aperta a Theresa May, che del resto sta facendo di tutto per evitare lo scenario peggiore. Sembra che a metà della prossima settimana, su indicazione di Jean-Claude Juncker, verranno pubblicate tutte le informazioni necessarie ad affrontare l’eventualità dell’Hard Brexit. Insomma, l’Ue si prepara al peggio e forse cerca anche di far capire ai suoi leader cosa può comportare un non accordo. Vedremo se tutto questo porterà a un atteggiamento più “accomodante” verso la May o se invece rafforzerà le convinzioni di chi ritiene che sarebbe peggiore un passo indietro nelle trattative che non un “non accordo”.