A distanza di quasi una settimana dal terribile attentato ai mercatini di Natale di Strasburgo, si aggrava sempre di più il bilancio delle vittime. Nel pomeriggio di ieri, domenica 16 dicembre, è stata comunicata la morte di Barto Pedro Orent-Niedzielski, detto Barek, l’amico 35enne del giornalista italiano Antonio Megalizzi, anche lui deceduto due giorni fa. Barek si trovava in coma profondo da cinque giorni, ma purtroppo non ce l’ha fatta a causa della grave ferita riportata alla testa. Il killer dell’attentato, Cherif Chekatt, aveva puntato la pistola alla testa dei due giovani prima di aprire il fuoco. A confermare la notizia del decesso del 35enne, rivelata ieri da Le Monde, è poi stato anche il fratello della vittima, che su Facebook ha scritto: “Mio fratello Barto Pedro Orent-Niedzielski ci ha appena lasciato, grazie per il vostro amore e per la forza che gli avete dato”. Il giovane era di Strasburgo ma originario di Katowice, in Polonia ed era stato colui che aveva ospitato il giornalista italiano 28enne. Barto era conosciuto anche dagli amici di Megalizzi, gli stessi che lo avevano citato in una lettera all’amico scomparso: “Ricorderò tutto, anche le nostre chiacchierate con Bartek e i suoi folli tour culturali per Strasburgo che prendevamo in giro, ma in fondo amavamo”.



STRASBURGO: BARTEK E ANTONIO MEGALIZZI VITTIME DELL’ATTENTATO

Ad unire Bartek all’amico Antonio Megalizzi, era stata proprio quella passione in comune che da tempo li dominava, ovvero raccontare alla radio l’Europa. Entrambi sono andati incontro al medesimo beffardo destino ed oggi i loro nomi rientrano nella triste lista delle vittime dell’attentato di Strasburgo. I due amici erano insieme la tragica sera della strage al mercatino di Natale. Entrambi colpiti dai colpi di arma da fuoco esplosi da Chekatt ed entrambi hanno lottato fino alla fine, appesi tra la vita e la morte, per poi essere vinti dall’odio del terrorista, anche lui neutralizzato nei giorni scorsi. Come rammenta RaiNews, Antonio Megalizzi e Barto Pedro Orent-Niedzielski, per tutti semplicemente Bartek, erano andati con Clara Rita Stevanato e Caterina Moser (le due italiane che hanno fatto ritorno da alcuni giorni), quando il killer ha iniziato a sparare sulla folla. Le ragazze sono riuscite a scappare ma hanno assistito a tutto quanto accaduto ad Antonio a Bartek, colpiti dagli spari del terrorista e rimasti per giorni gravemente feriti. Da martedì il giovane franco-polacco non si era mai svegliato dal coma: “Il suo cuore si è fermato dopo cinque giorni di coma profondo”, ha raccontato a Le Monde una persona che ha parlato con la mamma di Bartek, Dorota Odent.

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