Lo spirito del Natale, quello che per definizione dovrebbe renderci tutti più buoni, evidentemente non ha fatto breccia nel cuore del direttore del Royal Hotel di Hull, che ha rifiutato la prenotazione di 14 camere doppie nel suo albergo tre stelle per la notte tra il 24 e il 25 dicembre quando ha saputo che erano destinate a 28 senzatetto. A prenotarle, versando una caparra di più di mille sterline, era stato Carl Simpson, fondatore di “Raise the Roof Homeless Project”, associazione volontaria di fundraising che si occupa di trovare un riparo a chi vive per strada, tramite la piattaforma GoFundMe. Scoperto che le stanze erano destinate ai clochard, senza rispondere alle richieste di spiegazioni di Simpson, l’hotel ha disdetto tutte le prenotazioni annunciando il rimborso della caparra fino all’ultimo centesimo. Una scelta dettata probabilmente dalla volontà di non alienarsi un certo tipo di clientela da parte dell’albergo 3 stelle di Hull, ma che in termini di immagine si è prontamente ritorta contro la struttura. Carl Simpson ha infatti raccontato la vicenda su Facebook e la reazione del popolo social, ben più folto della clientela del Royal Hotel, è stata all’insegna dell’indignazione e della protesta.
PRENOTA 14 CAMERE PER SENZATETTO, HOTEL RIFIUTA: NON VUOLE CLOCHARD
Il primo ad essere deluso per il trattamento ricevuto dal Royal Hotel di Hull è stato proprio Carl Simpson, desideroso di ripetere l’impresa dello scorso anno, quando era riuscito a collocare 28 senzatetto in un albergo Ibis per due notti. Le politiche dell’hotel scelto quest’anno, appartenente alla catena Britannia, devono essere però differenti vista la decisione di non accettare i clochard. Simpson, su Facebook, ha però voluto precisare: “Prima del versamento li avevamo informati che si trattava di un progetto per i senzatetto, mi hanno detto che non c’è posto e basta“. Possibile dunque che Simpson in un primo momento abbia parlato con un semplice dipendente, per poi trovarsi a dover fare i conti con il “niet” del direttore. Quando ha preteso spiegazioni l’uomo si è sentito rispondere che non esisteva un motivo particolare: “Per me questa non è altro che discriminazione, ora il nostro progetto è a rischio, ci sarebbe davvero bisogno di un miracolo“. Il problema, infatti, è che il rimborso al momento è stato solo annunciato ma non è chiaro quanto tempo ci vorrà perché venga accreditato sul conto. Trovare in pochi giorni un hotel che ospiti 28 senzatetto per la stessa cifra non sarà affatto facile. A meno che i social non compiano un miracolo di Natale…