La notizia più importante che arriva da Buenos Aires al termine del G20 è probabilmente quella della tregua nella “guerra dei dazi” tra Usa e Cina. Ma in cosa consisterà di fatto lo stop alle ostilità di 90 giorni deciso da Trump e Xi Jinping. Come riportato dall’Agi, dal primo gennaio prossimo gli Usa anziché alzare al 25% le tariffe sui duecento miliardi di dollari di merci esportate dalla Cina le lasceranno al 10%. In cambio, la Cina acquisterà un “ancora non concordato, ma molto sostanziale ammontare di prodotti agricoli, energetici, industriali e di altro tipo dagli Stati Uniti” per ridurre lo squilibrio nella bilancia commerciale tra i due Paesi. I due Paesi hanno fatto sapere che l’acquisto di beni agricoli inizierà “immediatamente”. Pechino e Washington in questi 3 mesi negozieranno sui cambiamenti strutturali che riguardano le questioni di “trasferimento forzato di tecnologia, protezione della proprietà intellettuale, barriere non tariffarie, cyber-intrusioni e cyber-furti, servizi e agricoltura”. La Casa Bianca spiega che “se alla fine di questo periodo di tempo, le parti non saranno in grado di raggiungere un accordo, le tariffe al 10% saranno alzate al 25%”. (agg. di Dario D’Angelo)
G20: TREGUA FRA CINA E STATI UNITI
La tregua sui dazi tra Cina e Usa fa “respirare” anche l’Unione Europea che temeva un inasprimento dei rapporti tra Xi Jinping e Trump tale da portare dal 1 gennaio 2019 nuove misure anti-libero mercato con costi e nuovi dazi imposti anche per il commercio legato all’Europa. «Xi Jinping e Donald Trump hanno concordato di avere ulteriori scambi di visite in un momento appropriato», ha spiegato Wang Yi, consigliere di Stato e ministro degli Esteri cinese, in una conferenza stampa tenuta dopo il vertice-cena tra i due leader a Buenos Aires a margine del G20. Assieme ai migranti, il tema del commercio non può che dirsi un pieno successo per il raduno dei grandi della Terra: ko invece il clima visto che Trump non fa un passo indietro e Macron-Merkel non sono riusciti a far smuovere la Casa Bianca di un solo millimetro, per ora. (agg. di Niccolò Magnani)
CONTE, “NEL 2021 IL G20 SARÀ IN ITALIA”
Il G20 del 2021 si terrà in Italia. Ad annunciarlo è stato il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che uscendo allo scoperto nelle scorse ore, come sottolineato dai colleghi di SkyTg24.it ha annunciato: «Ci siamo accordati con il presidente Modi di cambiare le nostre rispettive presidenze: a noi spetterà quella del 2021 e all’India quella del 2022». Inizialmente era infatti previsto che il Belpaese ospitasse la riunione dei potenti nel 2022, e l’India fra tre anni, ma dopo l’intesa fra le due nazioni la situazione si è invertita. Dichiarazioni importanti anche da parte del presidente della Cina, Xi Jinping che dopo aver raggiunto la tregua commerciale con gli Stati Uniti, ha speso parole d’elogio nei confronti del nemico a stelle e strisce: «Solo con la collaborazione tra di noi può aumentare l’interesse della pace e della prosperità mondiale», parlando di “amicizia personale” con il presidente Donald Trump. Quest’ultimo ha a sua volta specificato: «I rapporti con Xi Jinping sono ottimi e porteremo a casa qualcosa di grande per la Cina e per gli Stati Uniti». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
G20: IL PENSIERO DI CONTE
Il G20 si è chiuso nelle scorse ore con un accordo sul commercio e la compilazione del documento finale. Un’intesa che fa felice in particolare gli Stati Uniti, visto che nessuno delle super potenze mondiali presenti a Buenos Aires ha voluto condannare il protezionismo, uno dei must della politica di Donald Trump. Inoltre, è stato messo nero su bianco per la prima volta il bisogno di riformare l’organizzazione mondiale del commercio, il Wto, “per migliorarne il funzionamento”. Stando a quanto sostiene il Messaggero, si tratta di un chiaro indizio in merito al fatto che le economie mondiali non siano più così unite come accadeva nel 2008, in occasione del primo G20, in piena crisi finanziaria. Sull’accordo si è espresso anche il premier italiano, Giuseppe Conte, che si è detto soddisfatto: «E’ stato raggiunto un buon compromesso – ha dichiarato il presidente del consiglio italiano – nel documento c’è un riferimento al commercio internazionale, e le varie sensibilità e posizioni dei Paesi hanno trovato una sintesi finale apprezzabile condivisibile e condivisa». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
G20: INTESA E DOCUMENTO FINALE
Si è chiuso con esito positivo il G20 di Buenos Aires, Argentina. Nonostante le premesse non proprio pacifiche, alla luce delle recenti tensione fra Ucraina e Russia, nonché del noto astio commerciale fra gli Stati Uniti e la Cina, alla fine è arrivato l’accordo che ha permesso di stilare il documento finale. C’è l’ok fra le 20 nazioni più potenti al mondo in tema di commercio, migranti e clima, anche se su quest’ultimo punto gli USA, come del resto ampiamente prevedibile, si sono sfilati. Insomma, nulla di eclatante, con Trump che ha mantenuto le proprie posizioni, ribadendo per l’ennesima volta il mantra dell’America First, mentre le altre nazioni si sono strette a braccetto firmando un’intesa. «Bene la crescita ma emergono rischi – si legge nel comunicato finale – il G20 vede favorevolmente la forte crescita economica globale, anche se sempre meno equilibrata tra i paesi, ma sottolinea come alcuni dei principali rischi, tra cui le vulnerabilità finanziarie, si sono in parte materializzati. Riaffermiamo il nostro impegno a utilizzare tutti gli strumenti politici per una crescita forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva e per salvaguardare i rischi di ribasso, intensificando il dialogo e le azioni per rafforzare la fiducia».
G20: ACCORDO SUL COMMERCIO, TREGUA USA-CINA
Una delle note positiva del meeting argentino è stato l’accordo, o forse sarebbe meglio parlare di tregua, fra il presidente cinese Xi Jinping, e Trump. Ad annunciarlo è stato Wang Yi, ministro degli esteri cinese, spiegando che i colloqui fra i due capi di stato sono stati amichevoli e schietti, e si è trovata un’intesa per evitare «nuove tensioni commerciali». Gli Stati Uniti e la Cina, «possono e devono assicurare – ha aggiunto Wang – il successo delle loro relazioni in rapporto alle loro crescenti responsabilità per la pace e la stabilità nel mondo, avendo più interessi comuni che differenze». Il diplomatico cinese ha parlato di apertura dei reciproci mercati, sottolineando l’impegno in «un nuovo ciclo di riforme e di aperture in modo che i legittimi timori degli Usa possano essere risolti». La tregua commerciale fra le due super potenze durerà 90 giorni, durante i quali le due nazioni proseguiranno i negoziati.