Il primissimo accordo siglato dal nuovo presidente in carica del Messico riguarda il tema dei migranti: Andrés Manuel López Obrador ha trovato l’accordo di massima tra El Salvador, Honduras e Guatemala per prevenire il fenomeno migratorio su grandi dimensioni, “attaccandone” le cause. Mentre infiamma ancora la polemica negli States per la carovana di migranti in arrivo dall’America Centrale e stabilizzatisi nel Messico in attesa di superare il confine americano (con la durissima risposta militare di Trump), diversi Paesi dell’America Centrale trovano l’accordo per limitare “carovane” future. Come recita la nota del Presidente AMLO, «l’intesa contempla un lavoro per la creazione di un fondo, con l’obiettivo fondamentale di far funzionare il Piano di sviluppo integrale che generi posti di lavoro e combatta la povertà». (agg. di Niccolò Magnani)



LÓPEZ OBRADOR E LA SINISTRA POPULISTA

Primo giorno di lavoro in Messico per il nuovo presidente, Andrés Manuel López Obrador, 64enne conosciuto anche con la sigla AMLO. Durante il suo discorso di insediamento davanti a 1.000 invitati fra cui 20 capi di Stato e di governo stranieri, ha promesso di voler trasformare in maniera profonda e radicale il paese, mettendo fine «alla corruzione e alla impunità che impediscono la rinascita del Messico». Lopez Obrador ha preso il posto del suo predecessore, Enrique Pena Nieto, ottenendo più del doppio dei voti del suo rivale alle elezioni, e rimarrà in carica fino alla scadenza del mandato, datata 2024. Il nuovo capo di stato messicano è un populista di sinistra, come ricorda Ilpost, ed è stato in passato sindaco di Città del Messico. Al momento è il leader del Movimento di rigenerazione nazionale, detto anche Morena, un partito nato nel 2011 incentrato appunto attorno alla persona dello stesso presidente messicano.



MESSICO, NUOVO PRESIDENTE

Molteplici le promesse di Obrador durante la campagna elettorale, dalla lotta alla corruzione alla fine della violenza, piaga quest’ultima decisamente sanguinosa, a causa della feroce guerra fra narcos e polizia che provoca migliaia di morti ogni anno. Il nuovo presidente è inoltre convinto di poter abbattere la povertà e la disuguaglianza, nonché di incoraggiare l’economia rurale, raddoppiare le pensioni e mettere internet gratis nelle scuole di tutto il paese. Grandi promesse quindi, ma gli esperti sono molto scettici, sicuri che difficilmente Obrador riuscirà a realizzare quanto detto al popolo. La fiducia nei suoi confronti da parte dei messicani resta comunque alta, con il 63% della popolazione convinta che realmente si risolverà il problema della corruzione, mentre il 70% pensa che la povertà diminuirà e nel contempo migliorerà l’economia. Peccato però che alcune dichiarazioni degli ultimi tempi, in merito a decisioni politiche, gli siano già costate 9 punti di popolarità, e c’è già chi parla di tradimento “Vincerà con la sinistra ma governerà con la destra”. Staremo a vedere…

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