Donald Trump ha passato il Natale alla Casa Bianca e ha deciso di sfogarsi su Twitter, suscitando scalpore: “Povero me sono solo“. È iniziata così una serie di lamentele che l’hanno visto pronto a sparare a zero su diverse cose. Si parte sul momento delicato a livello economico e il Presidente spiega: “L’unico problema dell’economia americana è la Fed. E’ come un goflista fortissimo che non riesce a dimostrare la sua forza perché gli manca il tocco“. Incredibile poi è la conversazione con un bambino durante il programma Norad Tracks Santa quando svela al piccolo di sette anni che Babbo Natale non esiste. Fino alla politica estera portano a prendersela anche con i paesi alleati: “Molti di questi sfruttano l’amicizia con gli Stati Uniti sia sul fronte commerciale che su quello della Difesa. Il Generale Meattis non lo vedeva come un problema io invece sì e lo sto risolvendo“. Forse di fronte a queste situazioni sarebbe stato meglio che il Presidentissimo si fosse preso il giorno di Natale per riposare. (agg. di Matteo Fantozzi)
IL DIALOGO SHOCK
Sono stati in tanti in questi anni ad attaccare Donald Trump per il suo stretto legame con le fake news. La teoria era più o meno questa: il miliardario newyorchese ha diffuso notizie false, ad esempio sulla pericolosità degli immigrati, per diffondere la paura e arrivare alla Casa Bianca. Ecco, nelle ultime ore The Donald ha cambiato stile: una “fake news” l’ha smentita, quella sull’esistenza di Babbo Natale. Peccato che l’abbia fatto non all’interno dello Studio Ovale, magari in una conversazione privata. No, il tycoon ha scelto proprio l’interlocutore sbagliato per ripristinare la “verità” sul Natale: un bambino di 7 anni che ha appreso dalla viva voce del presidente degli Stati Uniti d’America che Babbo Natale non esiste. Mettetevi nei panni dei suoi genitori: neanche col massimo dell’impegno potranno convincere il figlio del contrario. D’altronde volete mettere la parole dell’uomo più potente del mondo con quella di mamma e papà?
TRUMP, “CREDI ANCORA A BABBO NATALE?”
Ma vi starete sicuramente chiedendo come sia nato il dialogo tra Donald Trump e il bimbo di 7 anni su Babbo Natale. Tutto ha avuto luogo grazie alla tradizione a stelle e strisce che prende il nome di “Norad Tracks Santa”, il programma entrato a pieno titolo nella consuetudine americana dopo che un bambino nel 1955 telefonò per errore al precursore del Comando di difesa aerospaziale nordamericano chiedendo di parlare con Babbo Natale. Il piccolo Coleman, questo il nome del bimbo di 7 anni che ha parlato con Trump, alla vigilia di Natale ha avuto la “colpa” di chiedere al Presidente a che punto fosse Babbo Natale con la slitta dei regali. Ecco, da un adulto ci si sarebbe aspettati una risposta “diplomatica” e accorta, all’insegna dello spirito che contraddistingue il Natale. Così non è stato: Trump ha infatti replicato, “ma credi ancora a Babbo Natale?”. Il bambino, forte della sua convinzione, ha risposto affermativamente. Ma Trump ha continuato: “Perché a 7 anni, credere a Sant Klaus è una cosa marginale, giusto?”. La telefonata si è chiusa con la risatina del presidente e l’invito a divertirsi. Come se fosse facile. Piccolo Coleman, pensa questo: in fatto di fake news, Mr. Trump non è poi così affidabile, giusto? Continua a sognare, se lui dice il contrario, allora (forse) Babbo Natale esiste.