Non smette di destare sconcerto in tutto il mondo Rodrigo Duterte, controverso presidente delle Filippine, finito nella bufera dopo aver ammesso durante un comizio pubblico nella città di Kidapawan di aver molestato la cameriera di casa sua quando era ancora un teenager. Come riportato da La Repubblica, Duterte ha detto di essere entrato nella camera da letto della domestica e di aver sollevato le coperte mentre questa stava dormendo. L’adolescente Duterte, per sua stessa ammissione, non si sarebbe limitato ad importunare la cameriera con degli sguardi inopportuni: bensì avrebbe provato a penetrarla con un dito. Il presidente filippino ha raccontato che la colf, almeno in apparenza non si è svegliata aggiungendo così di essersi rinchiuso in bagno “per quella solita cosa che fanno i ragazzi“. Ma per quale motivo Duterte ha raccontato questo precedente scabroso del suo passato? Nel mirino del numero uno filippino è finita la Chiesa cattolica, che ne condanna la creazione di veri e propri squadroni della morte che uccidono gli spacciatori in strada. Duterte ha infatti spiegato di essersi rivolto ad un prete per raccontare il suo peccato: il prelato lo ha ammonito, dicendogli di recitare 5 paternostri per evitare di finire all’inferno. Una punizione considerata ridicola da Duterte, che oggi ha bollato la chiesa come “ritrovo di pedofili” e istituzione “ipocrita“, aggiungendo che lui e i suoi compagni di classe venivano sistematicamente molestati a scuola proprio dai preti.
FILIPPINE, DUTERTE: “MOLESTAI LA CAMERIERA”. IL PORTAVOCE RITRATTA
Com’è naturale le dichiarazioni di Duterte sulle molestie ai danni della sua cameriera hanno sollevato nelle Filippine e non solo un nuovo polverone attorno al presidente. Sugli scudi soprattutto quanti sono impegnati nelle battaglie per l’affermazione dei diritti delle donne, come i leader del partito Gabriela, che – come riportato da La Repubblica – ha chiesto le dimissioni di Duterte, definendo le sue osservazioni “ripugnanti” e accusandolo di aver confessato un tentativo di stupro. Dinanzi alla bufera scatenata dalle dichiarazioni del presidente, è intervenuto il portavoce di Duterte, che ha di fatto ritrattato le affermazioni riguardanti le molestie, sostenendo che il leader filippino avrebbe in realtà “inventato” parte della storia “esagerando” un ricordo di gioventù: “Ha inventato un aneddoto per attirare l’attenzione sugli assalti sessuali da parte dei preti subiti da lui e dai suoi compagni al liceo“. Basterà questa versione a far rientrare il caso? Difficile.